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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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DAL DOGMA ALLA VERITA’

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2009 16:44
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Padre Giulio sostiene che la Madonna non ha conosciuto altri baci che quelli di Dio, mentre dalle Scritture si rileva che, dopo la nascita del Signore, Maria è stata "conosciuta" da Giuseppe. Infatti (Matt.1,24) Giuseppe non ebbe con Maria rapporti coniugali finché

Ella non ebbe partorito un figlio, al quale pose nome Gesù. Così, Maria, dopo la nascita di Gesù, ricevette gli abbracci del suo fedele sposo Giuseppe, ed anche quattro figli, i cui nomi sono: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda, oltre a numerose figlie (Matt.13,55).

Padre Giulio sostiene (come del resto tutti i Mariani) che la Madonna è la Mediatrice universale di tutte le Grazie, è Portatrice di Grazia, perché è Lei che diede la Vita fisica alla Grazia stessa: a Gesù.

Dare vita alla grazia, come formula possibile intorno alla maternità di Maria, per il religioso, è condizione sufficiente a rendere la Madre del Signore titolare delle grazie divine e capace di gestirne la distribuzione.

Dal volantino in esame appare quasi che Ella può far grazia a chi vuol far grazia e si intravede perciò un vuoto di grazia tra gli uomini prima della nascita di Maria, mancando a Dio lo strumento elargitore della grazia stessa: proiezioni concettuali, codeste, del tutto inattendibili e certamente fuorvianti dalla vera fede.

Infatti la Bibbia non dice affatto questo, ma sostiene che il solo che ha sempre fatto grazia e sempre potrà elargirla è Gesù, a tutti coloro che in Lui credono e sono a Lui sottoposti come discepoli.

Oggi, più che mai, i cristiani sono decisi a difendere la verità biblica contro ogni tipo di circonlocuzione e capovolgimento dei significati.

Fra questi ultimi, un altro fraintendimento provocato dai fedeli di Maria riguarda il fenomeno della sua presunta assunzione in cielo: ossia di Maria, l’Assunta in cielo in anima e corpo. Questo dogma religioso, come molti altri, ci coglie nello sgomento e nella meraviglia, visto che nessuna Scrittura lo conferma.

Anche la frase 22 ci turba non poco, visto che Maria viene dichiarata corredentrice del genere umano, nonché la Madre della Chiesa, Colei che innamora la Santissima Trinità.

Volendo tralasciare il resto dei contenuti inseriti nella frase in esame, non si può disattendere quanto sottolineato: se si sostiene Maria assunta in cielo senza aver "gustato la morte", la si ritiene superiore al progetto di Dio per gli uomini e, quindi, la sola a differire da quell’iter prezioso inaugurato da Gesù, che ci rende tutti figli della sua resurrezione. Padre Giulio fa quindi di Maria una realtà diversa da tutti e dal Signore stesso, che morì e resuscitò, secondo l’Evangelo della grazia e del regno. Anche questo dogma religioso non è sostenuto da alcuna Scrittura (1Cor.4,6).

Circa Maria quale presunta madre della Chiesa, si ricorda che tale affermazione contrasta violentemente con le Sacre Scritture, le quali (Galati 4,26) sostengono, nei secoli, come la Chiesa sia la vera Madre dei credenti. Questi, nell’unità dello Spirito, formano il Corpo mistico di Cristo (1Cor.12 e Rom.12).


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Infine, per ciò che concerne il ruolo di corredentrice attribuito alla Madonna, ci permettiamo di ricordare le riflessioni sviluppate sul tema nel corso delle prime pagine del presente scritto.

In riferimento a quanto sostiene Padre Giulio (nelle frasi che vanno dalla 23 alla 28), precisiamo che Maria è esclusivamente Madre del corpo fisico di Gesù, del quale l’eterna ed immortale Parola di Dio si è rivestita. Maria, quindi, non ha generato né partorito Dio, che ad Ella preesisteva, ma soltanto il corpo fisico, carnale e mortale, mediante il quale la Parola si offriva in sacrificio al nostro posto.

Quel corpo, contenente la Parola, è risorto e regna in eterno essendo divenuto tutt’uno con la Parola, per questo sosteniamo che Maria, come già spiegato, è Madre del Signore e non del Creatore.

Il ruolo dell’intermediazione tra l’uomo e Dio, che è tipicamente sacerdotale, appartiene unicamente a Gesù Cristo(I Timoteo 2,5; Romani 8, Ebrei 7,8,9) ed allo Spirito Santo.

Padre Giulio sostiene (nella frase 28) "Maria Madre di un Dio", quasi che Dio non fosse uno solo.

