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I figli di Giacobbe a causa di una carestia si vedono costretti ad emigrare in Egitto dove trovano che Giuseppe, il loro fratello venduto schiavo a dei mercanti di passaggio, con il favore di Dio era diventato addirittura viceré di quel paese. Questo fatto si rivela provvidenziale per queste persone che possono così inserirsi bene nella società egiziana. Il libro di Esodo ci dice che all'inizio esse erano soltanto settanta persone in tutto, ma ben presto queste persone si moltiplicano fino al punto da diventare più numerose e più forti degli stessi egiziani.

La storia la conosciamo molto bene: gli egiziani sentendosi minacciati dall'invadenza degli ebrei, riducono in schiavitù questo popolo opprimendolo, con duri lavori forzati, ma neppure questo provvedimento serviva ad arrestare la sua crescita. Così un nuovo Faraone, che non aveva conosciuto Giuseppe e che gli storici hanno pensato di identificare con Ramses II (1290-1224), ordina che vengano uccisi tutti i maschi alla loro nascita, ma le levatrici con un espediente si sottraggono a questo ordine. Il Faraone ordina allora di annegare nel Nilo tutti i maschi appena nati.