00 20/01/2009 13:08
Ero come entrato dentro una grande parabola dove Dio era di casa e io ero con Lui sempre. Se per distrazione o superficialità mi dimenticavo qualche volta di Lui, ci pensava il dolore o il mistero a richiamarmene la presenza.
Ma soprattutto erano gli avvenimenti a unificare adagio adagio i! tutto. Certo che il mistero continuava a circondarmi, anzi si infittiva sempre più man mano che crescevo e cercavo di capire.
Il mistero!
Quello, il mistero, era come il ventre della mamma che mi conteneva e che mi generava alla vita, in quella penombra così discreta e dolce delle sue viscere.
Cosa c'è di più vero e di più semplice di un ventre di donna che contiene un figlio?



Ma cosa c'è di più misterioso e incomprensibile se ti metti a ragionare sul come, sul perché, sul quando?
Sì, il segreto è essere bambini!
In lui, nel bambino, c'è una intuizione di base data da Dio stesso.
Dio dà la vita all'uomo, gli dà il pane per sostenerlo e gli dà questa intuizione che è la fede per guidano e illuminargli Il cammino.
E la dà a tutti. Tutti!
La dà non soltanto agli ebrei e ai cristiani, ma a tutti, tutti, tutti.
L'ha data a Paolo quando diceva "In Dio viviamo, ci muoviamo e siamo" (At 17, 28), l'ha data a me, duemila anni dopo Paolo, la dà agli uomini che vivono sotto le tende dell'Islam, la dà agli induisti che nascono sulle rive del Gange, o ai buddisti del Nepal e della Cina.
E' Dio il catechista del mondo e il Suo spirito che è l'Amore scavalca ogni frontiera e raggiunge i figli che ha creato e che sono suoi e che non può dimenticare.