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L'ultima volta che Maria è ricordata nel Nuovo Testamento è in Atti 2,14, dove si dice che:

"in attesa della Pentecoste - a Gerusalemme - i dodici discepoli perseveravano nella preghiera con le donne, con Maria madre di Gesù e con i fratelli di Gesù".

La discesa dello Spirito Santo sui centoventi dell’alto solaio chiarisce come anche Maria, alla pari dei fratelli di Gesù, degli Apostoli e dei discepoli, ebbe la grazia di ricevere la pienezza dello Spirito Santo.

Quindi, anche Maria ne aveva necessità, tanto quanto gli altri.

Ella, come il resto dei centoventi,solo nel giorno della Pentecoste fu resa Corpo di Cristo, inserita, dunque, nella vita e nell’onore eterno della Chiesa, ovvero nel tempio dell’Iddio vivente.

Dopo quest'ultima comparsa, Maria esce dalla scena biblica, umile serva del Signore, parte della Chiesa, simbolo di tutti quei credenti che vivono la vera umiltà del servizio nella ubbidienza della fede: quei credenti che Dio solo conosce.

Gli atti degli Apostoli non trattano più il personaggio di Maria e le Lettere del nuovo testamento non citano in alcun modo Maria, essendo tutte esclusivamente Cristocentriche.

Nel capitolo 19 dell’Apocalisse, l’Angelo dice a Giovanni, che stava per adorarlo:

"Guardati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Poiché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia".

Lo Spirito Santo pratica il suo personale intervento solo dove è manifestata la testimonianza di Gesù Cristo. Egli, il Consolatore, è sceso soltanto per sostenere il regno di Dio ed il nome santo del Signore.

La cristianità, unta dallo Spirito Santo, vive nel mondo, ma non appartiene al mondo; come Maria alle nozze di Cana, essa non smette di indicare Cristo, dicendo:

"Fate tutto quello che Egli vi dirà" (Giovanni 2,5).

Per questi motivi e per il rispetto che nutriamo verso le Sacre Scritture, noi cristiani non possiamo accettare quanti tendono, per assecondare la tradizione popolare ("popolare pietà", sempre più "mariana" e sempre meno "cristiana"), a fare dell'umile fanciulla di Nazareth una figura sempre meno cristiana e sempre più "deificata", fin quasi a sostituirla a Cristo come oggetto di fede e speranza di salvezza, dandole perfino il titolo di corredentrice, mentre il nuovo testamento parla di un unico Salvatore e Redentore.

Atti 4,12: "non è dato altro nome sotto il sole per il quale possiamo essere salvati tranne il nome del Signore Gesù Cristo".