CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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CREDERE E AMARE

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2009 22:43
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07/01/2009 22:43
 
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CREDERE E AMARE, DUE COMANDAMENTI    LASCIATICI DA DIO.

 

Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo, Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri secondo il comandamento che ci ha dato”. 1Giovanni 3:23
 

Un giorno il Figlio di Dio parlando ai discepoli, menzionò ai suoi discepoli la base del suo insegnamento, il fondamento su si regge l’intero cristianesimo, leggiamo le sue parole:

Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato»”. Giovanni 6,29.

Credere nel Figlio di Dio, proclamare la salvezza e la remissione dei peccati mediante la fede nel nome, nella persona del Cristo. Ecco l’opera principale del Padre celeste, per mezzo della quale chiunque crede ottiene la vita eterna, Giovanni 3,16. Questo è stato anche il messaggio prioritario della chiesa del primo secolo, esempio principale del popolo di Dio di tutti i tempi.
Nella parola di Dio viene detto che bisogna avere fede per piacere al Signore, Ebrei 11,6. Addirittura l’apostolo Giacomo afferma nella sua lettera che chi dubita è come un’onda del mare agitata dal vento il quale non fa altro che sballottarla nel continuo senza che essa possa porre la pur minima resistenza, Giacomo 1,6.
La soluzione per evitare tale problema è poggiare sul fondamento solido della parola di Dio, e per fare questo bisogna avere appunto credere in Gesù, nel Messia, il Salvatore. Iddio ha dato alla chiesa un grande compito in modo da poter redimere dal peccato. Permettere ai perduti di ascoltare la parola di Dio, il solo mezzo che Iddio ha voluto utilizzare per donare la fede che salva alla chiesa, Romani 10,17.
Davvero un messaggio di speranza, l’unica per il genere umano, la sola ancora in cui poter aggrapparsi per sfuggire alla perdizione eterna.
“Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia”, Atti 16,31. Questo fu il messaggio dei primi cristiani, predicazione che deve accomunare credenti di ogni tempo, razza, lingua e condizione sociale. La cosa che però deve preoccuparci, prima di compiere il nostro dovere di credenti è questa:
“Abbiamo fatto innanzitutto nostra tale professione di fede?” Se noi stessi non abbiamo riposto vera speranza in essa, cosa potremo vedere altri che lo fanno? Il mondo ci guarda, vede se siamo coerenti con le nostre convinzioni. Se la teoria corrisponde con la pratica, oppure se siamo solo cristiani nominali. Possa veramente Gesù aiutarci in questo.
Un altro comandamento dato dal Cristo ai discepoli, strettamente collegato al primo è quello di “amare”, amare i nostri fratelli e conservi nel Signore.
Ma perché dimostrare affetto verso altri credenti i quali condividono la stessa speranza? Nelle sacre scritture e precisamente in 1Giovanni 4,8; viene detto come Dio stesso sia amore, e i credenti sanno molto bene che il loro dovere è quello di essere imitatori del Creatore, Efesini 5,1; diventare una sua immagine riflessa. Paolo stesso si definì un imitatore di Cristo, 1Corinzi 11,1; spronando quindi i suoi ascoltatori e lettori di essere a loro volta di essere suoi imitatori. Ebbene il miglior modo di assomigliare a Dio è proprio di mostrare amore verso tutti.
Il capo della chiesa una volta ebbe a dire ai suoi queste splendide parole, insegnamento valido allora come oggi:

Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri»”. Giovanni 13,35.

Si, il vero credente si riconosce dall’amore che manifesta nei confronti del suo prossimo a cominciare dalla sua famiglia spirituale. In questo mondo pieno di odio e di sofferenza bisogna più che mia manifestare più amore possibile in modo da manifestare un pò di luce su questa terra coperta dalle tenebre del peccato. Gli eletti in Cristo hanno appunto il compito di essere luce, Matteo 5,14; solo così gli occhi dei perduti offuscati dalle tenebre potranno essere aperti e vedere la gloria di Dio, vederla manifestarsi nella loro vita e finalmente liberarsi da quell’odio e quelle sofferenze che attanagliano il loro cuore e incominciare quindi a provare vero amore, quel sentimento spesse volte menzionato da Gesù sia a parole che con i fatti durante il suo ministerio terreno.
Il Signore illumini davvero il suo popolo in modo che esso possa comprendere il valore dei due comandamenti, “credere” e “amare”, facendoli quindi veramente suoi. Questa è la sola soluzione che può recare beneficio al progresso, alla diffusione del vangelo, la sola via che conduce al Padre, al Figlio e allo Spirito santo.
 

Amen.


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