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7 marzo: Io sarò con te

Penso al mistero eucaristico che è così legato al silenzio di Dio e al nascondimento della vita di Gesù.

«Io sono il Signore e non c'è nessun altro, non v'è dio fuori di me» (1s45,5).

L'argilla direbbe forse al suo vasaio: che cosa fai? Guai a chi dice al padre: che generi tu? E alla donna: che cosa metti alla luce? (c£ Is 45, 9).

«Veramente sei un Dio nascosto tu, o Dio d'Israele, Sal­vatore!» (IS 45, 15). Quel Dio che ha creato i cieli e plasmato la terra, che l'ha fatta e le ha dato forma e non l'ha lasciata nel caos...

«Io sono il Signore... e non ho parlato in occulto, in qual­che luogo oscuro della terra; non ho detto alla stirpe di Giacobbe: mi cercherete invano. Io sono il Signore, che insegno la giustizia e predico la rettitudine!» (Is 45,19).

«Verremo a lui e faremo dimora presso di lui» (Gv 14, 23).

«Mi manifesterò a lui» (Gv 14, 21). «Non temere, piccolo gregge» (Lc 12, 32). «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 5). «Vi manderà lo Spirito consolatore» (Gv 14,16).

«Padre, voglio che... dove sarò io ci siano anche loro» (Gv 17,24).

«Padre santificali nella verità» (Gv 17, 17).

Che dicono questi formidabili testi se non questo: Io, il Dio d'Israele, sarò con te, non ti dimenticherò, ti santificherò.

E ora quindi di smetterla con l'inutile preoccupazione di essere noi a fare la nostra santificazione! O Lui o nessuno riusci­rebbe, questo è certo. Ne consegue una cosa molto semplice: l'atto di abbandono totale, incondizionato è il minimo che tu puoi fare.