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II. La comunione della Chiesa del cielo e della terra

954 I tre stati della Chiesa. « Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando "chiaramente Dio uno e trino, qual è" »: (511)

« Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui ». (512)

955 « L'unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali ». (513)

956 L'intercessione dei santi. « A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità [...]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. [...] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine »: (514)

« Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita ». (515)

« Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra ». (516)

957 La comunione con i santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d'esempio, ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall'esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio »: (517)

« Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli ». (518)

958 La comunione con i defunti. « La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi ». (519) La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.

959 Nell'unica famiglia di Dio. « Tutti noi che siamo figli di Dio e costituiamo in Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità e nell'unica lode della Trinità Santissima, corrispondiamo all'intima vocazione della Chiesa ». (520)

In sintesi

960 La Chiesa è « comunione dei santi »: questa espressione designa primariamente le « cose sante » (sancta), e innanzi tutto l'Eucaristia con la quale « viene rappresentata e prodotta l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo ». (521)

961 Questo termine designa anche la comunione delle « persone sante » (sancti) nel Cristo che è « morto per tutti », in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.

962 « Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere ». (522)

(503) San Niceta di Remesiana, Instructio ad competentes, 5, 3, 23 [Explanatio Symboli, 10]: TPL 1, 119 (PL 52, 871).

(504) San Tommaso d'Aquino, In Symbolum Apostolorum scilicet « Credo in Deum » expositio, 13: Opera omnia, v. 27 (Parigi 1875) p. 224.

(505) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(506) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(507) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 12: AAS 57 (1965) 16.

(508) Catechismo Romano, 1, 10, 27: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 121.

(509) Cf Lc 16,1-3.

(510) Cf 1 Cor 10,24.

(511) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54.

(512) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54-55.

(513) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(514) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(515) San Domenico, morente, ai suoi frati: Relatio iuridica 4 (Fra Rodolfo da Faenza), 42: Acta sanctorum, Augustus I, p.636; cf Giordano di Sassonia, Vita 4, 69: Acta sanctorum, Augustus I, p. 551.

(516) Santa Teresa di Gesù Bambino, Ultimi colloqui (17 luglio 1897): Opere complete (Libreria Editrice Vaticana 1997) p.1028.

(517) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 56.

(518) Martyrium sancti Polycarpi, 17, 3: SC 10bis, 232 (Funk 1, 336).

(519) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 55.

(520) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 51: AAS 57 (1965) 58.

(521) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

(522) Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 30: AAS 60 (1968) 445.
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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà