00 20/01/2009 17:40
8 marzo: Dio non è lontano da nessuno

Ciò che mi dice la creazione è solo un inizio.

La rivelazione che mi portano cieli e terra, nel loro splendo­re, nella loro immensità, nella loro armonia è solo il principio di un discorso che andrà molto lontano e che occuperà tutta la mia vita e oltre.

Dirò subito che questo discorso ha un principio ma non ha fine perché i due interlocutori - Dio e l'uomo - sono eterni e dovranno vivere nella stessa casa.

Sarebbe strano vivere nella stessa casa e non parlarsi, più strano ancora non conoscersi.

Ma il fine dell'uomo è conoscere Dio, è parlare con Dio.

Sarà lenta o veloce questa conoscenza, sarà facile o difficile questo parlare con Lui, ma direi che è fatale.

E quasi impossibile sfuggire al piano di Dio, che è proprio questo: che gli uomini giungano alla conoscenza di Lui, dacché Egli ha voluto che gli uomini «andassero alla ricerca di Dio e si sforzassero di trovarlo come a tastoni, quantunque non sia lonta­no da ciascuno di noi» (At 17, 27).

Sì, Dio non è lontano da ciascuno di noi, è con noi, da sem­pre.

Se la sua presenza l'abbiamo avvertita nella creazione, essa prenderà forma nella Rivelazione; se il suo parlare è venuto ai nostri occhi attraverso il simbolo delle cose, entrerà nel nostro spirito attraverso il mistero della Parola.

La Scrittura completerà il discorso dei monti, dei mari e degli astri, la Bibbia intratterrà l'uomo a colloquio con Dio.

Sì, il mistero della creazione trova nella Bibbia il libro degno di essa e la Bibbia trova nella natura la sua più decisiva testimonianza.

Entrambi sono un tutt'uno in mano a Dio per parlare all'uomo; entrambi sono per l'uomo l'antenna d'ascolto per cap­tare il suo Dio dagli spazi eterni dell'Essere.