00 12/05/2011 18:08
Nell’anno 701 a.C. Sennacherib marciò contro la Palestina, si impadronì di Giuda e spartì il territorio tra i re filistei si Asdod, Ekron e Gaza. Lo scopo era di costruire, con il loro aiuto, un fronte di difesa contro l’Egitto. Recenti scavi hanno dimostrato che in quel periodo Gerusalemme era raddoppiata in estensione, probabilmente a causa dei profughi provenienti da settentrione e diretti ad occidente. Per assicurarsi i rifornimenti d’acqua durante l’assedio, fu costruito il canale di Siloe, che sussiste ancora oggi ed è un capolavoro di tecnologia con la sua lunghezza di oltre 520 metri (2 Re 20, 20; 2 Cr 32, 30).

Il resoconto dell’assedio di Gerusalemme che troviamo in 2 Re 18, 17 - 19 è una chiara dimostrazione della propaganda bellica assira che veniva fatta prima dell’ attacco. Venivano mandati degli alti funzionari davanti alle mura della città assediata con il compito di convincere i cittadini ad arrendersi raccontando come altre città avevano inutilmente sperato nell’aiuto dei loro dei ed erano state distrutte dall’esercito assiro. Ma Gerusalemme non cedette e Sennacherib per cause imprecisate tolse l’assedio e se ne tornò in patria. A proposito di questo assedio è stata scoperta un’iscrizione nella quale Sennacherib si vanta con queste parole:
« Chiusi Ezechia in Gerusalemme come un uccellino in gabbia, costruii trincee contro di lui e gli resi impossibile uscire dalle porte della città »