Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

CRISTIANI

TEOLOGA ORTODOSSA

  • Messaggi
  • OFFLINE
    sgrillo
    Post: 511
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2009 20:32
    VERSO GERUSALEMME
    DONNE NELLA CHIESA ORTODOSSA, DONNE NEL CAMMINO ECUMENICO: INTERVISTA AD UNA TEOLOGA GRECA, LAICA E SPOSATA.



    Lei è una teologa ortodossa. È un caso eccezionale?
    No. Molte donne studiano teologia ortodossa. Ad Atene e Tessalonica le donne rappresentano la metà di tutti gli studenti di teologia. Donne e uomini diventano poi docenti di religione, in particolare nei ginnasi; questa è la carriera normale. C'è inoltre una piccola percentuale di diaconi e preti già ordinati, che di nuovo si dedicano a studi di teologia. In altre parole: molti dei nostri preti non sono teologi, cosa che rappresenta una grossa differenza rispetto alle altre Chiese d'Europa e ha per conseguenza che ci sono donne teologicamente più competenti dei loro preti.


    Le donne possono insegnare religione. Allora qual è il vostro posto nella Chiesa?
    Questo preoccupa noi come le altre donne nel mondo. La parità sessuale non è solo una questione che riguarda l'Ovest, ma anche noi all'Est. Da 25 anni il ruolo della donna nella Chiesa o la sua ordinazione sono sempre un tema attuale per il mondo ortodosso. Le donne ortodosse non vengono ordinate, ma neanche ci sono voci di donne che dicano: vogliamo essere ordinate al sacerdozio! Questo a causa della tradizione ortodossa, del suo mondo di fede e della forma della fede: secondo noi ci sono molti diversi ruoli per molte persone diverse; incarichi in sé distinti; e proprio quello del prete è un ruolo ben definito in sé, per il quale c'è una tradizione millenaria che non può essere semplicemente spazzata via. In altre parole: la comunione della Chiesa è per noi sacra.
  • OFFLINE
    sgrillo
    Post: 511
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2009 20:33
    Ogni nuova decisione dovrebbe essere presa in un concilio di tutte le Chiese ortodosse e solo dopo essere realizzata.


    Le donne ortodosse non hanno nessun problema con il loro ruolo?
    Spesso vedo che vengo interpellata come donna ortodossa, perché le cristiane e i cristiani dell'Occidente si stupiscono che qui una teologa collabori attivamente nella Chiesa. Io penso, però, che noi sappiamo troppo poco gli uni degli altri. Bisognerebbe avvicinarsi reciprocamente per conoscere: la donna nel mondo ortodosso si sente realizzata o oppressa? Da lontano e dall'esterno si potrebbe dire: "le donne ortodosse non vengono ordinate. Punto. Questo non è giusto". Ma se si guarda al modo in cui le donne ortodosse trattano la Chiesa o i preti, non direi questo.

    Le donne sono soddisfatte?
    Io penso che le donne non siano molto soddisfatte, perché in generale anche gli uomini nella Chiesa ortodossa non sono molto soddisfatti. I cristiani praticanti, uomini e donne, volentieri vorrebbero vedere da parte della nostra Chiesa che essa sia presente dove noi vogliamo, che essa sia, cioè nella vita quotidiana. Io penso che le comunità più attive siano anche quelle in cui il prete non ha timore di partecipare alla vita della comunità, in cui egli va verso il mondo e ascolta anche ciò che dicono i membri della comunità.


    L'Ortodossia vuole il dialogo ecumenico?
    La mia impressione è duplice. Ho un'opinione positiva per ciò che riguarda lo scambio tra i cristiani alla base. Proprio in Occidente lo si vede tutti i giorni: si vive insieme. Conosco l'ortodossia in Germania e in Francia e so che là ci sono per lo più ottimi rapporti con i protestanti e i cattolici. Qui a Creta non posso dire che i cristiani occidentali siano considerati male. Al contrario: anche da parte ortodossa è bello sentir dire: questi cristiani vivono da un'altra parte, in un altro modo, ma pensano come noi; e la loro fede è importante per la loro vita. Perciò abbiamo un grande rispetto e anche la volontà di ascoltare gli stranieri.

