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Secondo gli antichi profeti, tutto ciò che accade agli uomini, gioia o dolore, è opera di Yahweh: «Risuona forse la tromba nella città, senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura che non sia causata dal Signore?» (Amos 3,6). «lo formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo» (Isaia 45,7).
Questa azione «malvagia» è percepita come tale quando Davide riceve da Dio l'ordine di compiere un atto riprovevole: il censimento di Israele e di Giuda (Secondo libro di Samuele 24). Questo comportamento è radicalmente oppo
sto alla benevolenza verso il suo popolo che Dio non cessa di manifestare a partire da Abramo e di annunciare per mezzo dei profeti.
Al fine di dare a questi avvenimenti una spiegazione in cui Dio non venga messo in causa, l'origine del male è attribuita a un angelo, soprattutto in alcuni casi in cui non deriva da un errore che giustificherebbe una punizione nei confronti degli uomini. il racconto relativo a Giobbe, un uomo giusto, è molto esplicito su questo punto: tra i figli di Dio (gli angeli) si trova un nemico (Satana, in ebraico) che lancia una sfida a Dio nei riguardi di Giobbe: basterebbe privarlo della sua famiglia e dei suoi beni perché non sia più un uomo giusto che teme Dio e fugge dal male. il nemico riceve quindi da Dio il permesso di distruggere prima la sua famiglia e i suoi beni, e poi di colpirlo nel corpo (Giobbe 1,2). A questo stesso nemico un autore ebreo del IV secolo avanti Cristo attribuisce la colpa di aver incitato il re Davide a effettuare il censimento degli israeliti, che avrebbe attirato la punizione divina (Primo libro delle Cronache 21,1).
Per quanto riguarda il dolore degli uomini, constatiamo lo stesso distacco di Dio nei confronti degli uomini. L'angelo nemico dell'uomo è un mezzo per mantenere l'Essere unico lontano dalle violenze subite dagli uomini, di cui non potrebbe essere né l'autore, né il responsabile.
Il personaggio di Iblis (forma araba di diabolos) o di Shaitan occupa un posto importante nel Corano. È il nemico dichiarato dell'uomo - come attesta una decina di passaggi - e l'autore di tutto il male subito dagli uomini. Coloro che si affidano completamente ad Allah, però, sfuggono alla sua azione malvagia (XVI, 98, 99). Come nella Bibbia, l'azione di Shaitan evita di attribuire ad Allah i dolori e le sofferenze dell'universo umano.