00 21/04/2011 20:18
I limiti del nostro lavoro non ci permettono di seguire qui lo sviluppo di questi preziosi caratteri di Gesù, nei racconti degli Evangeli. Ciò che si è detto è sufficiente per aprire al lettore una sorgente di meditazione spirituale e per dargli un’idea dei rari tesori che sono racchiusi nelle immagini dei teli e delle coperte del tabernacolo. Il mistero della persona di Cristo, i suoi segreti moventi, le sue perfezioni, la sua apparenza esteriore priva di tutto ciò che piace agli uomini; ciò ch’egli era per se stesso, ciò che era verso Dio e verso gli uomini; ciò ch’egli era a giudizio della fede e a giudizio della natura, tutto era presentato sotto la figura dei teli di fino lino ritorto, nel violetto, nello scarlatto, nella porpora e nelle coperture del tabernacolo.

«Le assi» per il tabernacolo (v. 15) erano fatte dello stesso legno dell’arca del patto. A sostenerle c’erano delle basi d’argento proveniente dall’offerta (cap. 30:11-16); anche i loro chiodi e i loro capitelli erano in argento (cap. 33:25-28). Tutta l’intelaiatura del tabernacolo posava su ciò che parlava di redenzione e i chiodi e i capitelli riproducevano lo stesso pensiero. I basamenti erano sepolti nella sabbia, i chiodi e i capitelli erano in alto. Qualunque sia la profondità alla quale arriviamo o l’altezza che riusciamo a raggiungere, questa gloriosa ed eterna realtà è dipinta dinanzi a noi: «Ho trovato il riscatto» (Giobbe 33:24). Sia benedetto Iddio che «non con cose corruttibili, con argento o con oro siete stati riscattati... ma col prezioso sangue di Cristo come d’agnello senza difetto né macchia» (1 Pietro 1:18).

Il tabernacolo era diviso in tre parti distinte: il luogo santissimo, il luogo santo, il cortile. Le coperture che chiudevano l’ingresso di ognuna di queste parti erano fatte con gli stessi materiali del padiglione cioè il violetto (o blu), la porpora, lo scarlatto e il lino fino ritorto (cap. 26:31-36 e 27:16). Cristo è la sola porta per la quale si possa entrare nelle differenti regioni della gloria che devono ancora essere manifestate sia nella terra sia nel cielo, sia nei cieli dei cieli. «Ogni famiglia nei cieli e sulla terra» (Efesini 3:15) sarà posta sotto la suprema autorità di Cristo così come ogni famiglia sarà introdotta nella felicità e nella gloria eterne in virtù dell’espiazione che Cristo ha compiuta. Tutto questo è chiaro e per essere capito non richiede nessuno sforzo di immaginazione. La verità è quella e, quando è conosciuta, la rappresentazione è facilmente afferrata. Se i nostri cuori sono ripieni di Cristo non rischiamo di sviarci lontano nelle nostre interpretazioni del tabernacolo e dei suoi accessori. Non è la scienza né la critica che ci sono utili in questo studio, ma un cuore pieno d’amore per Gesù e una coscienza che ha la pace per il sangue della croce.

Che lo Spirito di Dio ci renda capaci di studiare queste cose con un interesse e un’intelligenza maggiore! Che sia Lui ad aprire i nostri occhi perché contempliamo le meraviglie della sua legge (Salmo 119:18).