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CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Confutazione delle false dottrine sulla “Trinità”, “Gesù Cristo” e lo “Spirito Santo” insegnate dai Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2012 16:33
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15/04/2012 16:30
 
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LO SPIRITO SANTO

La dottrina dei Testimoni di Geova

Russell, a proposito dello Spirito Santo, affermò: ‘Le Scritture sono concordi nell’insegnare (…) che lo Spirito Santo non è un altro Dio, ma lo Spirito (ossia l’influenza o potenza) trasfuso da Dio, nostro Padre, e dal Suo Figliuolo Unigenito’ (Russell, op. cit., pag. 148), ed ancora: ‘Lo Spirito Santo è l’energia spirituale, o potenza di Dio’ (ibid., pag. 179). E i cosiddetti Testimoni di Geova seguono questo insegnamento di Russell infatti negano che lo Spirito Santo è la terza persona della Divinità perché dicono che ‘lo spirito santo è l’energia attiva invisibile dell’Onnipotente Iddio che spinge i suoi servitori a fare la sua volontà’ (Sia Dio riconosciuto verace, pag. 89) e che: ‘Non solo la maggioranza dei passi biblici, ma tutte le Scritture sono quindi d’accordo che lo spirito di Dio è ‘non qualcuno’, ma ‘qualcosa’. Una semplice ma attenta lettura delle Scritture rende chiaro che lo spirito di Dio è davvero la sua invisibile forza attiva’ (La Torre di Guardia, 1 gennaio 1975, pag. 7).

Confutazione

Lo Spirito Santo è una persona e non una forza

Lo Spirito Santo é una persona infatti parla secondo che é scritto: “Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori..” (Ebr. 3:7-8); “E lo Spirito disse a Filippo: Accostati, e raggiungi codesto carro” (Atti 8:29); “E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. Lèvati dunque, scendi, e và con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati” (Atti 10:19-20); “E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” (Atti 13:2); “Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” (Giov. 16:13); “Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede” (1 Tim. 4:1).

Lo Spirito Santo rivela secondo che é scritto in Luca: “Gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d’aver veduto il Cristo del Signore” (Luca 2:26).

Lo Spirito ascolta perché Gesù disse di lui: “Dirà tutto quello che avrà udito” (Giov. 16:13).

Lo Spirito vede infatti i sette occhi che aveva l’Agnello che vide Giovanni sono i sette Spiriti di Dio, o come disse il profeta Zaccaria “gli occhi dell’Eterno” (Zacc. 4:10).

Lo Spirito prega secondo che é scritto: “Lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili… esso intercede per i santi secondo Iddio” (Rom. 8:26-27).

Lo Spirito Santo fa nascere di nuovo secondo che è scritto: “…se uno non è nato d’acqua e di Spirito non può entrare nel regno di Dio… quel che è nato dallo Spirito, è spirito” (Giov. 3:5,6).


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Lo Spirito Santo costituisce gli anziani nella chiesa secondo che disse Paolo agli anziani di Efeso: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue” (Atti 20:28).

Lo Spirito Santo può vietare di fare qualcosa, come fece verso gli apostoli, secondo che é scritto: “Poi, traversarono la Frigia e il paese della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro d’annunziar la Parola in Asia” (Atti 16:6) (vorrei che notaste che il verbo vietare é menzionato anche in queste Scritture che si riferiscono alla persona di Gesù: “Allora vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno ch’egli era il Cristo” [ Matt. 16:20], e: “E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcuno; ma più lo divietava loro e più lo divulgavano…” [Mar. 7:36]).

Lo Spirito Santo può non permettere certe cose secondo che é scritto: “Giunti sui confini della Misia, tentarono d’andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro” (Atti 16:7) (anche in questo caso vorrei che notaste che in queste altre Scritture il non permettere qualcosa si riferisce alla persona di Gesù: “E come egli montava nella barca, l’uomo ch’era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. E Gesù non glielo permise…” [Mar. 5:18-19]; “Non permetteva loro di parlare, perché sapevano ch’egli era il Cristo” [Luca 4:41]).

