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***(1) Beato Giovanni XXIII, Enciclica Mater et magistra sugli sviluppi della questione sociale nella luce della dottrina cristiana, del 15-5-1961, IV, in Enchiridion delle Encicliche, vol. 7, Giovanni XXIII-Paolo VI (1958-1978), EDB. Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1994, nn. 222-481 (n. 440), pp. 192-321 (pp. 300-301).(2) Cfr. Olivier Carré, L’Islam laico, trad. it., il Mulino, Bologna 1997, passim, soprattutto pp. 31-38. Per intendere l’espressione "ortodossia deviante" senza depistanti riferimenti alla Chiesa cattolica, va ricordato che "nell’Islam, [...] pur esistendo una competente autorità in fatto di pratiche religiose, la distinzione tra "ortodossia" ed "eresia" è stata affidata a dispute dogmatiche intercorse fra le varie scuole e correnti" (Antonella Straface, Islam: ortodossia e dissenso, Edizioni Lavoro, Roma 1998, p. 11), mentre "[...] è prassi comune definire "ortodossa" la maggioranza ed "eterodossa" la minoranza" (ibid., p. 7, nota 1); cfr., in grandissima sintesi, H. Laoust, Comment définir le sunnisme et le chiisme, cit.; nonché, ampiamente, Idem, Gli scismi nell’Islam, cit.; e B. Lewis, "L’Islam classico", in Idem, La rinascita islamica, trad. it., il Mulino, Bologna 1991, pp. 9-70 (pp. 20-41).(3) Cfr. E. Pace, Islam e Occidente, cit., pp. 41-64 (p. 42).(4) Cfr. ibid., p. 76: "L’unità dei vari piani dell’agire sociale tenuti assieme dalle ragioni della fede religiosa è probabilmente più un mito collettivo che una realtà storica e sociale"; ma si tratta di "un mito che si fissa nella memoria sin dai tempi della città del Profeta (medina) e che comincia ad incrinarsi man mano che dal Califfato ci si sposta verso le epoche meno e più recenti della storia dell’Islàm. L’unità dei piani della vita collettiva forse, sociologicamente parlando, non è mai esistita; ci sono stati popoli e regnanti diversi, vicende storiche travagliate, espansioni e fratture dolorose e così via". Dunque, semplicemente, il "mito" è originario, fondativo, e la sua realizzazione seguente la prima sempre imperfetta, ma non si vede come potrebbe essere diversamente.(5) Cfr. Idem, Sociologia dell’islam. Fenomeni religiosi e logiche sociali, Carocci, Roma 1999, pp. 15-16 e 111-120 (p. 15).(6) S. Allievi, "Gli islamisti. I fondamentalismi nei paesi musulmani", cit. p. 24.(7) Ibid., nota 10.(8) Cfr. B. Lewis, "Il risveglio dell’Islam", in Idem, La rinascita islamica, cit., pp. 275-360 (pp. 279, 281, 286, 298-299 e 326-327); cfr. pure G. Crespi e G. S. Eid, op. cit., pp. 118.(9) Cfr. M. Hamidullah, Le Prophète de l’Islam, vol. II, Sa vie et son oeuvre, nn. 1467-1513, 4a ed. riveduta e accresciuta, s.e., Parigi 1979, pp. 787-809.(10) Cfr. B. Lewis, "Il risveglio dell’Islam", cit., pp. 283-284 (p. 284).(11) S. Allievi, I nuovi musulmani. I convertiti all’islam, cit., p. 242.(12) Olivier Roy, L’échec de l’Islam politique, Éditions du Seuil, Parigi 1992, p. 25.(13) Ibidem.(14) G. Rizzardi, Introduzione all’Islâm, Queriniana, Brescia 1992, p. 34; cfr. pure Idem, Islâm, processare o capire? Indicazioni bibliografico-metodologiche, cit., pp. 245-252.(15) Ibid., p. 35.(16) Ibidem.(17) Ibid., pp. 35-36. Relativamente all’interazione fra i due princìpi direttivi, ’asabiyyah, "coesione di gruppo", "spirito di gruppo", e mulk, "potere", rimando, come a probabile citazione implicita, alla Muqaddima d’Ibn Haldûn, sul quale cfr. Giancarlo Pizzi, Ibn Haldûn e la Muqaddima: una filosofia della storia, All’insegna del pesce d’oro, Milano 1985, che introduce (pp. 17-100) alla vita e all’opera del filosofo, storico e sociologo ‘Abd al-Rahmân ibn Muhammad Ibn Haldûn — nato a Tunisi nel 1332 da famiglia di lontane origini dello Yemen e morto a Il Cairo nel 1406; autore appunto, fra l’altro, di una Muquaddima, "Introduzione" al "Libro degli esempi istruttivi e raccolta degli avvenimenti e delle loro cause nella storia degli arabi, degli stranieri e dei berberi" — e ne offre un’antologia (pp. 101-221), nella quale i due termini hanno dignità di categorie storiche e come tali trovano illustrazione (cfr. libro primo, capitolo secondo, nn. 7-17, pp. 153-161). Nella traduzione di Pizzi ‘asabiyya è reso con "spirito di comunità", così ricordando la Gemeinschaft del filosofo e sociologo tedesco Ferdinand Tönnies (1855-1936), del quale cfr. Comunità e