Seconda parte
La Persona dello Spirito Santo
Il termine “consolatore” o “paracleto” significa “avvocato” come tradotto in 1 Giovanni 2:1.
Il “paracleto” (avvocato) non era però un avvocato di professione (nella cultura di quei tempi non esistevano gli avvocati come professionisti, ma un amico che compariva in una causa, per conto di un altro in modo gratuito, agiva come suo intercessore o assistente. Nei tribunali dell’antichità, egli era quello che oggi si potrebbe chiamare un procuratore legale).
Il N.T. dà a questa parola un significato più importante, più ampio, intendendo con essa, riguardo allo Spirito Santo, uno che vivifica, fortifica, santifica e dà franchezza ai credenti. Gesù chiama lo Spirito Santo “un altro consolatore”: Giov. 14:16.
Lo Spirito Santo sarebbe stato un altro Consolatore, proprio come Gesù fu, con i discepoli, un Consolatore sempre pronto a rispondere a tutte le necessità.
Riflessione: lo Spirito Santo è chiamato anche Spirito dell’Eterno, del Signore, del Padre, di Gesù, Spirito di verità, di fede, di sapienza, di grazia, di gloria, di forza, ma tutti questi aggettivi si riferiscono, però, sempre alla stessa Persona dello Spirito Santo, al Consolatore. Quell’unico Spirito ha molti nomi, semplicemente, perché nel corso della storia umana, Egli ha operato e continua ad operare secondo vari ministeri. Lo Spirito Santo non è semplicemente una potenza o un’espressione figurata dell’energia divina, come sostengono gli antitrinitari. La Scrittura gli attribuisce una Personalità distinta come fa per il Padre e per il Figlio. Egli è dotato di pensiero, di conoscenza, di parola e di volontà. Ci si può comportare con Lui come con una persona: mentirgli, tentarlo, resistergli, rattristarlo, oltraggiarlo. Inoltre, Egli insegna, convince, guida, ode, parla, annuncia.