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Osservazioni conclusive

Due approcci complementari

Come ho già accennato, gli approcci di Guardini e di Voillaume alla vita adulta e alle sue crisi possono essere, per il cristiano, complementari. Leggendo Guardini si è aiutati a prendere coscienza che, nella generalità dei casi, le crisi rimandano alla considerazione del cammino di maturazione umana che il cristiano (anche il cristiano) deve sentire proprio, compresi quei cristiani che diventano religiosi o sacerdoti. Meditando Voillaume si è aiutati a capire che un'esistenza "spiegata" solo dalla fede e da una vocazione dovuta alla grazia non può essere debitamente e positivamente affrontata se non al di dentro del mistero di grazia che la fonda e l'ha fatta sbocciare.

Unicità della "seconda chiamata"

Si può forse aggiungere che, se ogni età della vita ha una sua ricchezza e corre i suoi rischi, altrettanto si può dire del cammino spirituale. E però, la "seconda chiamata" va intesa bene. Se si lega, in buona parte, a un'età e a una concreta esperienza, va in essa riconosciuta una certa sua "unicità" .
Questa consiste nell' avvenimento spirituale per il quale,
nella vita adulta, ci si apre a Dio, alla sua presenza, alla sua grazia come al fatto decisivo per portare avanti l'avvenimento spirituale intrapreso e, fino a un certo giorno, letto (almeno inconsciamente) come possibile alle sole nostre forze umane.
Con questa ultima osservazione non vorrei dare l'impressione di semplificare troppo le cose. In realtà, noi non diciamo mai - a parole - che il cammino vocazionale e ministeriale è possibile alla semplice buona volontà. E, nella nostra condotta, vi sono sempre dei segni di riconoscimento del valore decisivo della grazia di Dio. Ma tutto questo, quando è debole, un bel giorno manifesta tutta la sua insufficienza, e scoppia la crisi. Segni di questa debolezza sono, in particolare, la scarsità o la superficialità della preghiera, o anche una "gestione" dell'affettività e della sessualità che sembra dire: «So bene io come regolarmi; e, se a volte mi lascio andare e arrischio, nel rapporto con qualche persona, di violare la scelta del celibato per il Regno di Dio, so bene quando fermarmi». L'esemplificazione potrebbe continuare.