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CONVERSIONE Fra i vari significati quello riferito a una colonna di uomini o mezzi terrestri o convoglio di navi, quando c'è mutamento a destra o a sinistra nella direzione di movimento, tanto che si determina una rotazione dello schieramento; da cui, in senso traslato, cambiamento radicale delle proprie concezioni riguardo a Dio. Nel N.T. ricorre spesso il verbo greco metanoèô che significa muto parere, muto pensiero. Quindi, abbandono di una direzione, di una mentalità, di atteggiamenti e di azioni riconosciuti malvagi, per volgersi verso Dio allo scopo di ottenere il suo perdono e per camminare, poi, nella sua via. Perciò si tratta di un'esperienza che consiste in una traumatica a livello di pensieri e di sentimenti, che poi condurrà a un mutamento di parole e di comportamento pratico. Le caratteristiche di questa esperienza sono il dolore per il peccato e il cambiamento di vita, ma non il concetto di <<fare penitenza>>, che è estraneo alla Bibbia. I Tessalonicesi si erano convertiti a Dio abbandonando gli idoli per servire il Dio vivente e vero (1 Te 1:9; cfr. Is 55:7; Ez 18:23, 32). La conversione a Dio segna il punto di partenza della vita cristiana (Mt 18;3; At 9:35; 11:21).

CORONA Termine spesso impiegato nella Scrittura in senso figurato per rappresentare una ricompensa (1 Co 9:25; Fl 4:1). La Bibbia menziona la corona della vita (Gm 1:12; Ap 2:10), la corona della giustizia (2 Ti 4:8), la corona della gloria (1 P 5:4; cfr. 1 Co 3:14-15).

COSCIENZA Sentimento nell'uomo che lo avverte del bene e del male. La coscienza che ha operato nell'uomo dopo la disubbidienza di Adamo e di Eva nell'Eden (Ge 3:7-13; cfr. Gv 8:9; Ro 2:15). La coscienza può essere debole, contaminata o cauterizzata (1 Co 8:7; 1 Ti 4:2; cfr. Is 5:20), ma può essere purificata per mezzo del sangue del Cristo (Eb 9:14; 10:22).

CREAZIONE Consiste nell'atto di portare il mondo all'esistenza, a partire dal nulla, mediante la sola volontà e potenza di Dio (Ge 1:1, 21, 27; Sl 33:9). Dio è il creatore della materia e della vita. Mediante la risurrezione di Cristo, Dio vuole realizzare nell'uomo una nuova creazione o creatura (Gv 1:12-13; 2 Co 5:17; Ga 6:15). Più tardi, dopo la distruzione della terra e dei cieli attuali, appariranno nuovi cieli e nuova terra (2 P 3:7-13; Ap 20:11; 21:1).

CRISTO Lett. unto; titolo corrispondente a messia, di derivazione ebraica (Da 9:25; Gv 1:41). Gesù Cristo e stato unto dallo Spirito Santo (Lu 4:16-21) come re (Sl 2:2-9), come profeta per annunziare la Parola di Dio e per compiere la sua opera (Gv 3:34; At 10:38), come sacerdote (Eb 5:5-6). Vd. UNZIONE

CROCIFISSIONE (CROCE) Supplizio per cui il condannato viene legato o inchiodato su una croce (Mr 15:24; Gv 20:25-27). Si poteva somministrare una specie di stupefacente al suppliziato per attenuargli il dolore (Mt 27:34). La morte sopravveniva a seguito di una lenta asfissia, dopo molte ore o anche giorni. Talvolta si spezzavano le gambe per affrettare la morte (Gv 19:31-33). Portare la propria croce significa rinunciare a se stessi e alla propria vita per godere della vita e delle benedizioni di Cristo (Lu 9:23; Ga 2:20; Fl 3:8-10; cfr. Fl 2:5-6).

DEMONE Essere celeste nemico di Dio, angelo che ha peccato e non ha serbato la sua dignità originaria (2 P 2:2-4; Gd 6). I demoni sono degli spiriti al servizio del diavolo (Mt 12:24; cfr. 25:41). Essi possono impossessarsi di esseri umani e tormentarli (Mt 15:22; Lu 8;29; 9:42), e ispirare false dottrine e culti aberranti (1 Co 10:20-21; 1 Ti 4:1-2). Sanno chi è Cristo e conoscono il loro destino eterno (Mt 8:28-29; Mr 1:23-26; Gm 2:19).

DEPORTAZIONE DI GIUDA Nabucodonosor, re di Babilonia, occupò Giuda al tempo del re Ioiachim nel 605 a. C. (2 Cr 36:5-7; cfr. Da 1:1-3); poi condusse loiachin e gli abitanti di Gerusalemme a Babilonia nel 597 a. C. (2 R 24:8-17). Infine, distrusse Gerusalemme e il tempio nel 586 a. C. e deportò i Giudei (2 R 24:18-25:21). Giuda rimase in esilio per settant’anni (Gr 25:11), poi 42.360 Israeliti ritornarono per ricostruire il tempio (Ed 2:64) e Gerusalemme (Is 44:26-28; Ed 1:1-3; Ne 2:4-8). Vd. DISPERSIONE

DEPORTAZIONE DI ISRAELE Dopo la divisione del regno di Salomone, verso il 931 a. C., il regno d’Israele, o regno del Nord, subì gli attacchi della Siria (1 R 19:15; 2 R 10:32-33), poi quelli dell’Assiria. Tiglat-Pileser conquistò il nord e l’est del paese, verso il 735 a. C., e ne deportò gli abitanti (2 R 15:29). Salmaneser attaccò Samaria, la capitale d’Israele, che fu presa nel 721 a. C.; gli Israeliti furono deportati in Assiria (2 R 17:1-8, 23). Vd. DISPERSIONE

DIGIUNO Asternersi dal cibo o da altre cose. Il digiuno non è prescritto dalla legge di Mosè. Viene menzionato per la prima volta in Gc 20:26, poi ricorre in vari passi (2 S 12:22; Gr 36:9). Si digiunava per umiliarsi davanti a Dio a causa del peccato, per pregare e per invocare il SIGNORE affinché intervenisse in una situazione difficile (2 Cr 20:1-4; Ed 8:21-23; cfr. Le 16:29- 31). Ma il digiuno divenne pure una forma di pietà senza valore spirituale (Is 53:3-5; Mt 6:16-18; Lu 18:10-12). Le caratteristiche del vero digiuno sono state definite da Isaia (Is 58:6-9; cfr. Za 8:19).

DIO Il Creatore dei cieli e della terra (Ge 1:1; Gv 1:1-3; Cl 1:16-17; Ap 3:14). Vd. CREAZIONE. Lebr. elohim, è una parola con terminazione al plurale che indica gli dei delle nazioni pagane ma, in altri contesti, indica il Dio unico di Israele; oltre a questo indizio, anche alcuni passi dell’A.T. ci inducono a considerare un concetto di molteplicità all’interno dell’unica Divinità, fino a scorgere (nel N.T.) che Dio si manifesta in tre Persone (cfr. Ge 1:26; 3:22; Mt 28:19; 2 Co 13:13). Il suo nome Yahwè (ebr. YHWH) viene messo in relazione con l’espressione colui che è (cfr. Es 3:14; Eb 13:8) per esprimere la presenza costante di Dio; nella nostra revisione esso viene reso con SIGNORE, Secondo la tradizione orale della sacra Scrittura, cioè secondo la lettura che ne facevano gli Ebrei. Inoltre, i traduttori della Septuaginta lo hanno reso con il gr. kurios che significa SIGNORE; così facevano anche gli autori dei libri del N.T. I suoi titoli sono: il SIGNORE o il Padrone (ebr. adhonai, gr. kurios), che esprime la sua sovranità e il suo dominio (De 10:17; 1 Ti 6:15), il SIGNORE degli eserciti, il Santo d’Israele (Is 1:9; 54:5), l’Altissimo (Nu 24:16). I suoi attributi sono: l’onnipotenza (Ge 17:1; Mt 19:26), l’eternità (Ge 21:33; Eb 9:14), l’onniscienza (Sl 139:1-6; Gv 16:30), l’onnipresenza (Sl 139:7-12; Mt 28:20), l’amore (Gv 3:16; 1 Gv 4:8), la vita (Gv 5:26), la giustizia (Sl 71:19; 1 Co 1:30), il giudizio (Ec 12:16; Gv 5:22), il perdono (Sl 130:4; Ef 1:7). Le perfezioni di Dio sono manifeste nella natura (Ro 1:18-23). Nel passato Dio si è manifestato ad alcuni uomini (Es 3:4-6; 1 S 3:10-21; At 9:5-6); ha fatto conoscere la sua volontà in diverse maniere (Eb 1:1; Nu 12:5-8; 2 S 12:1; Ed 2:63); poi ha parlato per mezzo del Figlio (Eb 1:2; Gv 3:34; 14:10). Attualmente, egli si esprime in esclusiva per mezzo della Bibbia, che e la Parola di Dio (Gv 20:31; 1 Co 4:6; Ap 22:18-19). Vd. APPARIZIONE, SCRITTURA, RIVELAZIONE

DISPERSIONE Gr. diaspora (Gm 1:1). Questo termine indica la dispersione degli Israeliti fra le diverse nazioni (Le 26:33; Ez 12:15). Dopo la distruzione di Gerusalemme, alcuni Giudei emigrarono in Egitto, dove divennero molto numerosi (Gr 41: 17-18; 44:1). Poi, molti Israeliti rimasero in Assiria e a Babilonia dopo le deportazioni (2 R 17:23; cfr. Ed 1:5). In seguito i Giudei si sparsero nelle regioni degli imperi greco e romano dove fondarono numerose colonie. Attualmente, essi risultano dispersi nel mondo intero (cfr. Gv 7:35; At 2:5; 18:1-3). Tuttavia, alla fine dei tempi, il Signore radunerà il suo popolo (De 30:3; Sl 147:2; Gr 29:14; 21:8).

