sbranato da cani randagi a Livorno

LaParola
00mercoledì 29 febbraio 2012 11:00

Vito Guastella, camionista proveniente dalla Sicilia sbranato da cani randagi a Livorno


il 28 febbraio 2012,


Un uomo è stato trovato morto in un piazzale di una ditta di autotrasporti lungo via dell’Arnaccio, a Biscottino, località al confine tra Livorno e Pisa. Si tratta di un camionista Vito Guastella, di 50 anni, siciliano, il cui cadavere è stato notato intorno alle 10,45 dall’impiegata di un’impresa di pulizie. In quel momento alcuni cani randagi stavano infierendo sul corpo dell’uomo. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 e il medico ha constatato il decesso.

Il camionista sarebbe stato ancora vivo al momento dell’aggressione del branco di cani. Emerge dai primi accertamenti dei carabinieri. Secondo una prima ricostruzione dell’Arma, l’autista, Vito Guastella, che lavorava per la ditta Marco Polo di Alcamo (Trapani), stava lavorando per agganciare il rimorchio alla motrice quando sarebbe stato attaccato dal branco.

Secondo l’ipotesi dell’Arma l’uomo avrebbe cercato di sfuggire alla furia dei cani trascinandosi in direzione della recinzione del piazzale. Secondo i primi rilievi, l’autista avrebbe perso molto sangue. Da questo i carabinieri ritengono che l’uomo fosse ancora vivo al momento dell’aggressione del branco di cani. I cani si sarebbero accaniti in particolare sulle gambe.

Sempre stando ai primi rilievi le tracce di sangue e i brandelli dell’abbigliamento dell’uomo (la cintura è stata spezzata a metà) sarebbero state trovate in un’area di svariati metri quadrati. Ad accorgersi di quanto accaduto un altro dipendente della ditta la cui attenzione è stata attirata dal camion della vittima che si trovava fermo con il motore acceso. Sulle cause del decesso la Procura ha comunque disposto l’autopsia.

Sono stati catturati i cani randagi, sono una decina di meticci ora affidati ai veterinari dell’Asl. Secondo le prime indagini dei carabinieri i cani vivono nella zona dove sarebbero stati nutriti talvolta da una donna romena che vive in una roulotte non lontano dal piazzale della ditta di trasporti: sarà ascoltata nelle prossime ore dagli investigatori. Il branco sarebbe riuscito a entrare nel piazzale da un’apertura nella recinzione.
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