Ma prendiamo il caso che parta davvero. I crociati, dopo il XII secolo, corsero sempre meno il rischio di dover percorrere grandi distanze via terra. La strada anatolica fu abbandonata dopo la terza crociata: dal Duecento in poi, quando si parlava di crociata si pensava a una spedizione via mare. Ma, dopo quel secolo, le crociate come fatto "popolare" tesero a scomparire o a esaurirsi nel continente. Restarono i pellegrinaggi, mentre il fermare i Turchi divenne sempre più una faccenda di principi o di ordini religioso-militari a loro volta divenuti potenze marinare: come i Cavalieri di San Giovanni, costretti dall’incalzare dell’offensiva musulmana a spostarsi a Rodi e indi a Malta. Occasionalmente, come ai tempi di Pio II e poi ancora a quelli di Lepanto o degli assedi turchi di Vienna, l’entusiasmo crociato popolare parve riaccendersi: ma furono fuochi di paglia. L’interesse dell’Europa protomoderna era ormai volto altrove, soprattutto al Nuovo Mondo: quando tornò a guardare all’Asia, lo fece con occhi nuovi, gli occhi del colonialismo e del suo risvolto letterario, l’esotismo. La stessa questione turca, mutando un’altra volta aspetto, era diventata questione orientale. Gli ultimi nostalgici a modo loro della crociata, come abbiamo detto, furono i costruttori del canale di Suez.
Fonti e bibliografia Le grandi collezioni di fonti relative alla storia delle crociate
Gesta Dei per Francos, ed. J. Bongars, voll. 2, Hannover 1611;
Biblioteque des Croisades, éd. J. F. Michaud, voll. 4, Paris 1829;
Recueil des historiens des croisades, Paris 1841-1906 (Historiens occidentaux, voll. 5; Historiens orientaux, voll. 5; Historiens grecs, voll. 2; Documents arméniens, voll. 2, Lois, voll. 2);
Publications de la Société de l’Orient latin (distinte in serie storica ed in serie geografica).
Il fondamentale repertorio bibliografico è H. E. Mayer, Bibliographie zur Geschichte der Kreuzzüge, Hannover 1960; supplemento di Idem, in "Historische Zeitschrift", 1969, Sonderheft 3, pp. 641-731.
Opere ‘classiche’
F. M. Arouet, sieur de Voltaire, Histoire des croisades, Paris 1953; D. Diderot, Croisades, in Encyclopédie, s. v.; J. F. Michaud, Histoire des croisades, Paris 1808 e varie successive edizioni e traduzioni.
Grandi storie moderne
R. Grousset, Histoire des croisades et du royaume franc de Jérusalem, voll. 3, Paris 1934-36;
AA. VV., A history of the crusades, general editor K. M. Setton, Pennsylvania University-Madison University, voll. 6, 1962 sgg.;
S. Runciman, Storia delle crociate, tr. it., voll. 2, Torino 1966 ;
P. Alphandéry-A. Dupront, La cristianità e l’idea di crociata, tr. it., Bologna 1976.
altro
Sul regno dei crociati in Terrasanta: J. Prawer, Colonialismo medievale. Il regno latino di Gerusalemme, tr. it., Roma 1982.
Per i rapporti fra crociata e missione: B. Z. Kedar, Crusade and mission, Princeton 1984.
Una rassegna tematica, utile come strumento di avvio alla problematica: M. Balard, Les croisades, Paris 1988.
Sulla questione ‘ideologica’: P. Rousset, Histoire d’une idéologie. La croisade, Lausanne 1983.
Un quadro generale con bibliografia: F. Cardini, La crociata, in AA. VV., Il Medioevo, vol. II, Torino 1986, pp. 395-426 (La storia. I grandi problemi dal medioevo all’età contemporanea, dir. Tranfaglia-Firpo, 2).