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LA STORIA DELLA CHIESA ANTICA INVALIDA LA PRETESA PAPALE ALLA SUCCESSIONE APOSTOLICA
Dal 15 al 20 aprile 2008, Benedetto XVI visita gli Stati Uniti d'America e le Nazioni Unite come il Papa della Chiesa cattolica e primo rappresentante della Santa Sede. Il presidente americano lo accoglie con queste parole: “Questa è la sua prima visita agli Stati Uniti da quando è asceso alla Cattedra di San Pietro” (1). Sia il titolo di Benedetto che la sua “cattedra” gli sono accordati dal dogma della successione apostolica. Di fatto si esige nella Chiesa cattolica che uno creda in una continuità fra la Chiesa primitiva e la Chiesa cattolica romana come definita dal dogma papale della successione apostolica (2). Ai cattolici viene insegnato a non mettere in discussione questo dogma. Su questa base, il Papa afferma senza alcuna remora che: “Le comunità cristiane nate dalla Riforma del XVI secolo non possono essere chiamate 'Chiese' in senso proprio ... [esse] non godono della successione apostolica nel sacramento dell'Ordine e quindi sono prive di un elemento costitutivo della chiesa” (3).
Egli non parla nel vuoto, ma, di fatto, in un tempo in cui molti sono sedotti, attraverso il dialogo ed altri metodi, ad aderire alla Chiesa cattolica romana. Per esempio, il presidente americano gli dice: “...soprattutto, Santo Padre, lei troverà in America un popolo il cui cuore è aperto al suo messaggio di speranza. L'America ed il mondo ha bisogno di questo messaggio” (4).