CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Note sul libro dell’ESODO

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2011 19:55
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21/04/2011 19:54
 
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Tale è il cristianesimo! Si possono avere delle vedute chiare, delle idee corrette, dei principi sani, senza alcuna comunione con Gesù; e una professione di fede senza Cristo, per quanto ortodossa, sarà sempre, messa alla prova, qualcosa di freddo, sterile, morto.

Lettore cristiano, pensateci seriamente; voi non siete soltanto salvati da Cristo, voi vivete di lui. Cercatelo al mattino di buon’ora; cercate lui e lui solo. Quando qualcosa attira la vostra attenzione, domandatevi se presenta Cristo al vostro cuore, se vi insegna qualcosa di lui o vi avvicina di più alla sua Persona. Se la risposta è negativa, respingete quella cosa, decisamente; sì, rigettatela senza esitare, quand’anche fosse presentata nel modo più piacevole, valorizzata dalla più rispettabile autorità.

Se il vostro scopo è realmente di progredire nella vita divina, di fare progressi spirituali, di conoscere Cristo personalmente, allora rientrate seriamente in voi stessi, a questo riguardo. Fate di Cristo il vostro nutrimento giornaliero e abituale. Andate, raccogliete la manna che cade sulla rugiada, nutritevene con una fame mantenuta e stimolata da un cammino vigilante con Dio nel deserto. Che la ricca grazia di Dio vi fortifichi abbondantemente in ogni cosa, per mezzo dello Spirito Santo (*).

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(*) Il lettore trarrà profitto dalla meditazione del cap. 6 del vangelo di Giovanni in rapporto col soggetto della manna. La Pasqua era vicina: Gesù, saziata la folla, si ritira sul monte, solo. Di là viene in soccorso ai suoi nella distretta, sballottati dalle onde. Poi rivela la dottrina della sua Persona e della sua opera e dichiara che darà la sua carne per la vita del mondo e che nessuno potrà avere la vita se non mangia la sua carne e beve il suo sangue. Poi dice che sarebbe tornato là dove era prima; e infine parla della potenza vivificante dello Spirito Santo.
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Ma in questo capitolo c’è un altro argomento importante: l’istituzione del Sabato in rapporto alla manna e alla posizione di Israele, come ci è presentata qui. Dal cap. 2 della Genesi al cap. 16 dell’Esodo non è più parlato di questa istituzione. Questo è degno di nota. Il sacrificio di Abele, il cammino di Enoc con Dio, la predicazione di Noè, la chiamata di Abrahamo, la storia di Isacco, Giacobbe e Giuseppe, tutto ci è raccontato dettagliatamente; ma non è fatto alcuna allusione al sabato fino al momento in cui Israele è riconosciuto come popolo in relazione con l’Eterno e sotto la responsabilità legata a questa relazione. Il sabato è stato interrotto in Eden e lo vediamo di nuovo ristabilito per Israele nel deserto. Ahimè, all’uomo non piace il riposo di Dio. «Or nel settimo giorno avvenne che alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, e non ne trovarono. E l’Eterno disse a Mosè: Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? Riflettete che l’Eterno vi ha dato il sabato: per questo, nel sesto giorno, Egli vi dà del pane per due giorni» (vv. 27 a 29). Dio voleva che il suo popolo godesse d’un dolce riposo con lui: voleva dargli riposo, nutrirlo, dissetarlo, anche nel deserto; ma il cuore dell’uomo non è disposto a riposare con Dio.

Gli Israeliti potevano ricordarsi il tempo in cui erano seduti presso le pignatte di carne nel paese di Egitto, ma non potevano apprezzare la benedizione di essere seduti, ciascuno nella propria tenda, per godere con Dio il riposo del santo sabato e nutrirsi della manna del cielo.

E notate che qui il sabato è presentato come un dono. «L’Eterno vi ha dato (*) il sabato» (v. 29). Più avanti, nel medesimo libro, lo troviamo sotto forma di legge, seguita da una maledizione e un giudizio, in caso di trasgressione. Ma sia che l’uomo decaduto riceva un privilegio o una legge, una benedizione o una maledizione, la sua natura è malvagia: non può né riposarsi con Dio, né lavorare per Dio. Se Dio lavora e gli prepara un riposo, egli vuole serbarlo; se Dio gli dice di lavorare, non vuole fare le opere che Dio gli propone. L’uomo è così. Non ama Dio. Si servirà della parola sabato per esaltarsi, o come d’una testimonianza di pietà personale; ma il cap. 16 dell’Esodo ci fa vedere ch’egli non può considerare un dono il sabato di Dio, e al cap. 15 dei Numeri v. 32-36 vediamo che non lo può rispettare come una legge.

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(*) Dato, cioè donato, regalato, non ordinato, come alcuni riportano.

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