Lo Spirito può essere contristato infatti é scritto: “E non contristate lo Spirito Santo di Dio..” (Ef. 4:30); “Ma essi furono ribelli, contristarono il suo Spirito Santo” (Is. 63:10).

Lo Spirito può essere contrastato infatti Stefano disse davanti al Sinedrio: “Voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi” (Atti 7:51).

Lo Spirito può essere tentato infatti Pietro disse a Saffira: “Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore?” (Atti 5:9).

Allo Spirito si può mentire infatti Pietro disse ad Anania: “Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere?” (Atti 5:3).

Allo Spirito si può parlare contro secondo che è scritto: “Ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello avvenire” (Matt. 12:32).

Lo Spirito Santo insegna secondo che é scritto: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa…” (Giov. 14:26), ed ancora: “Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe e ai magistrati e alle autorità, non state in ansietà del come o del che avrete a rispondere a vostra difesa, o di quel che avrete a dire; perché lo Spirito Santo v’insegnerà in quell’ora stessa quel che dovrete dire” (Luca 12:11-12); ed ancora: “E desti loro il tuo buono Spirito per istruirli…” (Neh. 9:20); ed anche: “Noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito…” (1 Cor. 2:13).


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15/04/2012 16:32
 
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Lo Spirito investiga infatti é scritto: “Lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio” (1 Cor. 2:10).

Lo Spirito ricorda le parole del Signore secondo che è scritto: “E vi rammenterà tutto quello che v’ho detto” (Giov. 14:26).

Lo Spirito ha un sentimento secondo che é scritto: “Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito..” (Rom. 8:27).

Dopo avere citato dalle sacre Scritture tutti questi passi che indicano chiaramente che lo Spirito Santo è una persona non si può non rimanere stupiti nel sentire dire alla Torre di Guardia che una semplice ma attenta lettura delle Scritture rende chiaro che lo Spirito Santo è la forza attiva di Dio e non qualcuno! In verità i Testimoni di Geova errano grandemente perché non conoscono le Scritture.

Il seguente confronto, tra dei passi che si riferiscono allo Spirito Santo ed altri che si riferiscono a Dio, attesta che lo Spirito è Dio

Ora, metteremo a confronto dei passi della Scrittura che si riferiscono allo Spirito Santo di Dio con altri che si riferiscono a Dio al fine di dimostrare che lo Spirito Santo é Dio, e non un energia sprigionata da Dio come dicono invece i Testimoni di Geova.

-  Lo scrittore agli Ebrei dice: “..Quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente?” (Ebr. 9:14), e Mosè afferma di Dio: “Ab eterno in eterno, tu sei Dio” (Sal. 90:2). Lo Spirito è quindi eterno come lo è Dio.

-  Davide disse a Dio: “Dove me ne andrò lungi dal tuo Spirito?” (Sal. 139:7), mentre Dio disse a Geremia: “Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto sì ch’io non lo vegga? dice l’Eterno” (Ger. 23:24). Lo Spirito è dunque onnipresente come lo è Dio.

-  Paolo dice che “lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio” (1 Cor. 2:10), mentre Anna disse di Dio: “L’Eterno è un Dio che sa tutto” (1 Sam. 2:3). Lo Spirito è quindi onnisciente come lo è Dio.

-  Elihu disse: “Lo Spirito di Dio mi ha creato” (Giob. 33:4), mentre Davide disse a Dio: “Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre” (Sal. 139:13). Lo Spirito quindi crea come fa Dio.

-  Gesù disse: “…se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio… quel che è nato dallo Spirito, è spirito” (Giov. 3:5,6), mentre Giovanni dice che coloro che credono nel nome del Figlio di Dio “son nati da Dio” (Giov. 1:13). Lo Spirito fa dunque nascere di nuovo come fa Dio.

-  Pietro, prima disse ad Anania: “Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere?” (Atti 5:3), e poi gli disse: “Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio” (Atti 5:4). Mentire allo Spirito Santo quindi equivale a mentire a Dio.

