CRISTIANI

LA SECONDA CHIAMATA

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    Melin
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    00 03/02/2009 22:06
     

    Conoscere la crisi non vuoi dire colpa 

    L'osservazione precedente ha bisogno di essere completata per evitare equivoci di interpretazione. Come ci ha ricordato Voillaume, il completamento consiste nel dire che non si deve pensare alla crisi della seconda chiamata, come del resto a quella della prima, come se fossero semplicemente attribuibili al fatto che si è vissuto male o si sta trascinando stancamente il proprio cammino. Certo, può essere così. Ma va onestamente constatato che tale crisi può investire i migliori tra i seminaristi o tra i preti giovani. Si tratta, per tutti, di fare i conti con la propria umanità e di raggiungere una sintesi tra esigenze che paiono escludersi vicendevolmente.
    Anche per i migliori arrivano i giorni nei quali tutto potrebbe "saltare". Quelli sono momenti molto importanti: se la libertà si determina nell' adesione rinnovata alla chiamata del Signore, si compie un passo verso la maturità. Qualcosa deve morire, e ciò costa molto. Ma avverrà come al seme che, caduto in terra, muore e, proprio attraverso questo passaggio, dà molto frutto.

    Non trascurare l'antropologia

    L'insegnamento di Voillaume non è alternativo a quello di Guardini. In realtà, lo presuppone e lo comprende, anche se non viene esplicitamente illustrato.
    In ogni caso non si può sottovalutare quanto Guardini propone e che, con un termine comprensibile (e un po' generico), possiamo chiamare "formazione umana", sia prima di diventare preti, sia mentre ci si trova a svolgere il ministero sacerdotale.
    È forse il caso di domandarci apertamente quanto tutta questa premura di formazione umana compagina la pedagogia del nostro cammino di preti, quando e come venga
    considerata e approfondita, quali scelte concrete (e magari urgenti) potrebbe esprimerla.

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    Melin
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    Sesso: Maschile
    00 03/02/2009 22:07
     

    La preziosità dell'aiuto reciproco

    C'è ancora almeno un punto che deve essere accennato.
    Seguendo Guardini si potrebbe dire che, nel processo che consente di diventare adulti, gli altri possono dare una mano: intendo dire quegli altri adulti con i quali ci si può confrontare e insieme ai quali approfondire sia i valori che si svelano soprattutto nella vita adulta, sia i motivi che possono mettere in crisi negli anni della vita adulta, sia le scelte che stanno a dire una "risolutezza" con cui si intende affrontare il futuro.
    Qualcosa di analogo può essere detto a proposito della traccia del cammino verso la maturità spirituale suggerita da Voillaume. In questo caso l'aiuto vicendevole tra sacerdoti consiste, per esempio, in una comunicazione nella fede circa la propria esperienza spirituale e, ancor più, nella testimonianza di un ritrovamento più profondo e reale di Dio; consiste in una condivisione sincera di ciò che maggiormente conta nella propria vita e di ciò che, in fondo, spiega perché nella giovinezza si è diventati preti o religiosi. Senza dimenticare che tante persone, anche tra i laici, possono costituire uno strumento di Dio per la maturazione del sacerdote e o per la sua fedeltà nel tempo. (49)

    Mi sembra necessario accennare anche al fatto che l'incontro con l'altro non è automaticamente e sempre positivo e costruttivo: dipende da come viene inteso e da come viene impostato. Male inteso, potrebbe anche essere negativo. Occorre dunque vigilanza e anche decidere che l'incontro con l'altro (o gli altri) sia ispirato al desiderio di "promuovere" la persona: la propria e quella degli altri.
    Mi sembra utile infine rimarcare un significato racchiuso nel fatto che la riflessione di Guardini e di Voillaume (nelle pagine considerate, non quindi in tutto il loro insegnamento) metta tanto in evidenza la persona di ciascuno di noi, la sua responsabilità, la sua vocazione. In questo modo non si nega certo l'apporto comunitario al cammino personale, ma si esclude che il cammino personale possa esaurirsi o essere totalmente riversato in ciò che noi chiamiamo "esperienza comunitaria".

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    Melin
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    00 03/02/2009 22:07

    ***

    Tutto quanto ho detto fin qui diventa per me, a questo punto, motivo per esprimere a tutti i giovani sacerdoti un augurio: quello di diventare, tra i venticinque e i quarantacinque anni (alzerei un poco le età rispetto a quelle indicate da Guardini), veramente adulti, di sperimentare un vigoroso respiro spirituale e di conoscere la maturità spirituale.

     

    [7] Renato Corti (1936), sacerdote dell'arcidiocesi di Milano, è stato ordinato vescovo nel 1981; dal 1990 è vescovo della diocesi di Novara; ha ricoperto e ricopre diversi incarichi nell' ambito della Conferenza Episcopale Italiana. Il testo riportato è la trascrizione della relazione tenuta a Gazzada (VA) il 13 novembre 1997 ai sacerdoti dell'arcidiocesi di Milano, ordinati negli anni: 1985, 1986 e 1987.
    [8] Renato Corti, lettera pastorale A immagine di Cristo, Novara, 22 settembre 1996.
    [9] Renato Corti, op. cit., pp. 100, 104-106.
    [10] Romano Guardini, Le età della vita, Vita e Pensiero, Milano, 1986.
    [11] René Voillaume, Sulle strade del mondo, Editrice Morcelliana, Brescia, 1960.
    [12] Romano Guardini, op. cit.
    [13] Romano Guardini, op. cit.
    [14] Romano Guardini, op. cit.
    [15] Romano Guardini, op. cit.
    [16] Romano Guardini, op. cit.
    [17] Romano Guardini, op. cit.
    [18] Romano Guardini, op. cit.
    [19] Romano Guardini, op. cit.
    [20] Romano Guardini, op. cit.
    [21] Romano Guardini, op. cit.
    [22] Romano Guardini, op. cit.
    [23] Romano Guardini, op. cit.
    [24] Romano Guardini, op. cit.
    [25] Romano Guardini, op. cit.
    [26] Romano Guardini, op. cit.
    [27] Romano Guardini, op. cit.
    [28] Romano Guardini, op. cit.
    [29] René Voillaume, op. cit., p. 3.
    [30] René Voillaume, op. cit., p. 3. 
    [31] René Voillaume, op. cit., p. 3.
    [32] René Voillaume, op. cit., p. 3. 
    [33] René Voillaume, op. cit., p. 3.
    [34] René Voillaume, op. cit., pp. 3 e 4. 
    [35] René Voillaume, op. cit., p. 4.
    [36] René Voillaume, op. cit., p. 4.
    [37] René Voillaume, op. cit., p. 4.
    [38] Cfr. Renato Corti, op. cit., pp. 108-111.
    [39] René Voillaume, op. cit., p. 5. 
    [40] René Voillaume, op. cit., p. 5.
    [41] René Voillaume, op. cit., p. 7.
    [42] René Voillaume, op. cit., p. 9. 
    [43] René Voillaume, op. cit., p. 9.
    [44] René Voillaume, op. cit., p. 9.
    [45] René Voillaume, op. cit., pp. 9 e 10. 
    [46] René Voillaume, op. cit., p. 11.
    [47] René Voillaume, op. cit., p. 11. 
    [48] René Voillaume, op. cit., p. 10.
    [49] Cfr. Renato Corti, op. cit., p. 101.

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