00 22/06/2009 21:55

C'è speranza per parenti o amici che sono entrati a far parte dei Testimoni di Geova?

È una perdita di tempo cercare di aiutare un TdG ad uscire dall'Organizzazione? Potrebbe sembrare così per chi osserva dall'esterno. Il cieco zelo e l'impenetrabilità alla critica da parte del TdG potrebbero sembrare permanenti al familiare che cerca di liberarlo dalla Torre di Guardia.

L'Organizzazione sa che deve costantemente alimentare i propri adepti con lo stesso materiale, settimana dopo settimana, perché ha paura che un affiliato cominci a pensare e ad agire autonomamente. Qualche volta il TdG si estranea per un lungo periodo dalle attività della "Sala del Regno", e questo fa scattare nella sua mente le perplessità. Molti semplicemente si stancano di essere condizionati e la propria identificazione col movimento perde ogni attrattiva.

Che genere di forte motivazione evita al TdG di gettarsi a capofitto nelle "pericolose" acque dell'autocritica? Il motivo è la paura; il problema principale è la fiducia malriposta. Il concetto cristiano di confidare in un Dio reale ma invisibile viene sostituito da un simbolo più a portata di mano: l'Organizzazione. Il TdG impara che servire l'Organizzazione equivale a servire Dio. Crede che, se l'Organizzazione non fosse realmente voluta da Dio, non avrebbe nessun'altra sicurezza. Così rimane aggregato ad essa continuando ad ignorare la gran massa di informazioni che scardinano l'intera struttura della Torre di Guardia. Più ignora i fatti, più diventa mentalmente ristretto rischiando di non cambiare più.
Per cancellare il problema delle false profezie e delle incongruenze dell'Organizzazione, il TdG deve, in effetti, ingannare se stesso e pensare che l'Organizzazione è nel giusto.

Qualche studioso ha suggerito che per mettere a nudo i pregiudizi di un TdG è utile discutere con lui su argomenti che abbiano analogie con il condizionamento praticato dalla Torre di Guardia, ma che non riguardino direttamente né lui né l'Organizzazione.

Un cristiano può pensare di dover ricorrere subito alla Bibbia, ma si deve capire che prendere in mano la Bibbia scatena nel TdG una certa "linea di pensiero" prestabilita. Sebbene il TdG sia realmente ignaro della maggior parte del contesto biblico, tuttavia in conversazioni scritturali si sente a suo agio, perché è stato ampiamente indottrinato su cosa deve pensare e come rispondere.
Tirare fuori la Bibbia inopportunamente lo scuoterà da quella seria riflessione, e sarà di nuovo sicuro del fatto che lui sa già tutto sulla Bibbia, e che voi siete certamente nell'errore. Molte volte un cristiano ha visto naufragare i suoi sforzi di coinvolgere un TdG in conversazioni bibliche. La parte dolente della faccenda è che il cristiano crede di poter comunicare con il TdG proponendo alcuni brani biblici da chiarire; il risultato sarà che il TdG non gli parlerà più, e continuerà a credere di conoscere bene la Bibbia e di possedere tutta la verità.

Al di là dei ragionamenti logici o teologici che si possono tentare, ricordiamo che prima e sopra ogni altra cosa, la cosa migliore da fare resta comunque pregare per queste persone, perché ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio (vang. di Matteo 19,26).

Desidero concludere questo studio con le parole di un fratello, il quale consiglia di rendere semplicemente la vostra testimonianza cristiana a queste persone; dicendogli cioè "che siete dei discepoli di Cristo e che mediante la fede in Lui avete ricevuto la remissione dei peccati, avete la salvezza, avete la vita eterna, avete la pace di Dio, la gioia della salvezza, una consolazione eterna, avete lo Spirito Santo nei vostri cuori che grida: Abba! Padre!, e quindi che non vi manca nulla. Ma proseguite dicendogli che anche loro possono ricevere la salvezza se si ravvedono dai loro peccati e credono in Gesù. Ditegli che ciò si può sperimentare adesso, basta invocare Gesù Cristo.
Per quanto riguarda il vostro atteggiamento nei loro confronti, mostrategli amore quando gli parlate, non siate aspri e neppure volgari, perché questi atteggiamenti non si addicono ai santi. Ma l’amore sia sempre accompagnato da gravità e da franchezza. Ed infine pregate per loro affinché Dio li salvi."



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