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Elia, il Tisbita

Elia, il Tisbita, uno dei abitanti di Gàlaad, disse ad Acab:"Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza sto, in questi anni non ci sarà rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io".A lui fu rivolta questa parola del Signore: "Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit che è a oriente del Giordano. Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo".Elia eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente" (1Re 17,1-6).La fede nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è vacillante nel popolo. I re si interessano più del loro regno che non del regno di Dio. I sacerdoti spesso sono costretti a legarsi al carro politico del loro sovrano. Il Signore suscita i suoi profeti che egli invia a re, sacerdoti e popolo per invitare tutti a vivere conformemente all'alleanza che essi hanno giurato al Dio loro Signore nelle steppe del Sinai, a convertirsi e a decidersi una volta per tutte a circoncidere il loro cuore davanti al Signore. Solo così potranno essere il popolo del Dio dei loro padri.Ed il profeta ha come compito di essere portatore della parola del Signore nella sua triplice dimensione: di ricordo delle esigenze dell'alleanza, di attualizzazione attraverso una vita conforme ad essa nella fedeltà e nella purificazione di un culto reso a Dio più con le labbra che non con il cuore (quando era reso), di apertura verso il futuro come sviluppo e crescita della rivelazione del Signore.Il Dio dei Padri si rivela nelle sue esigenze e nella sua essenza. Così i profeti mettono in evidenza, ad ogni istante, la verità della parola del Signore che debitamente si compie in tutte le sue parti.La missione del profeta si rivela così missione di ricordo, di attualizzazione e di apertura dell'alleanza verso una sua realizzazione definitiva e totale. Il passato, il presente ed il futuro esprimono la totalità e la pienezza della promessa.Il presente è presente e può esserlo perché è passato e sarà futuro. E' presente ma di una presenza divina che è. Il fu ed il sarà non appartengono a Dio. Il fu ed il sarà sono nella storia dell'uomo.Ed Elia profeta del Dio vivente inizia il suo ministero profetico con segni e prodigi. Acab re di Israele aveva, attraverso sua moglie, favorito il culto del dio Baal e quasi cancellato il culto del Dio vivente. Gli dèi non sono. Non hanno potere. Non aiutano.Come farlo capire? Attraverso quelli che sono gli interventi di Dio nella nostra storia. Tu dici che il tuo Dio, se tu lo invochi, ti aiuterà, interverrà per portarti soccorso. "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io".Una cosa che colpisce in questi uomini di Dio è la loro sicurezza.Essi sono certi della parola del Signore. Non ci sarà né pioggia né rugiada finché non lo dirò io. Ma la loro sicurezza non nasce da qualcosa di immanente in loro. Da un sentimento che essi provano. Da una esperienza religiosa che può essere profonda e non profonda, intensa e meno intensa. Essa ha origine in colui che tutto può. In colui che comanda al vento e alla pioggia ed essi obbediscono.Non è nella creatura un tale potere. Se noi lo attribuissimo a loro saremmo i più grandi idolatri. Renderemmo un uomo Dio.Ed Elia è certo della parola divina. E' sicuro che Dio la manterrà. Egli si ritira vicino al torrente Cherit e lì attende che i corvi vengano a nutrirlo e che l'acqua di questo torrente lo disseti. E' questa la forza dei profeti: la fedeltà del Signore alla sua parola. Essi credono fermamente che il Signore non è un uomo che dice e non mantiene. Dio dice e le cose sono. Egli vuole ed il creato obbedisce alla sua volontà.Certi della sua parola, essi ricordano la fedeltà del Dio dei loro padri, invitano alla fedeltà a quell'alleanza che tutti hanno giurato di osservare, annunziando che le promesse di Dio si realizzeranno tutte, ma nell'inaudito per l'uomo.Ciò che fu è solo una pallida figura di ciò che sarà. Il Signore è fedele.