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Gosia volle che il tempio di Gerusalemme fosse purificato da tutti gli oggetti di culto assiri e cananei e ordinò che si chiudessero le case nelle quali aveva luogo la prostituzione sacra. Proibì a tutti i sacerdoti di svolgere le loro funzioni in Giuda r-chiamandoli e Gerusalemme. Il tempio ritrovato a Tel ‘Arad fu distrutto definitivamente in questo periodo. Con la distruzione dei luoghi di culto nella provincia assira di Samerina, Giosia estesa la sua riforma anche ai territori che un tempo erano appartenuti al regno del nord e di affermare anche qui la sua autorità (2 Re 23, 15). In un solo luogo era possibile adorare legittimamente Dio (Dt 12) e cioè nel tempio di Gerusalemme. Nel Deuteronomio tuttavia il tempio non viene espressamente nominato, così come non viene mai nominata la stessa città di Gerusalemme. Come ultima cosa Giosia celebrò con grande solennità la Pasqua; dispose inoltre che il sacrificio delle vittime venisse trasferito dall’ambito familiare a quello centrale del tempio e rese obbligatorio il pellegrinaggio rituale a Gerusalemme.