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E’ l’uomo, quindi, che ha detto, sostenuto e divulgato quello che mai Dio ha dichiarato.

E’ ora di tornare alla verità di Dio e rispettare la sua santa Parola e le sue Scritture Sacre, riconosciute e confermate da Gesù Cristo e dallo Spirito Suo Santo.

A chiarimento della sesta frase, ricordiamo che nel libro dell’Apocalisse, al capitolo 6, all’apertura del quinto sigillo, è descritta la richiesta di giudicare la Terra, fatta dai martiri, il cui sangue è stato versato a motivo della Parola di Dio.

Questi chiedono che i loro carnefici ricevano la condegna mercede del loro traviamento. Solo Gesù è colui che li invita ad aspettare, affinché altri siano salvati.

Colui che sta sempre in preghiera è Gesù: nel capitolo 8 della lettera ai Romani leggiamo che Egli è morto sulla croce per noi e, risorto, siede alla destra di Dio e prega per noi.

Sempre, nella lettera ai Romani, al capitolo 12, è consigliato a tutti i cristiani di pregare sempre.

Maria (possiamo dire in maniera più fedele possibile alle Scritture), recita la stessa preghiera di tutti i santi e prega come tutti i santi.

Solo Gesù ha una preghiera superiore.

In risposta alla settima frase, ricordiamo che la prima lettera ai Corinti, al capitolo 12, insegna come i doni li distribuisce lo Spirito Santo di Gesù a ciascuno come Egli (e nessun altro) vuole: lo Spirito li dà a chi vuole, per l’utile comune.

Del resto, nessuna Scrittura sostiene che lo Spirito Santo abbia delegato a Maria la funzione di consolare la Chiesa.

Infine, ci appare assurdo sostenere che il sangue di Gesù debba ritenersi appartenente a Maria, sol perché Ella è la madre.

Se seguiamo questa logica, si finirà per concludere che il sangue di Gesù, in fondo, è quello di Eva; per cui, potremmo ritenerci tutti sottoposti al peccato a motivo di Eva e nel contempo salvati dal sangue di Lei, trasmesso per progenie nel corpo di Cristo Gesù.

Crediamo che una tale conclusione del ragionamento, incautamente avviato da Padre Giulio, non sarebbe accoglibile, adesso, neppure dal medesimo. Certamente non lo è da noi.

L’ottava frase è un assioma antibiblico, poiché colui che è venuto dal cielo ed ha portato la grazia e la verità agli uomini è certamente Gesù Cristo e non Maria (Giov. 1, 15-16 e 17).

Pertanto, chiunque sostenga cosa diversa e contraria alle Scritture non può essere definito discepolo di Cristo, ma deve essere annoverato tra coloro che parlano e scrivono per screditare la missione salvifica di nostro Signore e Padrone Cristo Gesù.

Considerato che nei pochi versetti commentati abbiamo rilevato un così gran numero di conflitti con le Sacre Scritture, ci verrebbe voglia di lasciare ai lettori le valutazioni e le conclusioni ovvie che l’articolo marianeo suscita alla luce delle Sacre Scritture, le uniche capaci di dare la misura e la verità della volontà di Dio.

Comunque, impossibilitati a non reagire, ci permettiamo di aggiungere altri pochi e brevi chiarimenti: ad esempio, dalla frase dieci alla quattordici, è scritto che Maria è stata eternamente pensata, generata, rimasta santissima.

L’autore sembra in tal modo voler disconoscere la volontà di Dio, depositata nella Bibbia, e la volontà dello Spirito Santo, contenuta, del resto, nelle stesse parole pronunciate da Maria nel Magnificat, quando innalza Dio come il suo personale Salvatore.

Ora, se Ella fosse stata santissima a priori, da cosa avrebbe dovuto essere salvata? E, dal momento che Ella dichiara Dio quale suo Salvatore, siamo autorizzati a ritenere che la sua sia stata falsa modestia oppure dichiarazione rivelata dal Santo Spirito. Naturalmente, noi crediamo nell’onestà e nella veridicità delle parole di Maria.

Inoltre, va precisato che Maria era solo una giovane figlia d’Israele, casta vergine, ma donna tra le donne, e per questo graziata e resa beata; i meriti, pertanto, appartengono a Colui che fa grazia e non a chi viene scelta per ricevere grazia.