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Lettura della Bibbia proibita
Nota 21. alla lettera quattordicesima di Roma Papale 1882

Quando i Protestanti dicono che i preti proibiscono la lettura della Bibbia, questi rispondono che non è vero, che noi mentiamo, e che la loro Chiesa solo per carità e per amore delle anime proibisce la lettura delle Bibbie protestanti, perchè mutilate e falsificate. Molti Cattolici credono su questo ai preti, e specialmente vi credono que' Cattolici che vivono ne' paesi protestanti, ne' quali la lettura della Bibbia, tradotta non secondo il testo, ma secondo la Volgata, e con gli apocrifi, è permessa anche ai Cattolici. Questo permesso è una eccezione che i papi han dovuto fare alla regola generale; ma la proibizione esiste, e la eccezione, secondo l'assioma legale, conferma la regola. Vediamo brevissimamente se cotale proibizione esiste.

Noi possediamo un libro alquanto raro di 352 pagine in quarto, stampato a Parigi nel 1661 per ordine del clero Gallicano, nel quale sono riportati i pareri dei più celebri teologi e canonisti, ed i decreti dei papi, de' concilii, della Sorbona, che vietano assolutamente la lettura della Bibbia in lingua volgare. Basterebbe quel libro, opera di preti e pubblicato a spese de' preti, per provare colla loro stessa testimonianza che essi mentiscono.

La prima formale proibizione della lettura della Bibbia in lingua volgare, la abbiamo nel decreto del Concilio di Tolosa tenuto nel 1229. Due cose rimarchevoli fece quel Concilio per rendersi celebre: stabilì l'Inquisizione, e proibì la lettura della Bibbia. Ecco il decreto di quel Concilio per quello che riguarda la Bibbia. Prohibemus etiam ne libros Veteris et Novi Testamenti laicis permittantur habere, nisi forte psalterium aut breviarum pro divinis officiis, ac horas B. Virginis aliquis ex devotione habere velit: sed ne proemissos libros habeant in vulgari translatos. Eccone la traduzione letterale: "Vietiamo eziandio che si permetta ai laici di avere libri del Vecchio e Nuovo Testamento; ammenochè non voglia qualcuno per sua divozione avere il salterio, o il breviario pe' divini uffici, ovvero le ore della B. Vergine. Però non gli sieno permessi neppure tali libri, se sono tradotti in volgare." È chiaro sì o no questo decreto? È esso una invenzione de' Protestanti?

Ciò accadeva nel secolo decimoterzo: nel secolo XIV tale era la ignoranza che, non essendovi quasi fra' laici chi sapesse leggere, non fu necessario rinnovarlo. Ma appena incominciarono a diradarsi alquanto le tenebre della ignoranza, che i teologi, ed i francesi pe' primi, cominciarono a gridare contro la lettura della Bibbia; ed i documenti che sono nel libro da noi citato, ne sono la prova. Ilcelebre Gersone cancelliere dell'Università di Parigi scrisse contro la lettura della Bibbia; scrissero nello stesso senso un'altra caterva di teologi, fra' quali primeggiano Spirito Rotero Domenicano ed inquisitore, Jacopo Ledesma Gesuita, Maurizio Poncet Benedettino, Alfonso De Castro Francescano, Ambrogio Caterino e Pietro Soto Domenicani, Roberto Bellarmino e Giovan Battista Scorza Gesuiti: ma sopra tutti si distinse il cardinale Osio, il quale giunse a dire che "permettere la lettura della Bibbia a' laici, è un dare le cose sante ai cani, e gettare le perle a' porci."

L' Indice de' libri proibiti stabilisce per legge nella sua regola IV, che non si possa nè leggere nè ritenere la Bibbia in lingua volgare; e chi osasse averla non può essere assoluto dal confessore: tanto un tal peccato è grave! È vero che la quarta regola dell'indice proibisce di leggere la Bibbia senza licenza del confessore o dell'inquisitore; ma papa Clemente VIII tolse questa clausola, e vietò ai vescovi, confessori ed inquisitori di dare tali licenze.

Abbiamo sott'occhi un Indice de' libri proibiti stampato in Roma nel 1704 per ordine di papa Innocenzo XI, nel quale si trovano fra gli altri i seguenti libri proibiti:
Pag. 30, le Bibbie stampate per cura degli eretici sono assolutamente proibite.
Le Bibbie in una lingua volgare qualunque, pag. 94, le narrazioni evangeliche... i sermoni del Vangelo.
Pag. 177, passi tolti da quasi tutti i capitoli del Vangelo.
Passi tolti dai due Testamenti.
Pag. 258, le frasi della Scrittura santa.
Tutto quello che tratta della eccellenza, della dignità, dell'autorità ec. della Scrittura santa.
Gli estratti delle Scritture.
Pag. 269, la somma di tutta la Scrittura.
I sommarii della Bibbia.
Pag. 272, le tavole de' due Testamenti.
Pag. 273, il riassunto del Vecchio Testamento.
Cantici scelti dell' Antico e del Nuovo Testamento.
Le frasi dell'Antico e Nuovo Testamento.
Le citazioni de' due Testamenti.
Dopo tali prove, o bisogna essere ignorantissimi, o superlativamente bugiardi per negare che Roma proibisca la Bibbia.

Clemente XI, nella famosa bolla dommatica che incomincia unigenitus, condanna la lettura della Bibbia, e dice che essa non è "nè necessaria, nè utile; che i laici non debbono nella domenica occuparsi di quella lettura," e tante altre cose anche peggiori. Pio VI nel 1794, in un'altra bolla dommatica che comincia auctorem fidei, condanna parimente la lettura della Bibbia.

Nè si dica che que' papi proibivano le Bibbie de' Protestanti, perchè nè il P. Quesnel condannato nella bolla unigenitus, nè il vescovo di Pistoia condannato nella bolla auctorem fidei, erano Protestanti, nè raccomandavano la lettura delle Bibbie protestanti. È dunque la Bibbia, parola di Dio, che i papi proibiscono, non le versioni fatte da' Protestanti.

E ciò tanto è vero che papa Pio VII, il 29 giugno 1816, proibisce la traduzione della Bibbia in lingua polacca fatta dal P. Wuick gesuita, e già approvata da due papi: ed in quel breve, parlando della Bibbia in lingua volgare, dice, che essa è "la più maligna delle invenzioni; una peste; la distruzione della fede; il più gran pericolo per le anime… un nuovo genere di zizzania seminata dal nemico… la ruina di nostra santa religione."

Dopo Pio VII, è venuto in moda che ogni nuovo papa nella sua prima enciclica vieta di nuovo la lettura della Bibbia, e scomunica tutti coloro che la propagano.
Pedro