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Maria viene posta, inoltre, da padre Giulio, in parallelo e come contraltare di Dio, quasi che, mentre il Creatore opera mediante la sua personale volontà, la seconda agisca mediante la sua preghiera, dal momento che entrambe le azioni vengono inspiegabilmente, dal religioso, qualificate col termine "onnipotente".

A tal punto necessita riflettere sul senso che il curatore del volantino ha voluto attribuire alla preghiera di Maria, definita "onnipotente": poiché, se fosse preghiera, dovrebbe comunque essere subordinata, e per questo non sarebbe onnipotente; se invece le suppliche di Maria fossero "preghiere di comando", come Padre Giulio in altre parti sostiene, allora onnipotente sarebbe Maria e non più Dio, il quale si vedrebbe, in questo caso, subordinato alla di Lei preghiera.

Infatti, onnipotente non può essere che uno solo e, tra due (Dio e Maria), la questione è facilmente risolvibile, considerato che il primo è creatore e la seconda creatura.

E’ dunque impossibile dire che, per la volontà di Dio e per la preghiera di Maria, possa essere usato in maniera paritetica il termine "onnipotente".

Ciò che dice Sant’Agostino (e che padre Giulio ci ricorda, nella frase numero 16: "O Vergine, quello che Dio può per la Sua volontà Tu lo puoi per la Tua preghiera") è accoglibile a condizione che la preghiera di Maria sia ritenuta sottomessa all’onnipotenza di Dio e subordinata alla di Lui volontà; per tale ragione di sottomissione, la preghiera dovrà essere compatibile e condivisibile.

Pertanto sosteniamo che appare quanto mai errato definire la preghiera di Maria come elemento "di comando" o "di onnipotenza".

Del resto le Scritture mostrano come la preghiera di Maria non fu sempre accolta, visto che, almeno in un caso, Ella ed i suoi figli non furono ricevuti dal Signore. Infatti, un giorno, quando Ella si recò in casa della suocera di Pietro, con tutti i figli, per portare a casa Gesù, non fu né ascoltata né raggiunta.

In quella circostanza, la volontà e la richiesta di Maria erano difformi dalla volontà di Dio. Per tutto ciò possiamo affermare che nessuna preghiera contraria alla volontà del Padre potrà mai essere accolta ed esaudita, da chiunque provenga, neppure da Maria.

Nella Bibbia sta scritto (Giov. 11,42), che il Padre ascolta sempre ed in ogni occasione la preghiera di uno soltanto: Suo Figlio, Colui che condivide col Padre un’unica volontà. Inoltre, le Scritture sostengono in maniera esplicita che uno solo è l’intermediario tra Dio e gli uomini, Cristo Gesù (I Tim. 2).

Ecco perché, qualora la preghiera di Maria a Dio fosse un comando, dovremmo concludere che Dio, ricettore del comando, sia sottoposto a Maria, emanatrice del comando stesso. Queste considerazioni, conseguenti alle affermazioni assiomatiche di padre Giulio, non ci appaiono accoglibili, essendo state dimostrate illogiche nel loro sviluppo, e per questo le riteniamo assurde, quand’anche l’abbia dette o scritte Sant’Antonio.

Solo uno è il detentore del bene ed è per la sua conoscenza che noi possiamo ottenere (2 Pietro 1) tutto ciò che appartiene alla vita ed alla pietà.

E’ vero che Maria ha trovato grazia per sé, ma in nessuna parte della Bibbia si trova scritto che Ella sia divenuta elargitrice di grazia, a nome e per conto di Dio, né, tantomeno, è indicato che lo possa fare autonomamente.