-  Nel libro degli Atti degli apostoli é scritto che Paolo disse a dei Giudei che rifiutarono di credere nel Vangelo: “Ben parlò lo Spirito Santo ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo: Và a questo popolo e dì: Voi udrete coi vostri orecchi e non intenderete; guarderete coi vostri occhi, e non vedrete…” (Atti 28:25-26), mentre nel libro del profeta Isaia queste parole sono attribuite al Signore degli eserciti che Isaia vide in visione secondo che é scritto: “Nell’anno della morte del re Uzzia, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto… Poi udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? E chi andrà per noi? Allora io risposi: ‘Eccomi, manda me!’ Ed egli disse: ‘Và, e dì a questo popolo: Ascoltate, sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere!…” (Is. 6:1,8-9). Quindi lo Spirito Santo mandò Isaia a predicare come fece anche il Signore degli eserciti.

-  Nel libro degli Atti degli apostoli dopo che lo Spirito Santo parlò ad Antiochia dicendo: “Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” (Atti 13:2), è scritto che essi “mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro” (Atti 13:4). Gesù disse: “Ben è la mèsse grande, ma pochi son gli operai. Pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse” (Matt. 9:37-38), facendo chiaramente capire che é Dio che manda i suoi operai nella sua messe; quindi lo Spirito Santo è Dio perché mandò Paolo e Barnaba nella messe del Signore.

-  Gesù chiamò lo Spirito Santo “il Consolatore” (Giov. 15:26) quindi Egli consola quelli che sono abbattuti. Paolo ai Corinzi dice: “Ma Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito..” (2 Cor. 7:6), ed anche: “Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione” (2 Cor. 1:3-4). Quindi lo Spirito Santo consola come fa Dio.

-  In Isaia é scritto che gli Israeliti nel deserto “contristarono il suo Spirito Santo” (Is. 63:10), mentre nei Salmi é scritto: “Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine!” (Sal. 78:40). Gli Israeliti quindi, contristando lo Spirito Santo contristarono Dio.

-  Paolo disse ai Corinzi “Non sapete voi che il vostro corpo é il tempio dello Spirito Santo che é in voi..?” (1 Cor. 6:19) ed anche: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio..?” (1 Cor. 3:16). Lo Spirito Santo quindi abita nel credente assieme a Dio.

-  Gesù disse: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa…” (Giov. 14:26), ma disse anche: “Saranno tutti ammaestrati da Dio” (Giov. 6:45), e Davide dice che Dio “insegnerà ai mansueti la sua via” (Sal. 25:9). Lo Spirito Santo quindi insegna come fa Dio.


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-  Gesù ha detto dello Spirito: “Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità” (Giov. 16:13); e Davide nei Salmi dice a Dio: “Guidami nella tua verità” (Sal. 25:5). Quindi se lo Spirito della verità guida nella verità come fa Dio ciò significa che Egli è Dio.

Come potete da voi stessi vedere le Scritture affermano che lo Spirito Santo è eterno, onnipotente, onnipresente e onnisciente come Dio (e quindi non può non essere Dio), e molte cose che fa Dio le fa Lui medesimo. Con quale coraggio dunque la Torre di Guardia afferma che tutte le Scritture sono d’accordo che lo Spirito di Dio non è qualcuno ma qualcosa?

Confutazione di alcuni ragionamenti fatti dai Testimoni di Geova sullo Spirito Santo

Ora noi vogliamo confutare alcuni ragionamenti che fanno i Testimoni di Geova per persuadere le persone che lo Spirito Santo non è una persona, e lo faremo sempre con le Scritture.