DIVORZIO, vd. RIPUDIO

ELEZIONE Atto sovrano di Dio che consiste nel chiamare una persona o un gruppo di persone per conferire loro un compito definito. Israele è stato eletto (Is 45:4; 65:9) per ricevere gli oracoli di Dio e permettere la venuta di Cristo nel mondo (At 7:37; Ro 3:2; 9:4-5). La Chiesa è eletta (Cl 3:12; 1 P 1:2) per essere colonna e sostegno della verità (1 Ti 3:15). Alcuni sono eletti per un ministero speciale (cfr. At 13:2; 1 Ti 1:18). Vd. PREDESTINAZIONE

ESPIAZIONE Azione di copertura delle trasgressioni e delle sozzure affinché l’uomo sia riconciliato con Dio (cfr. Es 29:36-37; Le 4:20). Il peccato contamina e comporta necessariamente una sanzione che non può essere altro che la morte, la separazione da Dio (Ge 2:17; Ro 5:12; 6:23). Ora, Cristo ha espiato i peccati prendendoli su di sé per subirne il castigo al posto dell’uomo (1 Gv 2:1-2; cfr. Is 53:4-6; 2 Co 5:20-21). Così il peccato viene espiato, ossia coperto (che è la traduzione letterale del termine ebraico in questione), e l’uomo viene liberato allo stesso tempo sia dal male sia da una giusta condanna: egli è giustificato gratuitamente per mezzo della grazia di Dio, in risposta alla sua fede (Ro 3:24; 8:1; Ef 2:8-9).

FEDE Certezza del cuore riguardo a Dio e alle sue parole. Abraamo ha creduto alla promessa di una discendenza innumerevole (Ge 15:5-6; cfr. Nu 22:3-4). L’ufficiale del re credette alla parola di Cristo che gli assicurava la guarigione del figlio (Gv 4:46-53). La fede produce la dimostrazione di ciò che rimane inaccessibile alla ragione e ai sensi (Eb 11:1, 3). Essa riposa sulle dichiarazioni della Bibbia (Ro 10:17), sulla onnipotenza di Dio (Mr 9:23; Gv 11:40; 1 Co 2:5), sulla sua fedeltà (Gv 4:18-21; 1 Te 5:24). Essa è il solo mezzo per poter essere graditi a Dio (Eb 11:6; Gm 1:6-8) e per ottenere le sue benedizioni (Ga 3:9; Eb 6:12). La fede indica altresì l’insieme della dottrina biblica (1 Ti 1:18-19; Fl 1:27; Gd 3, 20).

GESU’ Lett. YHWH salva. Gesù corrisponde al nome ebr. Giosuè. Era un nome molto diffuso in Israele (Mt 1:21; Gv 4:42; At 13:23; cfr. Cl 4:11). Vd. SALVEZZA

GIUDIZIO Valutazione di Dio riguardo agli uomini e alle loro opere, e alle nazioni. Dio sottoporrà ogni opera a giudizio (Ec 12:16; Is 26:9; Ro 14:12). I giudizi di Dio si esercitano costantemente (So 3:5). Dio giudica innanzitutto gli uomini riguardo al loro atteggiamento verso Cristo (Gv 3:18, 36; cfr. Ro 8:1). In futuro, anche i credenti saranno esaminati secondo le loro opere (1 Co 3:10-15; 2 Co 5:10), così anche la Chiesa di Cristo (1 P 4:17; cfr. Ap 3:1-3, 8, 15-20). Nel corso del GIUDIZIO FINALE, i morti increduli saranno altresì giudicati secondo le loro opere (Ap 20:11-15). Vd. GEENNA, SOGGIORNO DEI MORTI

GIUSTIFICAZIONE Azione che attribuisce all’uomo la giustizia perfetta di Cristo (1 Co 1:30; 2 Co 5:21). Gesù ha fatto l’espiazione dei peccati prendendoli su di se per subirne il giusto castigo (Is 53:4-6; Eb 2:17; 1 Gv 2:1-2); conseguentemente, l’uomo può essere giustificato, ossia dichiarato giusto da Dio stesso (Ro 3:25-26; 4:25; 5:18; cfr. Nu 23:21). Luomo e giustifi- cato mediante la fede senza le opere (Ro 3:24, 28; Ef 2:8-9; Ga 2:16).