Inoltre, ricordiamoci che Gesù chiama "sue Madri" anche i discepoli che lo seguivano e credevano in Lui; e noi riteniamo che ciò non sia stato scritto per caso. In merito, si può osservare come pure noi diventiamo madri della natura di Gesù Cristo, quando, similmente a Maria, crediamo nella Parola di Dio e la incarniamo nella nostra vita, ricevendo la nuova nascita (Giov.3) mediante il seme della Parola (1 Piet.1,23; Giov.1,13).

Ora, poiché tutto questo è vero, tutti i discepoli di Gesù, dovrebbero essere venerati e pregati, allo stesso modo di Maria, qualora si continuasse a ritenere che "alla madre del Signore" debba essere riservato un ruolo speciale mediante la venerazione, che, a ben guardare, attraverso le preghiere rivolteLe, diviene di fatto vera e propria adorazione.

Come è comprensibile, quanto stiamo esponendo diventa sempre più difficile per chi ama il preconcetto ed il dogma in luogo della Santa Parola; eppure tutto sarebbe facile ed accettabile se, con semplicità e genuinità di cuore, si avesse il coraggio di andare a Gesù e credere nel suo Evangelo, quale pane azzimo che alimenta la vera vita della natura dei figli di Dio.

Infatti anche noi credenti abbiamo accolto nel cuore la Parola vivente dell’Evangelo e, mediante questo Santo seme, Gesù è nato in noi: noi siamo così nati di nuovo alla natura del figlio di Dio, che è diversa da quella Adamitica, poiché è senza peccato.

Durante la loro vita terrena, i credenti possono camminare in due nature tra loro opposte (Gal.5,16) e devono adoperarsi affinché quella Spirituale (cristiana e del figlio di Dio) cresca (Ef.4,13) e quella carnale e terrena diminuisca.

In tal modo, la prima sarà prevalente sulla seconda e si verificherà ciò che viene esemplificato dalla metafora biblica di Simone che, per un tempo intermedio, fu chiamato Simone-Pietro, fino a quando, superato il livello di transizione dall’una all’altra natura (convertito), potè essere chiamato per sempre Pietro. Un nuovo nome per una nuova natura, che è destinata a vivere in eterno con Cristo Gesù.

Ecco perché, avendo accolto la Parola di Dio e fatto nascere in noi la natura di Cristo, siamo fratelli e sorelle di Gesù ed anche "sue madri" (Marco 3,34 e I Pietro 1,23), dato che abbiamo accolto il seme della Parola e lo abbiamo fatto crescere nel nostro seno.


