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  16/11/2011 19:13 | |
E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. - Luca 14:27
«Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. - Matteo 16:24
Pendere la propria croce vuol dire morire a noi stessi per morire nella nostra carnalità.
Noi sappiamo che il Signore cerca collaboratori e, se ci offriamo, Lui inizierà subito a prepararci per il lavoro che dovremo svolgere. Infatti, per essere veramente disponibili, dobbiamo essere liberati dai nostri schemi, dai nostri principi, dal nostro orgoglio, dalla nostra carnalità e da tutte quelle cose che ci legano. Dobbiamo in pratica essere trasformati e solo allora cresceremo e vedremo i meravigliosi frutti che danno gloria a Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. - Galati 2:20
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. - Galati 5:24 [Modificato da @New 16/11/2011 19:48]
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| 17/11/2011 08:15 | |
La Parola di DIO dice:
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente». - Matteo 28:19-20
Quindi è il SIGNORE ha istituito il discepolato! La Chiesa non è fatta di membri, ma di discepoli e discepolo vuol dire "colui che impara con disciplina". Infatti il termine discepolo, sia in greco che in ebraico, deriva dal verbo "apprendere" e ha la sua radice nella parola "disciplina", significa quindi "apprendere con disciplina", "farsi disciplinare da qualcuno".
Gesù ha insegnato agli apostoli come discepolare, usando tre verbi: battezzare, insegnare, far osservare.
E' ovvio che prima del discepolato c'è la nuova nascita, ma poi inizia il discepolato, che è un impegno serio preso col battesimo in acqua.
Il filmato è fatto bene perché ci fa presente che il discepolo prende un impegno solenne e il discepolo deve sapere che c'è un prezzo, cioè ci sono anche delle decisioni impegnative che comporta il discepolato, perché il discepolo deve mettere DIO al primo posto:
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. - Matteo 10:37-38
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. - Luca 14:26
Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. - Luca 14:33
[Modificato da @New 17/11/2011 08:43]
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| 17/11/2011 10:07 | |
La Parola di Dio è chiara: Gesù dice di fare discepoli:
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente». - Matteo 28:19-20
La Parola di DIO ha detto tutti, quindi tutti i credenti sono quindi chiamati al discepolato e importante è quindi l'attitudine che il discepolo deve avere, cioè il discepolo deve essere deciso a rinunciare a tutto. E sarà il Signore a far capire i tempi e i modi.
Il discepolo mette il Signore al primo posto, davanti ad ogni altro affetto:
«Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. - Luca 14:26
Questo non significa che il discepolo non ami i suoi, non significa che trascuri la famiglia, non significa che si comporti in modo sprovveduto, assolutamente no, ma significa che anzi ama la sua famiglia in modo maggiore di un non discepolo, perché solo mettendo al primo posto il Signore le benedizioni di Dio raggiungeranno tutta la sua famiglia e lui riverserà sulla propria famiglia quell'Amore che viene da DIO. E il discepolo ama pure ogni altra persona più di un non discepolo perché il discepolo è obbediente al Signore che lo aiuta ad amare come Lui ci ha amati (Giovanni 13:34).
Discepolo non è un titolo nella Chiesa e il discepolo non è necessariamente una persona piena di doni e carismi, ma è una persona che è stata chiamata a stare in comunione con Gesù e ad essere disciplinata da Lui ed è parte della famiglia di Gesù.
Il discepolo è mite e umile di cuore, è povero in spirito, è pacifico, puro di cuore, sempre pronto a perdonare, cioè misericordioso anche se dovesse essere perseguitato.
Ed è magnifico essere discepoli, perché si sente la Voce del SIGNORE che ci parla in privato:
Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Marco 4:34
E il Signore di dona lo SPIRITO SANTO che ci consola, ci guida, ci dà forza:
e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. - Giovanni 14:16-17[Modificato da @New 17/11/2011 12:52]
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| 17/11/2011 12:31 | |
I discepoli sono sempre stati perseguitati e lo saranno sempre perché la Parola di DIO dice:
Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. - Giovanni 15:20
Ma questo non ci deve scoraggiare perché il discepolo ha il Signore della Consolazione, cioè lo SPIRITO SANTO che con la Sua presenza ci fa sentire il Suo Amore, le Sue tenerezze, la Sua protezione, la Sua pace; in altre parole il discepolo vive in intimità con Dio e, anche nelle persecuzioni, si sente beato e beato significa enermemente felice:
Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. - Matteo 5:11
Il discepolo è adoratore in Spirito e Verità e la sua vita è tutta un alleluia anche davanti alle incomprensioni, alle calunnie, alle persecuzioni.
E ogni discepolo vive sicuro perché non confida sulle proprie capacità, ma sulla onnipotenza di DIO:
Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra». - Atti 1:8
[Modificato da @New 17/11/2011 12:54]
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| 18/11/2011 09:48 | |
Gesù prima di salire al Padre ha detto:
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente». - Matteo 28:19-20
La Chiesa esiste dunque per realizzare qualcosa di fondamentale: fare discepoli e chi viene battezzato diventa discepolo e questa è una chiamata della Chiesa di Cristo, la Chiesa è infatti formata da discepoli e non da semplici simpatizzanti.
Il battesimo in acqua segna infatti l'inizio del discepolato e chi si fa battezzare testimonia pubblicamente di aver accettato Gesù come Signore e Salvatore e si impegna solennemente davanti ai fratelli di essere un discepolo.
Nella Chiesa i discepoli sono tutti uguali davanti a Dio (come persone), ma hanno ruoli diversi perché il governo di Dio ha una struttura gerarchica. È poi lo stesso Dio a capacitare chi deve governare dandogli dei talenti e l’unzione per portare a termine il servizio, ricordando che davanti a Dio colui che occupa un più grande alto grado deve essere anche colui che serve di più.
Nella Chiesa ci sono alcuni discepoli chiamati ai Ministeri di Governo e altri discepoli chiamati ad alri compiti.
Quindi nella Chiesa c'è chi guida e chi si fa guidare, ma nessuno dovrebbe essere (tranne per gravi impedimenti) solo uno spettatore, perché ognuno deve avere un incarico da assolvere con la massima diligenza di bravo discepolo.
E la caratteristica più importante del discepolo è che abbia un buon rapporto con Dio come Padre, un rapporto intimo come quello di un bambino con il suo papà, non vedendo perciò Dio come padrone o come Colui che mette paura, ma come un genitore che ama e istruisce ai suoi figli. [Modificato da @New 18/11/2011 10:11]
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