ARTICOLO 42 COSTITUZIONE CALPESTATO
Possibile che noi italiani non sappiamo mettere al governo persone giuste e rette che lavorano per il bene dei cittadini ?ma invece ci facciamo governare da burattini al soldo dei poteri forti e delle lobby?
Abbiamo bisogno di un Garibaldi nuovo che ci liberi dall'oppressore? no! abbiamo solo bisogno di meditare e pregare DIO prima del voto e smetterla di votare i soliti noti che depredano il paese con tasse e balzelli per arricchire la solita casta! Renzi ha la faccia per bene ma dietro si nasconde il serpente a sonagli! ascoltate la voce che viene dal deserto ,votare male è peccato! è come stare dalla parte del demonio! Uscite da essa o polpolo mio dice il Signore ,per non essere partecipe dei suoi peccati!
Le imposte sulla casa si pongono in evidente contrasto con alcune norme della nostra Costituzione, esaminiamole più approfonditamente rispetto a quanto già fatto in precedenti articoli.
Violazione Art. 42 Cost.: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.
Il tenore letterale della norma è chiaro. Non solo la proprietà privata è riconosciuta ma è compito della Repubblica quello di renderla accessibile a tutti i cittadini.
Tassare una proprietà è ovviamente un comportamento in antitesi con la predetta accessibilità.
La casa è un bene indispensabile che viene faticosamente pagato da qualsivoglia cittadino con i frutti del proprio risparmio. Dunque con denaro già soggetto a tassazione diretta ed accumulato con sacrifici importanti che spesso si abbinano anche con la stipula di contratti di mutuo con banche private e dunque con la contrazione di ingenti debiti.
Viene dunque spontaneo chiedersi che cosa faccia ad oggi lo Stato per rendere la proprietà della casa accessibile a tutti.
La realtà è sotto gli occhi di chiunque: lo Stato non fa assolutamente nulla per rispettare il dettato dell’art. 42 Cost. e dunque rendere la proprietà della prima casa accessibile ad ogni cittadino. Addirittura lo Stato fa molto di peggio ostacola e scoraggia l’acquisto della proprietà di un bene immobile con ogni mezzo.
Ogni italiano oggi è consapevole che acquistare una casa comporta un carico fiscale spaventoso e ciò a partire dallo stesso momento dell’acquisto, ove si ha addirittura l’obbligo di sobbarcarsi gravose ed altrettanto dubbie, sotto il profilo costituzionale, imposte di registro ed ipotecarie.
L’imposizione fiscale sulla casa è tale che la stessa non può neppure essere ancora considerata un valido bene rifugio per il risparmio degli italiani visto che il prezzo degli immobili sta rapidamente crollando.
La casa è diventata per lo Stato il modo migliore per sottrarre ingenti somme ai cittadini. Non si tassano dunque in via prevalente le banche che ottengono profitti dall’erogazione di mutui, anche per quelli contratti per l’acquisto della prima casa, ma si tassano direttamente i proprietari che in realtà non sono che debitori, spesso per periodi ultraventennali, delle stesse banche.
Inutile sottolineare che la capacità contributiva di un qualsivoglia istituto bancario è certamente maggiore di quella del cittadino che si è indebitato per la vita con detto istituto per l’acquisto di un bene essenziale alla sua stessa sopravvivenza.
Insomma comprare una casa è il miglior modo, grazie alle politiche illegittime del Governo, per impoverirsi e ciò con buona pace dell’art. 42 Cost.