1) ‘Le personificazioni non sono una positiva prova di personalità. Per esempio la Bibbia dice che il peccato ‘regna’, ‘riceve occasione’, ‘produce concupiscenza’, ‘seduce’, e ‘uccide’ (…) La sapienza è allo stesso modo personificata e viene detto che ha ‘figli’ e ‘opere’ (….) Tuttavia nessuno asserirebbe che questo significhi che ‘il peccato’ e la ‘sapienza’ siano persone. Similmente la personificazione dello spirito di Dio non è in contrasto con la chiara testimonianza della Bibbia che esso è in realtà ‘qualcosa, non qualcuno’ (La Torre di Guardia, 1 gennaio 1975, pag. 6). Siamo d’accordo che il peccato non è una persona; non siamo d’accordo invece con l’affermazione che la sapienza non è una persona perché Gesù ha detto: “Per questo la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro de’ profeti e degli apostoli…” (Luca 11:49) [18]. Anche se va detto che è vero che in taluni casi la Scrittura parla della sapienza non come di una persona, come quando dice: “Ecco: temere il Signore: questa è la Sapienza” (Giob. 28:28). Ma veniamo allo Spirito Santo, se Egli fosse qualcosa e non qualcuno come mai può essere contristato? Difatti Paolo dice agli Efesini: “Non contristate lo Spirito Santo di Dio..” (Ef. 4:30)? Come può una forza impersonale essere contristata da delle parole o delle azioni? Ora, ci sono tre passi nella Scrittura in cui è detto che Dio, il suo Figliuolo e lo Spirito Santo sono stati contristati dalla condotta errata dei Giudei. Per quanto riguarda Dio è detto nei Salmi: “Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine!” (Sal. 78:40); per quanto riguarda il Figliuolo è detto in Marco: “Allora Gesù, guardatili tutt’intorno con indignazione, contristato per l’induramento del cuor loro, disse all’uomo: Stendi la mano!” (Mar. 3:5); e per quanto riguarda lo Spirito Santo è detto in Isaia: “Ma essi furon ribelli, contristarono il suo Spirito Santo” (Is. 63:10). Ora, noi diciamo: Ma se Dio può essere contristato perché è una persona, se il Figliuolo può essere contristato perché è una persona perché lo Spirito Santo può essere contristato ma non può essere una persona? Non è tutto questo – parliamo alla maniera della Torre di Guardia – illogico e irragionevole?

2) Lo Spirito Santo non può essere una persona perché nessuno può essere battezzato con una persona. Gesù ha detto: “Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni” (Atti 1:5); quindi come l’acqua con cui battezzava Giovanni non era una persona ma una cosa, così anche lo Spirito Santo con cui Cristo promise di battezzare i suoi discepoli non può essere una persona. Come si può essere ripieni di una persona? Questo è un ragionamento che i Testimoni di Geova fanno spesso per negare la personalità dello Spirito Santo. E’ un ragionamento puerile che non tiene conto di tutte le altre Scritture riguardanti lo Spirito Santo. Gesù Cristo sapeva bene che lo Spirito Santo era una persona, e precisamente la terza persona, assieme a lui e al Padre, della Trinità, e se ha detto quelle parole vuole dire che è possibile essere battezzati pure con la persona dello Spirito Santo. Certo, noi non lo comprendiamo come ciò sia possibile ma pure sappiamo che “a Dio ogni cosa è possibile” (Matt. 19:26) e che non v’è nulla di troppo difficile per lui. Negare la personalità dello Spirito solo perché non si comprende come un uomo può essere battezzato con lo Spirito Santo è follia. Certo è che quando il credente viene battezzato con lo Spirito Santo, comincia a pregare per lo Spirito Santo ossia in altre lingue come lo Spirito gli dà di esprimersi. Paolo dice infatti che “lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Rom. 8:26). Come è possibile che la terza persona della Trinità preghi Dio per bocca di un mortale è qualcosa che noi non comprendiamo; ma lo fa. Ed infine facciamo notare che se dovessimo negare la personalità allo Spirito Santo solamente perché non è ‘logico’ affermare che una persona può essere in molte persone contemporaneamente, allora dovremmo pure affermare che anche il Padre e il suo Figliuolo non sono persone perché anche di Loro è detto che dimorano nei credenti. Gesù infatti disse: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui” (Giov. 14:23). Che faremo allora? Negheremo la personalità sia al Padre che al Figliuolo solo perché non riusciamo a spiegare come è possibile che Essi vengano a dimorare assieme in tutti coloro che amano Gesù e osservano la sua parola? Così non sia. Quindi, non è irragionevole affermare che si può essere ripieni dello Spirito Santo.

