In Guardini è presente e finemente sviluppato un discorso antropologico sulla vita adulta e le sue crisi e il loro possibile superamento. Egli parla dell'uomo e intende rivolgersi a ogni uomo, anche al non credente. Nel suo testo non si ritrova nessuna citazione biblica, non si fanno espliciti ragionamenti teologici. Si fa della fenomenologia e della pedagogia, cui soggiace un'antropologia aperta al trascendente - all'eterno - e capace quindi di dare fondamento e spessore a un'etica. Non vi è nulla, di quanto Guardini illustra, che non possa dirsi del cristiano; anzi, il cristiano è forse colui che può ricevere maggior frutto dalle sue analisi e dalle sue proposte pedagogiche. Vediamo dunque da vicino come Guardini sviluppa la sua riflessione.