Nel Vangelo scritto da Giovanni è scritto che Gesù disse ai Giudei: "In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, io sono" (Giov. 8:58).
Nella Traduzione del Nuovo Mondo (la Bibbia che usano i Testimoni di Geova) del 1967 si legge invece: 'Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all'esistenza, io sono stato', mentre in quella del 1987: 'Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all'esistenza, io ero'.
Gli astuti traduttori della Torre di Guardia mettendo prima 'io sono stato' e poi 'io ero' hanno cercato di annullare la verità, e cioè che Gesù Cristo è eterno con il Padre e quindi non può essere una creatura. Quelle volpi sapevano che se avessero tradotto correttamente il testo greco (che traslitterato è: prin Abraam genesthai egò eimì = prima che Abramo fosse io sono) si sarebbero poi trovati davanti un problema e cioè quello di provare che colui che ha detto "Io sono" ai Giudei non poteva essere considerato alla stessa stregua di Colui che disse a Mosè nel pruno ardente di essere "l'Io sono" (Es. 3:14). Hanno tagliato corto e senza nessun timore di Dio quelle volpi hanno manomesso le parole di Gesù. E' chiaro che le parole 'io ero', benché non siano quelle giuste, non annullano la preesistenza di Gesù ma è anche vero che esse non esprimono la preesistenza del Figlio di Dio nella stessa maniera che fanno le parole "io sono". Esse fanno sì capire che Gesù Cristo esisteva prima di Abramo, ma lasciano sempre ai Testimoni di Geova la possibilità di affermare che il Figliuolo esisteva prima di Abramo ma non è eterno perché in qualche tempo nell'eternità fu anch'egli creato.
Mentre le parole "io sono" fanno capire che il Figliuolo non ha mai avuto un principio prima che discendesse dal cielo.
La grazia del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù, sia con i santi.
Giacinto Butindaro