 

CONCLUSIONE

Come abbiamo visto in questo capitolo i Testimoni di Geova negano la Trinità, la divinità di Cristo e la sua risurrezione corporale, la personalità e la divinità dello Spirito Santo: tutte cose che la sacra Scrittura insegna chiaramente e che sono alla base della nostra fede. E’ chiaro dunque che stando così le cose, essi costituiscono un pericolo per tutti noi che abbiamo conosciuto la verità perché cercano di persuaderci che noi siamo nell’errore; in altre parole di sviarci dalla verità. State dunque saldi fratelli nella verità che avete conosciuto, nessuno di costoro faccia di voi sua preda con i suoi fallaci ragionamenti fatti contro la Trinità, contro la divinità di Cristo e la sua resurrezione, e contro la personalità e divinità dello Spirito Santo.

Quello che voi fratelli dovete sempre ricordarvi anche quando parlate della Trinità, della divinità di Cristo e della sua risurrezione corporale, della personalità e divinità dello Spirito Santo è questo, e cioè che nella Scrittura ci sono sia cose nascoste che cose rivelate: le cose nascoste appartengono a Dio mentre quelle rivelate sono per noi. E sulla Trinità, sulla divinità di Cristo e sulla sua risurrezione corporale, sulla personalità e divinità dello Spirito Santo permangono cose che non si possono ancora né intendere e neppure spiegare. Qualcuno allora dirà: ‘Ma allora perché Dio ha voluto che fossero scritte anche quelle cose che non si possono ancora intendere perché ci sono state da Dio occultate?’ Per indurci a comprendere quanto Egli sia grande e che “è gloria di Dio nascondere le cose” (Prov. 25:2), e mantenerci umili conoscendo la nostra natura e con quanta facilità ci insuperbiamo; e poi per farci investigare cose difficili, il che ridonda a lode di coloro che fanno queste investigazioni secondo che è scritto che “scrutare cose difficili è un onore”. Quindi è buona cosa per noi investigare le cose difficili. Ma lungi da noi il negare dottrine vere solo perché sono avvolte nel mistero; e lungi da noi pure il manomettere le cose che sono difficili a capire presenti nelle Scritture per cercare di conformarle a vedute nostre personali; perché ciò ridonderebbe a nostro disonore perché Pietro dice che sono gli uomini instabili e ignoranti che contorcono le cose difficili a capire (cfr. 2 Piet. 3:16). E per noi, alla morte, si aprirebbe la bocca del soggiorno dei morti. Le nostre investigazioni e le nostre meditazioni sulle cose difficili o impossibili per ora a capire devono essere dunque sempre accompagnate da un santo timore di Cristo il Signore; perché esso ci eviterà di abbandonarci ai vani ragionamenti dei razionalisti la cui via mena alla rovina. “La carità… crede ogni cosa” (1 Cor. 13:4,7), dice Paolo, e non ‘spiega o conosce ogni cosa’. Beati coloro che nel loro cuore hanno l’amore di Dio, perché esso li spingerà del continuo ad accettare tutto quello che Dio insegna tramite la sua Parola, anche ciò che umanamente è incomprensibile e inaccettabile.

