Tu sei giusto nei tuoi giudizi e vittorioso nella tua sentenza. Se tu mi consegni alla morte, le tue opere sono giuste; se tu mi condanni, cominciando fin da quaggiù la tortura dei tuoi rimproveri, la tue sanzioni sono meritate; se tu mi immergi nella profondità degli abissi, se tu togli vitalità ai miei movimenti, se tu riduci a nulla la forza della tua parola se tu oscuri la visuale dei miei occhi, | se tu mi togli i mezzi di sussistenza, se tu accorci la durata dei miei giorni, se tu mi rendi affamato di ascoltare la tua parola, se tu chiudi la porta dei miei orecchi, se tu interrompi il dono della tua grazia, se tu scuoti il suolo dove posano i miei piedi, se tu mi privi della luce del tuo volto, se tu mi condanni a pene irrimediabili, io testimonio contro me stesso di meritare tutto ciò perfettamente. XIX, II, p. 130 |