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L'esodo dall'Egitto fu un avvenimento talmente importante per il popolo ebraico da rimanere impresso in maniera indelebile nella sua memoria e da costituire il fondamento e la base sulla quale venne costruita in seguito tutta la sua vita politica, sociale e religiosa, soprattutto quando si stabilì definitivamente nella terra promessa della Palestina. Il calendario ebraico stesso tiene conto di questo avvenimento. Il mese in cui gli ebrei uscirono dall'Egitto è il mese di Nisan ed è il primo mese dell'anno. Il 14° giorno del mese di Nisan viene celebrata la pasqua ebraica, come ricordo della liberazione dalla schiavitù in Egitto e nella successiva settimana la festa degli Azzimi.

Una volta attraversato il Mar Rosso, la carovana prosegue nel suo viaggio nel deserto verso la terra promessa fra alterne vicende, disagi e mormorazioni del popolo che nelle situazioni critiche rimpiange la vita in Egitto e rinfaccia a Mosè di averli condotti nel deserto a morire di fame e di sete. Dio provvede alla sussistenza del suo popolo nel deserto nonostante la sua incredulità, procurandogli l'acqua ed il cibo necessario. Finalmente questa carovana giunge nel deserto del Sinai ed è proprio in questa località che viene stipulato fra Dio ed il suo popolo un'alleanza. Lo stesso patto che Dio aveva stabilito individualmente con Abramo (Gn 15), ora lo stabilisce collettivamente con i suoi discendenti usciti dall'Egitto.