Giacinto Butindaro


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NOTE

[1] Degli Studi sulle Scritture ho potuto consultare direttamente solo il primo e il quinto volume. Faccio presente che Russell di questi suoi Studi sulle Scritture ebbe a dire: ‘Inoltre non solo non si possono conoscere i piani divini studiando la Bibbia da sola, ma se vengono messi da parte gli Studi sulle Scritture dopo averli usati (….) e ci si rivolge soltanto alla Bibbia per dieci anni, l’esperienza mostra che entro due anni si ritornerà nell’oscurità. D’altra parte, se si leggono semplicemente gli Studi sulle Scritture  con i riferimenti e non si legge in tal modo una sola pagina della Bibbia, al termine di due anni si giungerà alla luce, perché si avrebbe la luce delle Scritture’ (Torre di Guardia del 15 settembre 1910; citata da La Torre di Guardia del 1 novembre 1958 pag. 670). Da parte nostra invece diciamo che chi si appoggia sugli scritti di Russell se un giorno camminava nella luce, comincerà a brancolare nel buio per ritrovarsi poi, prima nell’Ades alla sua morte e poi nel fuoco eterno in cui sarà tormentato nei secoli dei secoli. Chi invece cammina nelle tenebre e si appoggia agli scritti di Russell, nelle tenebre rimarrà perché le sue parole oscurano chi le accetta invece che illuminarlo. La Bibbia, solo la Bibbia si legga, perché essa è la Parola di Dio che illumina chi giace nelle tenebre e lo porta a conoscere Colui che è la luce del mondo, cioè Cristo Gesù, Dio benedetto in eterno. Amen. Essa corregge, ammaestra, consola, educa alla giustizia, chi ha creduto affinché egli sia reso perfetto e completo per il giorno di Cristo. Gli scritti di Russell vanno bruciati o buttati dopo averli resi in mille pezzi, perché sono immondizia; la Bibbia invece va conservata con cura perché è il libro più prezioso che esiste sulla terra. Il suo valore supera quello di tutto l’oro e di tutte le ricchezze del mondo. Essa è la Parola di Dio.

[2] Il termine Trinità deriva dal latino Trinitas che significa ‘la riunione di tre’, una parola coniata da Tertulliano di Cartagine alla fine del secondo secolo.

[3] A riguardo del termine persona che usiamo sia per Dio Padre, che per il Figliuolo che per lo Spirito Santo è necessario che si sappia che la parola latina persona significa ‘maschera’ o ‘personaggio di rappresentazione’. Ma evidentemente noi quando la usiamo in relazione al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo non la usiamo con quel senso originale, perché in questo caso definiremmo le tre Persone della Divinità delle maschere di un personaggio teatrale, in altre parole è come se dicessimo che Dio è come un attore di uno spettacolo che è apparso sulla scena del mondo in tre differenti costumi o ruoli, il che noi sappiamo non è affatto vero. L’uso della parola persona ha il solo scopo di spiegare che sia il Padre che il Figliuolo che lo Spirito Santo sono tre Esseri distinti con una personalità propria. Nel caso specifico dello Spirito Santo a cui i Testimoni di Geova negano la personalità, la parola persona rende meglio il concetto che Egli non è qualcosa ma qualcuno.

[4] A queste Scritture che seguono vanno aggiunte – per avere un quadro il più completo possibile sulla Trinità – le Scritture da me citate più avanti a dimostrazione che Gesù è Dio, e che lo Spirito Santo è Dio e non una forza. Questo intero capitolo infatti è praticamente quasi tutto dedicato alla dimostrazione che la Trinità è una dottrina perfettamente scritturale.

[5] Per quanto riguarda il passo di Giovanni: “Poiché tre son quelli che rendon testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono una stessa cosa”, (1 Giov. 5:7) nella versione Riveduta fatta da Luzzi non viene inserito nel testo; Diodati invece lo aveva inserito nel testo. I Testimoni di Geova riguardo ad esso affermano che probabilmente esso è spurio. In effetti è stato riconosciuto anche da molti studiosi biblici evangelici che queste parole mancano nei più antichi manoscritti. Noi diciamo che anche se quelle parole fossero spurie le cose non cambiano minimamente: la dottrina della Trinità rimane ampiamente confermata dalla sacra Scrittura.

[6] I Testimoni di Geova sfacciatamente negano che Gesù intese dire che avrebbe risuscitato se stesso: ‘Con queste parole, Gesù voleva forse dire che avrebbe risuscitato se stesso dai morti? (…) Niente affatto’ (Ragioniamo facendo uso delle Scritture, Roma 1990, pag. 421).

