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S. Ambrogio da Milano nel medesimo secolo:

"Maria era il tempio di Dio, non il Dio del tempio; bisogna dunque adorare soltanto Colui che operava nel tempio" (Ambrogio, De spiritu Sancto, lib. III, cap. 11, n. 80).

Lapidarie e definitive sono le parole pronunciate da Nostro Signore Gesù, quando, nel deserto, contro il diavolo, disse: "Sta scritto:adora il Signore il tuo Dio ed a Lui solo rendi il culto".

Ora, a "Lui solo", significa "a nessun altro", neppure alla migliore delle creature, neppure a Maria.

INIZIO DEL CULTO A MARIA

Le prime tracce di un culto mariano risalgono alla fine del IV secolo, e più precisamente all'inizio del V (400),

quando, in alcune chiese in oriente e in occidente, si incominciò a venerare Maria con una forma di culto pubblico e con una festa speciale.

Ma tale culto, che all'inizio era piuttosto una specie di commemorazione, andò sempre più sviluppandosi dalla metà del VI secolo (500) in poi.

A tale riguardo è stata fatta una interessante osservazione:

Nelle pitture murali che decorano le Chiese fin dall'alto Medio Evo, il tema centrale dell'abside è costituito dalla figura di Cristo (Pantocrator) circondato dagli apostoli, tra i quali veniva situata la figura di Maria.

Alla fine del VIII secolo (700), invece, per la prima volta, al posto centrale appare la figura di Maria come madre che tiene in grembo Gesù bambino.

Inoltre, mentre nel principio Maria veniva dipinta in modo da dare rilievo alla figura di Gesù, man mano l’espressione del Figlio tende a spegnersi e viene evidenziato il ruolo della madre.

"Ecco mia madre e i miei fratelli"

Nel Vangelo, la posizione e l'atteggiamento di Maria nei confronti del Figlio sono invece ben diversi:

Maria, pur essendo la madre terrena del Salvatore, non potrà mai disporre del proprio figlio come le altre madri, anzi imparerà ben presto che i legami del sangue devono cedere il posto ai legami dello Spirito.

L'Evangelo di Matteo (12,46-50) riferisce che:

"Mentre Gesù parlava alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. E uno disse: Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti. Ma Egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli?

E stendendo la mano sui suoi discepoli disse: Ecco mia madre e i miei fratelli!

Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, esso mi è fratello e sorella e madre" .

Così Maria imparò ben presto che la sua condizione di madre del Salvatore non le concedeva alcuna posizione di privilegio tra i seguaci di suo Figlio.

E' stata uno strumento nelle mani di Dio, ha avuto una vocazione del tutto particolare, ha svolto una missione unica e insostituibile nel piano della salvezza, ma ora che Gesù ha iniziato la sua opera di redenzione, lo sguardo dei credenti deve essere rivolto al Figlio, non alla sua madre terrena.

Maria, come ogni altro testimone di Cristo, ha imparato a lasciare il primo posto al Signore, come diceva Giovanni il Battista: "Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca" (Giovanni 3,30).

L'Evangelo di Luca ci riferisce che, una volta, Gesù stesso riprese una donna, la quale, entusiasta del suo insegnamento, aveva pronunziato delle parole di esaltazione riguardo alla persona di sua madre:

La donna disse a Gesù: Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti! Ma egli le rispose: Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e la osservano" (Luca 11,27-28).

Con questa incisiva risposta, Gesù stesso sconfessò ogni tentativo di esaltazione della persona di sua madre.

La fede del cristiano deve essere chiara ed onorare i credenti che lo hanno preceduto nel cammino della fedeltà a Dio, ma saper distinguere tra i salvati e il Salvatore, cioè tra gli uomini e Gesù Cristo.

Infatti, come disse l'apostolo Pietro:

"in nessun altro è la salvezza, perché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati (Atti 4,12)".

Maria ci insegna che il vero rapporto con Cristo si realizza nel contesto della fede vissuta nell'assemblea dei credenti.

Maria, sotto la croce, venne consegnata alle cure di Giovanni.

Infatti, Gesù disse all’Apostolo: "ecco tua madre" ed a Maria disse: "donna, ecco tuo figlio". E da quel momento il discepolo la prese in casa sua. (Giov:19,26).

Il fatto che Maria venne presa in casa di Giovanni fa dedurre che Ella fu curata e protetta dall’Apostolo, il quale, da allora in poi, esercitò nei confronti di Maria l’assistenza che la legge mosaica prevede da parte dei figli nei confronti dei propri genitori.

In effetti, le cure e l’assistenza previste, in quel tempo, per gli anziani, furono corrisposte a Maria da Giovanni: "Ecco tua madre", ovvero "colei che dovrai proteggere ed assistere al posto mio".