E la teologia ufficiale?
Dal punto di vista teologico, negli ultimi anni non c'è stato un avvicinamento tra Est e Ovest. Eppure l'inizio è qui, in questo secolo come in nessun altro. Soprattutto perché il mondo ortodosso sta diventando un mondo sempre più libero. Prima ci dominavano i turchi.
Di che cosa dovrebbero parlare Est e Ovest?
Un punto decisivo, importante, è approfondire insieme ancora una volta la storia dell'Est e dell'Ovest. Guardare insieme alla separazione. In particolare i nostri studenti di teologia studiano i passi comuni come Chiesa indivisa nel primo millennio, ma in modo totalmente diverso rispetto ai colleghi dell'Ovest. Sarebbero necessari studi comuni sulla storia comune. E per gli studenti di teologia sarebbe bene studiare uno o due semestri nelle altre Chiese. In secondo luogo: non abbiamo ancora una cena eucaristica comune. Ma questo non sarà possibile tanto presto. Ed è una ferita per ogni cristiano. Quindi quando io penso: i miei sacramenti sono quelli autentici, mi aprono un accesso al cielo, devo stare attenta a non emarginare i cristiani di un'altra tradizione e confessione. Da Gesù abbiamo ricevuto tutti questo compito: essere una cosa sola come fratelli all'unico banchetto comune.
Che cosa potrebbero imparare le confessioni l'una dall'altra?
Ottima domanda! Noi ortodossi siamo spesso invidiati dagli altri per le nostre icone: voi avete le icone, potete esprimervi! A causa di questo interesse e rispetto io ho potuto approfondire anche la mia fede. Sono divenuta consapevole di quanto le icone siano divenute importanti per me. L'esperienza sensoriale è molto importante nel mio mondo ortodosso di fede. Le antenne sono in ricezione in tutti i sensi, nel tatto, nell'udito, nella vista; nella nostra celebrazione della messa tutto è molto importante per la comprensione della fede. Penso che ogni famiglia ecclesiale abbia un compito nel mondo di oggi. Per esempio la Chiesa protestante è quella che dal XVI secolo tiene sveglia la protesta contro la tradizione di una Chiesa che sta al di sopra e che è divenuta estranea al mondo.
Martin Lutero pensava "ortodosso"?
Non penso che Lutero sarebbe diventato ortodosso. Eppure penso che la sua protesta sia importante per tutti noi. Era anche quella che fece incontrare in passato i primi cristiani. Il dovere della Chiesa cattolica è di fare ciò che noi ortodossi non facciamo più, cioè essere una Chiesa universale.
È questo che significa la parola greca katholon. E l'ortodossia? Io penso che nella mia Chiesa la cosa più importante sia quella che anche il nostro nome esprime, cioè il rifiuto intelligente di perdere la vera fede. Perciò la vera fede in ciò che Gesù stesso ha insegnato, nella tradizione dei Padri e delle Madri della Chiesa, non deve andare perduta. Per questa vera fede si è presa la decisione di attenersi all'antico calendario orientale e di non seguire quello occidentale. La Chiesa orientale, si potrebbe dire, si considera come garante di questa fede antica e vera. Spero, però, che l'ortodossia non pensi di essere esclusiva. Anche da noi esistono alcuni orientamenti estremi, meschini, egocentrici, come in tutte le altre Chiese. Lo sforzo di noi ortodossi di conservare la antica vera fede dei Padri e della Madri della Chiesa è anche il motivo per cui veniamo visti dall'Ovest come se fossimo ancora un gradino sotto. Se si riunissero le tre tradizioni ecclesiali, avremmo un pezzo di Gerusalemme celeste sulla terra. La strada comune verso di essa non è semplice.