È soltanto questo la fede?
Un mezzo per appropriarsi dei benefici e delle promesse di Dio?
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Una sfida alla sua fedeltà? Un test della sua parola? Una chiave per aprire la stanza delle benedizioni di Dio? A me pare che stiamo entrando baldanzosamente nella stanza del trono di Dio, sventolando le bandiere della nostra fede, armati di un arsenale di promesse, pronti a reclamare con prepotenza tutto quello che ci è dovuto. Nel frattempo, ci immaginiamo che il Padre ci approvi e si congratuli con noi, per avere dipanato il mistero della fede ed esserci qualificati a ricevere le delizie del cielo.
Finché Dio non riordina le nostre voglie ed ambizioni, continuiamo a sprecare la nostra preziosa fede applicandola a cose create, piuttosto che al Creatore. Quanto diventa vile e corrotta, la nostra fede, quando la usiamo soltanto per ottenere degli oggetti! Che tragedia, doversi vantare che la nostra fede abbia prodotto per noi una macchina nuova, un aeroplano, una fortuna finanziaria, una casa nuova …
La fede è un modo di pensare, di tipo positivo, ma divino. Gesù ci ha avvertito di non nutrire il menomo interesse per le cose materiali. “Solo i gentili (i pagani) cercano queste cose”. Su questa materia, Gesù è assolutamente chiaro, quando dice: “Perciò … non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete … il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose” (Matteo 6:25,32).
Pedro