00 22/01/2009 03:53
Il significato delle indulgenze

Le indulgenze erano una specie di "decreti di amnistia" scritti dal Papa, sulla base del cd. "tesoro dei meriti" di Cristo e Maria, che avrebbero dato agli uomini più di quanto non occorresse per la loro salvezza (ma in questo "tesoro" sono inclusi anche i santi e i fedeli più devoti del paradiso, la cui grandezza superava, secondo la chiesa, le pene che meritavano per i loro peccati).
In virtù di questo "surplus" di meriti, la chiesa si sentiva in diritto di diminuire o addirittura di cancellare la pena del peccatore (in vita o nel Purgatorio). Chi, pagando una certa somma, riusciva ad entrare in possesso del documento scritto (i vivi direttamente, i morti tramite i parenti ancora in vita), poteva ottenere uno "sconto" sulla pena (per i vivi anche sulle pene future), a prescindere naturalmente dalla fede personale di chi lo acquistava o di chi ne beneficiava. In tal modo i benestanti potevano facilmente mettersi la coscienza a posto.
Conseguenze determinate dalla prassi delle indulgenze

Abusi e speculazioni a non finire. La chiesa di Roma incamerava ingenti quantitativi di denaro, i mediatori che distribuivano le indulgenze esigevano una parte degli "utili". Le tariffe erano proporzionali alla richiesta del beneficio. Chi rifiutava questa consuetudine veniva considerato un "cattivo" credente (perché presuntuoso, avaro, o quasi un eretico...).
Storicamente, il commercio delle indulgenze fu assai diffuso in tutta l'Europa occidentale. agli inizi del XVI sec. Nel 1517 papa Leone X promulgò un'indulgenza plenaria, cioè un riscatto della totalità delle pene per tutti coloro che invece di recarsi in pellegrinaggio a Roma, avessero versato un obolo per la costruzione della basilica di s. Pietro. Interpretando questa iniziativa come un ennesimo abuso della chiesa romana, Lutero protestò, dando così inizio alla Riforma protestante.