00 20/01/2009 12:59
Mentre l'amore non invecchia mai, l'istituzione corre il rischio di invecchiare e quello che è peggio di restare ad ingombrare il terreno o a scandalizzare per la sua inutilità.
Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo papa. Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era come un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nell'umiltà e nella coscienza della propria fragilità. No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una pietra così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io. E poi che cosa contano le pietre? Ciò che conta è la promessa di Cristo, ciò che conta è il cemento che unisce le pietre, che è lo Spirito Santo. [...]



E' finito il tempo delle complicazioni, delle pesanti bardature, delle esteriorità distraenti, degli stucchi inutili, delle processioni infantili.[...]
Di una difesa cieca di un passato ormai consunto nelle forme. [...]
Perché nutrire la fede del popolo più con la debolezza delle devozioni che con la forza tremenda della Parola di Dio? [...]
Chiedo in questo momento perdono a tutti coloro che, guardando me, hanno perduto una così brutta idea della Chiesa di Dio![...]
Io, quando sento la contestazione contro la Chiesa, ci prendo gusto e la sento come una meditazione seria, profonda, scaturita da una sete di bene e da una visione chiara e libera delle cose. [...] Forse non si è adagiata nella valutazione eccessiva del visibile, dello sfarzo, oscurando col suo spessore la realtà dolorosa del Crocifisso, la povertà dell'operaio di Nazareth, la piccolezza del bambino di Betlem? [...]
No, non è male contestare la Chiesa quando la si ama; è male contestarla sentendosi al di fuori come dei puri.