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Le veglie romane
Nota 3. alla lettera undicesima di Roma Papale 1882

Cosa sono le veglie degli ecclesiastici in Roma? Chi scrive le ha per molti anni frequentate ogni sera, e parla per fatto proprio. Non vi sono a propriamente parlare nè veglie particolari in dato giorno, e con invito per gli ecclesiastici, nè veglie nelle quali non vi sieno che ecclesiastici; ma vi sono parecchie case nelle quali gli ecclesiastici con de' bigotti si uniscono a veglia. Ogni sera il prete vuole la sua veglia; ogni prete ha le sue tre o quattro case nelle quali alternativamente va a passare la serata. Qui si parla dei preti buoni, dei preti edificanti; non di coloro che passano le loro serate in conversazioni che i preti stessi chiamano indecenti.

Vi è qualche canonico, qualche P. Reverendissimo di qualche convento, che apre ogni sera il suo salotto ai preti ed ai bigotti amici o presentati; ed in queste serate non si giuoca alle carte, ma si fa conversazione. La conversazione consiste in questo: ognuno procura di raccogliere nel giorno fatti e cronachette più o meno scandalose, ma sempre ridicole, per eccitare il buon umore nella conversazione: da tali racconti ne nasce ordinariamente la mormorazione. In altre case, e sono nel maggior numero, si tiene giuoco: ed allora le donne di casa, le mogli dei bigotti, le sorelle o nepoti de' preti, insieme co' vecchi, si riuniscono in una camera ed intorno ad una gran tavola giocano alla tombola. In un'altra camera sono i preti ai tavolieri a giocare o al tre sette o alla calabresella. Finita la serata che dura ordinariamente tre ore, si fanno i conti delle vincite e delle perdite, secondo le marche, si paga, e si va a casa.

In queste serate non vi è mai rinfresco, se non che nel giorno della festa del padrone di casa, o in qualche straordinaria circostanza. In esse passano le loro serate i preti più santi e più zelanti di Roma. I prelati poi, specialmente quelli della carriera diplomatica, giuridica, ed amministrativa, vanno a passare le loro serate nei saloni dell'aristocrazia, e quelle veglie non sono tanto innocenti.

Pedro