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Apocalittico nel carattere, risoluto nella legge

      La figura di Giovanni Paolo II possiede una grandeur quasi apocalittica. Sotto questa facciata, però, si rivela il pugno di ferro di un dominio sulla gente in termini di legge. Come il Papa Gregorio VIII (1073-1085), che aveva fatto la risoluzione di non darsi riposo fino a quando non avesse assoggettato tutti al potere, sia temporale che spirituale, della “cattedra di Pietro”, così pure l’attuale Papa ha fatto la risoluzione a costruire un tale impero, sia attraverso le leggi della chiesa che quelle civili[34]. Giovanni Paolo II è stato risoluto nei suoi sforzi di aggiornare le leggi della Chiesa cattolica romana. Dal tempo di Gregorio VII, i papi hanno visto la necessità di decretare leggi ecclesiastiche ferree ed inflessibili, prima di tentare di controllare i loro sudditi ed altri con la forza, se necessario. Nel 1983, la revisione del diritto canonico del 1917 di Giovanni Paolo II, aggiunge alle leggi della Chiesa cattolica romana, per esempio: “La Chiesa ha il diritto nativo e proprio di costringere con sanzioni penali i fedeli che hanno commesso delitti”[35].

      Se si esamina queste leggi supplementari, si vede molto chiaramente come esse siano persino più assolute e totalitarie che nel passato. Nella sua legge, il Papa, in termini più chiari persino di quelli delle sette, enuncia la necessità di sopprimere le facoltà, date da Dio, specialmente quelle della mente e della volontà: “…non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell'intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda”[36]. Le conseguenze della mancata sottomissione sono anche ben specificate: “Sia punito con una giusta pena: 1) chi oltre al caso di cui al can. 1364, §1, insegna una dottrina condannata dal Romano Pontefice o dal Concilio Ecumenico o respinge pertinacemente la dottrina di cui al can. 752, ed ammonito dalla Sede Apostolica o dall'Ordinario non ritratta; 2) chi in altro modo non obbedisce alla Sede Apostolica, all'Ordinario o al Superiore che legittimamente gli comanda o gli proibisce, e dopo l'ammonizione persiste nella sua disobbedienza”[37]. Sono pure decretate specifiche pene:“Le sanzioni penali nella Chiesa sono: 1) le pene medicinali o censure, elencate nei cann. 1331-1333; 2) le pene espiatorie di cui al can. 1336”[38].

      Giovanni Paolo II sa bene come far rispettare la sua volontà nella legge. In poche altre cose il suo genio è maggiormente rimarchevole che in questo. Non vi è niente e nessuno che possa sfidare la sua autorità. Nel commento ufficiale alla sua Legge Canonica troviamo il seguente:

“Il sistema di governo della Chiesa è molto diverso dalla nozione di equilibrio dei poteri. Difatti, le tre funzioni sono riassunte nello stesso ufficio… A differenza del sistema americano, la legge ecclesiastica non trae origine dalla volontà dei governati, né la struttura giuridica si poggia, per conservarne l’efficacia, su un sistema di controlli incrociati … Il Codice promuove questo sistema attraverso una struttura gerarchica che è più verticale che orizzontale… Alla fin fine, il giudice supremo, il papa, è pure il supremo legislatore ed amministratore…”[39].

      Un articolo nel Catholic World Report, dal titolo: “Roma ha parlato – ancora”, mostra in che modo, in pratica, il Papa imponga la sua volontà: “Il Papa si muove per neutralizzare il libero dibattito su questioni calde”. Questo scrive il New York Times in un articolo di prima pagina, minacciando oscure ‘giuste punizioni’ per i dissenzienti… In un altro articolo di prima pagina, il Washington Times introduce l’articolo con il titolo: “Lettera del Papa divide, dicono i critici”, né il Post manca di aggiungervi il sotto-titolo su come “il dissenso sul dogma rischia di essere duramente perseguito…” [40].  Giovanni Paolo II potrà anche apparire pio, eppure, quando si studiano le sue leggi e come esse siano fatte applicare, egli si dimostra un principe dal potere dittatoriale. La Parola di Dio ammonisce con solennità: “Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce”[41].