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E se tu non lo vedi, vuoi proprio dire che sei cieco, e se non lo senti, significa che sei sordo. Non sforzarti più, e un lavoro inutile. Cerca di toccarlo e tu lo puoi toccare nell'amore. Ama e tutto diventa logico, facile, vero. Lo puoi toccare direttamente nella notte della contemplazione, quando Lui si svela nella tua passività amorosa.
Lo puoi toccare indirettamente servendo le creature in un servizio autentico e gratuito.
Ma ama.
Il problema di Dio è un problema di comunicazione. E la comunicazione si chiama Spirito Santo. Dio lo scopriamo come incontro ma dentro, non fuori di noi.
Dentro, non fuori di Lui.
(...) Nella presa di Lui, come comunicazione vitale, avvertivo la relatività di tutte le cose e l'assoluto della nostra partecipazione alla vita divina che è l'eterno amore di Dio.
E la ragione, dove si era ficcata?


Lei sempre pronta a far domande indiscrete, dove si era nascosta mentre io contemplavo?
Era in ginocchio, vicino, nella sabbia arida, ridotta finalmente al silenzio; anch'essa folgorata come lo ero io.
Come una bambina.
Piccola come vuole l'amore.
E io dicevo estasiato: grazie mio Dio! Grazie.
(...) Sì, fratelli, e concludo.
L'intimità divina è il massimo dell'esperienza che ho potuto fare di Dio.
L'intimità divina è sempre stata la risposta più chiara sulla sua esistenza e sulla sua Presenza nella mia vita.


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Carlo Carretto è morto a Spello il 4 ottobre 1988. Sulla sua tomba è scritto:
«Quando verrete alla mia tomba, chiedetemi d'intercedere per la vostra fede.»