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Sono sempre solo; ora, anzi, non ho più nemmeno un chierico
per la messa: il giovane negro che me la serviva non è più con
me. Qualche giorno dopo la sua partenza il Buon Dio mi ha
mandato un mio vecchio e buon amico, un orientalista che è venuto qui per studiare la lingua tuareg e che per questo rimarrà con me cinque o sei mesi. Grazie alla sua presenza posso celebrare la santa messa. Gesù è buono e mi colma di grazie nonostante la mia miseria. Mi abbandono a Lui per questo e per tutto. L'unica cosa che mi manca, lo sento, è la mia conversione. Preghi per me, padre amatissimo, affinché io sia finalmente ciò che devo essere, affinché mi decida a corrispondere a tante grazie ed incomincia ad amare Gesù.
Alla fine di ottobre saranno vent'anni che lei mi ha ricondotto a Gesù, vent'anni che è mio padre. Quante grazie ottenute da Dio in questo tempo e quanti benedici ricevuti da lei! Ed io rimango miserabile, insignificante, indolente e freddo!
Preghi per il suo figliolo, che prega pure fervorosamente per lei e che si mette ai suoi piedi chiedendole di benedirlo...