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[SM=g7354] Altro fatto da chiarire nelle espressioni di Padre Giulio è quando il lettore viene spinto ad intuire la Trinità come l’innammorato che brama la giovane fanciulla d’Israele e con Lei concepisce un figlio. Quasi che il desiderio verso la sposa sia preminente rispetto a quello riguardante l’incarnazione del Verbo. Parimenti inaccoglibile è la tesi per la quale viene affermato dal religioso che Maria sarebbe paritetica a Cristo ai fini della salvezza dell’uomo peccatore, poiché avrebbe sofferto nel suo cuore gli stessi dolori patiti da Gesù sulla croce. Pertanto si deduce che il dolore della Madre, ritenuto da padre Giulio pari a quello del Figlio, sia egualmente salvifico, e per questo Maria possa essere definita corredentrice. A tal punto è necessario chiarire che la salvezza non è frutto del dolore patito, altrimenti molti altri uomini dovrebbero essere chiamati corredentori, come, del resto, gli stessi ladroni crocifissi ai lati del Signore. La salvezza che viene dall’opera della crocifissione di Gesù Cristo deriva soprattutto dal fatto che Egli è stato l’Agnello sacrificale senza difetto, che Egli era il Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec, che Egli era la Parola di Dio incarnata, e solo Egli poteva pagare al posto di tutti, avendo un valore superiore a tutti. Pertanto, Gesù si offriva al posto nostro e pagava per tutti noi, mentre Maria soffriva per il figlio crocifisso e non poteva partecipare all’opera salvifica della croce, sia perché non ne aveva coscienza e sia perché, come madre terrena, non sarebbe stata disponibile a consegnare la vita del Figlio alla croce del Golgota. Maria viene anche dichiarata "maestra del Santissimo", quasi che il Signore, il quale preesisteva alla fondazione del mondo, necessitasse dei consigli e degli insegnamenti di Maria per completare la sua perfezione. Maria ha certamente insegnato al bambino Gesù le cose di casa, ma, riguardo alle cose del Padre, anche da piccolo, Gesù insegnò a Maria (Luca 2,41). Se avete compreso, tramite le Sacre Scritture, la corretta visione di Maria e capito che l’enfasi di Padre Giulio è difforme dalla Bibbia, se avete riconosciuto che Maria è santa, beata fra le donne e piena di grazia, ma non può essere definita corredentrice, se non a prezzo di sminuire l’amore di Dio, allora potete capire il resto da voi stessi e dichiarare, con noi cristiani, che c’è un solo vero Dio ed un solo vero Signore e Salvatore di tutti gli uomini: Gesù Cristo, poiché questo solo nome è stato dato agli uomini per la loro salvezza (Atti 4,12). Attraverso quanto escusso, emerge chiaro che nessuna forma di venerazione né di adorazione deve essere rivolta a Maria né ai santi, visto, del resto, che la stessa Bibbia, in maniera esplicita (Rom.1,24) lo vieta, avvertendo che chi venera o adora qualsiasi creatura sarà abbandonato da Dio; e Maria, per quanto santa, amabile e preziosa, è pur sempre una creatura. Così, anche se amiamo Maria insieme a tutti i santi, che in ogni tempo furono graditi al Signore, sentiamo la necessità di informare, per mezzo delle Sacre Scritture, che nessun atto di culto e di venerazione è ammesso da Dio nei confronti di qualsivoglia creatura, inclusa Maria. Pertanto possiamo con certezza affermare che la preghiera dell’Ave Maria non è voluta da Dio, né dalla stessa Maria, che mai in tale ruolo si è proposta; a tal proposito, la stessa versione cattolica della Bibbia di Gerusalemme, nella lettera ai Romani (1,24), consiglia di non adorare né venerare le creature, per non essere abbandonati da Dio. Se quanto scritto sembrerà ad alcuni una irriverenza nei confronti di Maria, si sappia che ciò non sta nelle nostre intenzioni, ma, al contrario, desideriamo evidenziare nei confronti di Maria i giusti riconoscimenti a Lei concessi da Dio, evitando che intorno alla sua preziosa persona vengano perpetrati misfatti spirituali che conducono le anime alla morte eterna. Certamente la Beata Maria, Madre di Gesù, è d’accordo con noi, e da lei sentiamo giungere un prezioso ringraziamento. Lei, come chiunque altro dei santi, desidera sentire che il suo nome è al servizio dell’Altissimo e non in concorrenza o, peggio, in rivalità. Riscattare il nome di Maria relativamente al suo giusto servizio nei confronti di Dio, è, anzi, l’atto d’omaggio e di riconoscenza migliore verso quella speciale vita che la Madre di Gesù ha saputo vivere con rispetto e grande decoro. Ella ha saputo rimanere al posto assegnatole, partecipando con tutta la Chiesa alla glorificazione del Figlio, per ricevere da Lui la gloria dei santi, che in ogni tempo Lo hanno amato e servito. Beata è Maria, la Madre del Signore, fra tutte le donne, e benedetto è il frutto del suo seno: Gesù.


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DOCUMENTO STORICO

ROMA E LA BIBBIA

FOGLIO B N.1088 VOL.II PAG. 641-650

 

Sotto questo titolo, la rivista settimanale "The truth" (la Verità), pubblica in Gerusalemme, in data 3 Novembre 1911, un articolo che cita un documento conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Esso contiene consigli dati dai Cardinali a Papa Giulio III, all'epoca della sua elezione alla Santa Sede, nell'anno 1550.

 

Questo documento racchiude il seguente estratto:

"Tra tutti i consigli che possiamo avere a presentare alla Sua Santità, ne riserviamo il più importante in ultimo; dobbiamo tenere gli occhi bene aperti ed intervenire con tutta la potenza nostra nell'affare che abbiamo da considerare.

Trattasi di quanto segue: la lettura del Vangelo non deve essere permessa che il meno possibile, specialmente nelle lingue moderne, e nei paesi sottomessi alla vostra autorità.

Il pochissimo che viene letto generalmente alla messa, dovrebbe bastare e devesi proibire a chiunque di leggere di più. Finché il popolo si contenterà di quel poco, i vostri interessi prospereranno ma, nel momento che se ne vorrà leggere di più, i vostri interessi cominceranno a soffrire. Ecco il libro che più di nessun altro provocò contro di noi la ribellione, le tempeste che hanno arrischiato di perderci!

Difatti, se alcuno esamina accuratamente l'insegnamento della Bibbia e lo paragona a quanto succede nelle nostre chiese, troverà ben presto le contraddizioni, e vedrà che il nostro insegnamento spesso si scarta da quello della Bibbia e, più spesso ancora, è in opposizione ad essa.

Se il popolo si rende conto di questo, ci provocherà senza requie finché tutto venga svelato ed allora diventeremo l'oggetto della derisione e dell'odio universale.

E' necessario dunque che la Bibbia venga tolta e strappata dalle mani del popolo, però con grande prudenza, per non provocare tumulti."