società, trad. it., con introduzione di Renato Treves (1907-1992), Edizioni di Comunità, Milano 1963; circa la fortuna italiana del pensatore magrebino, aveva iniziato a editarne e a tradurne l’opera storica l’abate astigiano Gian Antonio Arri (1805-1841); cfr. poi Guglielmo Ferrero (1871-1943), "Un sociologo arabo del secolo XIV (Ibn Kaldoun)", in "La riforma sociale. Rassegna di scienze sociali e politiche, anno III, vol. VI, secondo semestre, Torino 1896, pp. 221-235, studio nel quale — sulla rivista diretta da Francesco Saverio Nitti (1868-1953) — lo storico e sociologo partenopeo suggerisce, fra l’altro, elementi di analogia con il filosofo e sociologo, pure partenopeo, della Contro-Riforma cattolica, Giambattista Vico (1668-1744).(18) Cfr. G. Rizzardi, Introduzione all’Islâm, cit., pp. 32-34.(19) Cfr. C. A. Nallino, Vita di Maometto. Edizione postuma di due letture preparate per la stampa nel 1916, cit., pp. 22-23; Idem, "Maometto", cit., pp. 50-56; A. d’Emilia, voce "Editto di Medina", in Novissimo Digesto Italiano, diretto da Antonio Azara (1883-1967) ed Ernesto Eula (1889-1981), vol. VI, dit-fall, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino 1964, pp. 404-405; e M. Hamidullah, Le Prophète de l’Islam, vol. II, Sa vie et son oeuvre, cit., nn. 1426-1514, pp. 771-809; cfr. testo e commento filologico e critico, in Leone Caetani (1869-1935), duca di Sermoneta e principe di Teano, Annali dell’Islâm, vol. I, Introduzione. Dall’anno I al 6. H., §§ 43-49, Casa Editrice Italiana, Roma 1904, pp. 391-408; cfr. pure Maxime Rodinson, "De Mohammad à l’Islam politique d’aujourd’hui", in Idem, L’Islam: politique et croyance, Librairie Arthème Fayard, Parigi 1993, pp. 25-78; nonché il fondamentale inquadramento proposto in William Montgomery Watt, La pensée politique de l’islam. Les concepts fondamentaux, trad. francese, Presses Universitaires de France, Parigi 1995, pp. 1-33.(20) G. Rizzardi, Introduzione all’Islâm, cit., pp. 36-37.(21) Ibid., p. 37; cfr. pure Idem, La sfida dell’Islâm, cit., pp. 181-198.(22) Cfr. ibid., p. 17.(23) S. Allievi, "Gli islamisti. I fondamentalismi nei paesi musulmani", cit., p. 15.(24) Ibidem.(25) Cfr. A. Bausani, L’Islam, Garzanti, Milano 1999; nel volume si trova un’appendice, opera dell’autore, dal titolo "La religione Bâbî-Bahâ’î" (pp. 193-200), in cui si spiega trattarsi di "una nuova religione" (p. 193): "Con la fede bahâ’î [...] si esce del tutto dall’Islam, in un tentativo, che in sé non contraddice lo spirito dell’Islam, di creare una religione universalistica, ma epurata dalle primitività della legge canonica islamica e pur sostanzialmente fedele [...] a quella esperienza profetica del divino, a quel voler vedere Iddio nella Persona del Profeta e "stringere il Patto" con lui, che fu propria delle prime generazioni musulmane" (p. 200).(26) Cfr. ibid., pp. 37-68.(27) Ibid., p. 37.(28) Ibidem.(29) Ibid., p. 38.(30) Ibid., p. 42.(31) M. Borrmans M.Afr., Gesù Cristo e i Musulmani del XX secolo. Testi coranici, catechismi, commentari, scrittori e poeti musulmani di fronte a Gesù, trad. it., Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2000, p. 130, nota 60.(32) Abu-l’Àla Maududi, Conoscere l’Islam, trad. it., con prefazione dell’Unione degli Studenti Musulmani in Italia e dell’International Islamic Federation of Student Organization, Edizioni Mediterranee, Roma 1973, p. 121; cfr. pure Idem [trascritto come Abu Alá El Maududi], Vivere l’Islam, trad. it., con presentazione dell’International Islamic Federation of Student Organization e dell’Unione degli Studenti Musulmani in Italia, S.I.T.A., Ancona 1979; e Idem [trascritto come Abû al-‘Alâ al-Mawdûdî], "Perché uno Stato islamico", in P. Branca, Voci dell’Islam moderno. Il pensiero arabo-musulmano fra rinnovamento e tradizione, con prefazione di M. Borrmans M.Afr., Marietti, Genova 1991, pp. 205-210.(33) A. A. Maududi, Conoscere l’Islam, cit., p. 121.(34) Cfr. Robert Caspar M.Afr., Traité de Théologie Musulmane, tomo I, Histoire de la pensée religieuse musulmane, Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (P.I.S.A.I.), Roma 1987, pp. 300-303; O. Roy, Généalogie de l’islamisme, Hachette, Parigi 1995, pp. 32-40; e K. F. Allam, "L’islâm contemporaneo", in Giovanni Filoramo (a cura di), Islâm, Laterza, Roma-Bari 1999, pp. 219-307 (pp. 257-264).(35) A. A. Maududi, Conoscere l’Islam, cit., p. 122.