Quando Davide morì, Salomone salì definitivamente al trono e fece uso immediatamente del suo potere facendo uccidere Adonia e Joab e mandando in esilio Abiathar. Termina così la storia della successione al trono con la completa vittoria di Salomone che prese possesso del regno di suo padre in tutta la sua estensione.
L'eterogeneo stato di Davide, che comprendeva diversi popoli, fu il primo ed unico regno che fu instaurato sulla striscia di terra siriaco-palestinese, da sempre teatro di scontri fra le potenti monarchie del Nilo e della Mesopotamia. Il suo sorgere fu reso possibile da un lato dal particolare momento storico che vedeva i grandi regni del Nilo e della Mesopotamia indeboliti ed incapaci di intervenire. Il vuoto politico così creatosi fu riempito a suo modo da Davide. Dall'altro lato si può aggiungere a questo la geniale intuizione politica di Davide che seppe cogliere il momento favorevole, anche se, fondando una dinastia ereditaria, si allontanò profondamente dall'arcaica società tribale originaria, libera e contraria allo stato. In tutte queste vicende storiche possiamo vedere la mano provvidenziale di Dio che interviene nella storia dell'uomo per sconvolgere i piani umani e far trionfare il suo disegno divino per la salvezza dell'umanità.
In questa storia Dio ha collocato l'uomo giusto al momento giusto, un politico lungimirante, che la Bibbia ci descrive in tutti i suoi aspetti umani anche negativi. Scosso dalle sue passioni e vittima di esse fino al delitto, Davide ha dato corpo ad un ideale di sovrano, mai più dimenticato nella storia di Israele, ma anche mai più raggiunto. Mille anni dopo giungerà un altro «figlio di Davide », Gesù di Nazareth, che rifiuterà tutte le forme terrene di potere e parlerà di un regno completamente nuovo, il regno di Dio.