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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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49 Che dice la Scrittura? (Romani 4:3)

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2011 19:49
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20/04/2011 19:49
 
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Vedere Dio
Vedere Dio

«Allora io dissi: Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, l’Eterno degli eserciti!» Isaia 6:5

«Nessuno ha mai visto Dio.» Giovanni 1:18

— Esiste un disaccordo tra questi due passi biblici?

Innanzitutto, noi sappiamo che nella Parola di Dio, non può esserci alcuna contraddizione: difficoltà di questo tipo provengono dalla ristrettezza del nostro spirito e sovente dalla nostra mancanza di atteggiamento spirituale nel ricevere le rivelazioni divine. Esse richiedono tuttavia un esame paziente sotto lo sguardo di Dio; per comprendere le Scritture abbiamo bisogno dello Spirito Santo, perché solo per Esso ci sono comunicate (1 Corinzi 2:10-16).

In Esodo 24:9-11, è detto che Mosè e Aronne, Nadab e Abiu e altri 70 anziani d’Israele, videro il Dio d’Israele e non morirono. Nel capito 33 dello stesso libro (vv. 20-23), il Signore disse a Mosè: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l’uomo non può vedermi e vivere... Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso; mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato; poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere.»

Questi due passi sono sufficienti per stabilire una distinzione che può servirci per comprendere tutti gli altri; esistono due modi di «vedere Dio»:

  • c’è una parte della Sua gloria che gli uomini possono contemplare
  • ma ce n’è un’altra che nessun uomo, neppure Mosè, può vedere.

E non dimentichiamo ciò che Dio ha detto di Sé in un passo che fa distinzione tra le visioni e la rivelazione di Dio: «Ascoltate ora le mie parole; se vi è tra di voi qualche profeta, io, l’Eterno, mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno. Non così con il mio servo Mosè, che è fedele in tutta la mia casa. Con lui io parlo a tu per tu, con chiarezza, e non per via di enigmi; egli vede la sembianza dell’Eterno. Perché dunque non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?» (Numeri 12:6)

E evidente che gli anziani d’Israele non hanno visto ciò che vide Mosè e che fece risplendere il suo volto, al punto che dovette mettersi un velo, dopo essere disceso dal monte, avvicinandosi ad Aronne e al popolo; è proprio nel caso di Mosè che Dio ha stabilito la distinzione tra il «Suo volto» e la gloria che Mosè poté vedere «da dietro». Più tardi anche Mosè disse al popolo, parlando della proclamazione della legge dall’alto del monte Sinai: «E dal fuoco l’Eterno vi parlò; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste nessuna figura; non udiste che una voce.» (Deuteronomio 4:12)

Riguardo ad Isaia, Giovanni dice che vide la gloria del Signore (Giovanni 12:42). Sappiamo anche che Gesù mostrò la Sua gloria, per un istante, ai tre discepoli sul monte della trasfigurazione. Era un caso speciale, sicuramente, perché è nella persona del Figlio che Dio si rivela, come dice Giovanni 1:18. Tuttavia, per ciò che riguarda la gloria, il principio è lo stesso. «Le cose occulte appartengono all’Eterno nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge.» (Deuteronomio 29:28).

Le cose che Paolo sentì nel terzo cielo non poterono essere comunicate: «fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di pronunziare.» (2 Corinzi 12:4)

La gioia di sapere che vedremo Gesù come è, non è diminuita dal fatto che Dio abita la luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto e che non può vedere. Per stare davanti a Lui, dobbiamo avere una buona coscienza, sicuri che tutti i nostri peccati sono stati cancellati. Isaia sentì fortemente questo bisogno quando vide la gloria divina, e il Signore rispose subito a questo bisogno del cuore del profeta (leggere cap. 6:5-7).

Dio ci ha dato, fin da ora, questa buona coscienza grazie all’opera perfetta del nostro Signore Gesù, che compare già per noi davanti al volto di Dio (Ebrei 9:24; 1 Pietro 3:21-22).


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