 

Nel corso della storia, dal sesto secolo fino al ventesimo, sono stati aggiunti alla fede cristiana i seguenti dogmi:

 

Il culto a Maria (anno 531 circa);

Il culto ai santi ed agli angeli (anno 609 circa);

Il culto delle immagini e delle reliquie (intorno al 787);

Il celibato obbligatorio dei preti (intorno all’anno 1074). [Questo dogma contrasta con quanto indicato in 1 Tim,3,1. Pietro e molti altri erano sposati e portavano con loro le mogli.];

La corona ed il rosario (anno 1090 circa);

La confessione auricolare ( anno 1213 circa);

La transustanziazione (anno 1215 circa);

Lo scemamento della coppa (anno 1415 circa), mentre Gesù ha detto:"bevetene tutti";

Le indulgenze ( anno 1500 circa);

Il Corpus domini (anno 1519 circa);

L'immacolata concezione (anno 1854 circa);

L'infallibilità' del Papa (anno 1870 circa);

L'assunzione di Maria (anno 1950 circa).

 

Di tutto questo, né Gesù né gli Apostoli erano a conoscenza.

 

Se le autorità Marianee possono emanare e sostenere, col valore del dogma religioso, precetti contrari alle Scritture e far credere che sono volontà di Dio, noi cristiani siamo tenuti a precisare che il nostro Maestro e Signore rimproverò chi, a motivo della tradizione, diceva cose diverse dalle Sacre Scritture (Matt.15,3 sgg).

 


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NOI CRISTIANI (biblici)

Riconosciamo che le varie denominazioni cristiane hanno promosso un valido avvicinamento all’ecumenismo biblico della cristianità e molte cose, ultimamente, stanno cambiando verso l’unità della fede, condotta dallo Spirito Santo nell’ambito delle promesse scritturali.

Nella famiglia di Cristo è in corso una presa di coscienza maggiore sui temi che ci sono pervenuti, poiché conservati dagli evangeli e da tutto il nuovo testamento, e un nuovo interesse e fedeltà alle Sacre Scritture si sta diffondendo ovunque.

La preparazione che precede il ritorno del Signore nostro Gesù Cristo sembra sia già stata avviata. Le ossa si stanno accostando alle ossa e la carne sta crescendo sulla struttura unita, mentre lo Spirito sta per essere chiamato e sta per soffiare e far tornare a vivere, nella volontà di Dio, ciò che era stato smembrato e disperso, e per ciò morto.

In Ezechiele 37,9 la voce dice:

"Profetizza allo Spirito, figliol d’uomo, e di’ allo Spirito: Così parla Dio, il Signore: vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, fa che vivano. …. E lo Spirito entrò in essi, e tornarono alla vita, erano un esercito grande, grandissimo".

La storia della cristianità, nelle sue più varie manifestazioni, sta nelle mani della divina misericordia, e noi non vogliamo svolgere ruoli diversi da quelli assegnatici, che sono indirizzati alla salvezza e non al giudizio.

Ogni cristiano, che in ogni luogo invoca il nome del nostro Signore Gesù Cristo, ci è fratello e, nel nome del Salvatore, lo vogliamo accogliere, amare e, quindi, lo vogliamo servire.

Siamo afflitti per quanti, a motivo delle denominazioni e delle tradizioni, ci sono avversi senza ragione. Siamo afflitti perché questa loro condizione è alimentata dal preconcetto religioso e dal rifiuto della conoscenza contenuta nelle Sacre Scritture, dov’è indicato dal Signore ciò che i suoi credenti, seguaci e discepoli, devono fare.

Preghiamo, affinché la preparazione al ritorno del Signore possa trovare l’intera cristianità sveglia, con la lanterna accesa e l’olio sufficiente.

Preghiamo, affinché siano rotti i muri di separazione ed una coalizione che conduce all’unità della fede e dello Spirito ci trovi con Cristo, di Cristo e per Cristo.

In questi ultimi tempi, noi cristiani stiamo sognando un mondo migliore, il cui modello, ben conosciuto, è denominato messianico ed ha come Re Gesù Cristo.

E’ uno speciale sogno, che può essere inverato dal nostro servizio e dalla nostra fiducia nella realizzazione di quel mirabile progetto che è l’unità dei Cristiani:

Cristiani uniti nell’ecumenismo della Parola;

Cristiani che sanno rinunciare a tutto ciò che ostacola la crescita del regno di Dio;

Cristiani educati al metodo del dialogo, alla comprensione misericordiosa del prossimo ed ancor di più del fratello, impegnati nel rispetto dell’altrui dignità;

cristiani, infine, pronti a combattere ogni realtà culturale contraria alla comunione dello Spirito Santo.

Pace e grazia siano moltiplicate a tutto l’Israele di Dio.


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