  • OFFLINE
    sgrillo
    Post: 511
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2009 20:34
    E la teologia ufficiale?
    Dal punto di vista teologico, negli ultimi anni non c'è stato un avvicinamento tra Est e Ovest. Eppure l'inizio è qui, in questo secolo come in nessun altro. Soprattutto perché il mondo ortodosso sta diventando un mondo sempre più libero. Prima ci dominavano i turchi.


    Di che cosa dovrebbero parlare Est e Ovest?
    Un punto decisivo, importante, è approfondire insieme ancora una volta la storia dell'Est e dell'Ovest. Guardare insieme alla separazione. In particolare i nostri studenti di teologia studiano i passi comuni come Chiesa indivisa nel primo millennio, ma in modo totalmente diverso rispetto ai colleghi dell'Ovest. Sarebbero necessari studi comuni sulla storia comune. E per gli studenti di teologia sarebbe bene studiare uno o due semestri nelle altre Chiese. In secondo luogo: non abbiamo ancora una cena eucaristica comune. Ma questo non sarà possibile tanto presto. Ed è una ferita per ogni cristiano. Quindi quando io penso: i miei sacramenti sono quelli autentici, mi aprono un accesso al cielo, devo stare attenta a non emarginare i cristiani di un'altra tradizione e confessione. Da Gesù abbiamo ricevuto tutti questo compito: essere una cosa sola come fratelli all'unico banchetto comune.

    Che cosa potrebbero imparare le confessioni l'una dall'altra?
    Ottima domanda! Noi ortodossi siamo spesso invidiati dagli altri per le nostre icone: voi avete le icone, potete esprimervi! A causa di questo interesse e rispetto io ho potuto approfondire anche la mia fede. Sono divenuta consapevole di quanto le icone siano divenute importanti per me. L'esperienza sensoriale è molto importante nel mio mondo ortodosso di fede. Le antenne sono in ricezione in tutti i sensi, nel tatto, nell'udito, nella vista; nella nostra celebrazione della messa tutto è molto importante per la comprensione della fede. Penso che ogni famiglia ecclesiale abbia un compito nel mondo di oggi. Per esempio la Chiesa protestante è quella che dal XVI secolo tiene sveglia la protesta contro la tradizione di una Chiesa che sta al di sopra e che è divenuta estranea al mondo.


    Martin Lutero pensava "ortodosso"?
    Non penso che Lutero sarebbe diventato ortodosso. Eppure penso che la sua protesta sia importante per tutti noi. Era anche quella che fece incontrare in passato i primi cristiani. Il dovere della Chiesa cattolica è di fare ciò che noi ortodossi non facciamo più, cioè essere una Chiesa universale.

    È questo che significa la parola greca katholon. E l'ortodossia? Io penso che nella mia Chiesa la cosa più importante sia quella che anche il nostro nome esprime, cioè il rifiuto intelligente di perdere la vera fede. Perciò la vera fede in ciò che Gesù stesso ha insegnato, nella tradizione dei Padri e delle Madri della Chiesa, non deve andare perduta. Per questa vera fede si è presa la decisione di attenersi all'antico calendario orientale e di non seguire quello occidentale. La Chiesa orientale, si potrebbe dire, si considera come garante di questa fede antica e vera. Spero, però, che l'ortodossia non pensi di essere esclusiva. Anche da noi esistono alcuni orientamenti estremi, meschini, egocentrici, come in tutte le altre Chiese. Lo sforzo di noi ortodossi di conservare la antica vera fede dei Padri e della Madri della Chiesa è anche il motivo per cui veniamo visti dall'Ovest come se fossimo ancora un gradino sotto. Se si riunissero le tre tradizioni ecclesiali, avremmo un pezzo di Gerusalemme celeste sulla terra. La strada comune verso di essa non è semplice.