[7] Inoltre i Testimoni di Geova prendono dei passi della Scrittura che sono stati adulterati dai loro traduttori. A riguardo di essi si veda la parte dove tratto le falsificazioni apportate alla Bibbia.

[8] Anche gli Avventisti ritengono che il Figlio di Dio prima di nascere secondo la carne fosse l’arcangelo Michele, solo che loro insegnano che Gesù era ed è Dio. [ç]

[9] ‘Al tempo in cui la giovine donna concepì per la potenza dell’Onnipotente Iddio che opera miracoli, la vita del Figliuolo di Dio venne trasferita dalla sua gloriosa posizione con Dio Padre nel cielo nell’embrione umano’ (Sia Dio riconosciuto verace, pag. 38).

[10] A questo atto di rigenerazione avrebbe partecipato pure la donna del Padre celeste: ‘Comunque, la donna del Padre celeste, la ‘Gerusalemme di sopra’, aveva generato il primo della sua progenie, una progenie spirituale…’ (Nuovi cieli e Nuova terra, pubblicato in italiano nel 1955, pag. 142).

[11] Anche per Russell Gesù al Giordano sperimentò una sorta di nuova nascita: ‘Quell’atto di essere ripieno dello Spirito Santo fu la sua procreazione ad una nuova natura, la natura divina che doveva svilupparsi e nascere pienamente allorquando egli avrebbe compiuto il suo sacrificio – sacrificio della natura umana’ (Studi sulle Scritture, serie I, Il divin piano delle età [Il piano delle età], stampato in USA, s.d. pag. 266).

[12] Russell disse che se il corpo di Cristo ‘si dissolse in gas o se sia tuttora conservato in qualche luogo… nessuno lo sa’; mentre Rutherford affermò che la Scrittura ‘non rivela quale fu la sua sorte se non che non subì la decomposizione o la corruzione’.

[13] Anche in questo i Testimoni di Geova si attengono a Russell infatti costui disse: ‘Nostro Signore non avrebbe potuto essere mai risuscitato come uomo e, nello stesso tempo, lasciare alla Giustizia il prezzo del nostro riscatto, al fine di liberare Adamo (e la sua razza) dalla sentenza e dalla prigione della morte. Era necessario, non solo che l’uomo Cristo Gesù morisse, ma era anche esattamente necessario che non rivenisse alla vita, perché occorreva che restasse morto, qual prezzo del nostro riscatto per tutta l’eternità’ (Russell. op. cit., serie V, pag. 410).

[14] Per quanto riguarda queste parole di Tommaso i Testimoni di Geova ricorrono a queste spiegazioni. 1) Quando Toma disse: “Signore mio” stava guardando a Gesù, ma quando disse: “Mio Dio” stava guardando al cielo e rivolgendosi al Padre. Ennesimo sofisma dei Testimoni di Geova che viene annullato dalla Parola di Dio che dice: “Toma gli rispose e disse: Signore mio e Dio mio”. Quel “gli rispose e disse” si riferisce solo a Gesù che egli aveva davanti in quel momento. 2) Sì, Toma, in realtà si rivolse a Gesù quando gli disse: “Signore mio, e Dio mio”, ma per “Dio mio” egli intese dire ‘Figlio di Dio’, e quindi intese dire che Gesù era ‘un dio’ ma non l’Iddio Onnipotente, non il solo vero Dio. Ma anche in questo caso la Scrittura annulla questa spiegazione, perché Toma, essendo un Giudeo che credeva in un solo vero Dio, non avrebbe mai chiamato Gesù il suo Dio se non avesse riconosciuto in Lui il suo vero Dio. E perciò egli con quelle parole non intese dire che Gesù era un essere inferiore a Dio, ma Dio. E poi si tenga presente che Gesù non riprese Toma per avergli detto: “Mio Dio”, ma gli disse che perché lo aveva visto aveva creduto. In altre parole, il fatto che Gesù non riprese Toma perché questi lo aveva chiamato il suo Dio mostra che Gesù riteneva di essere uguale a Dio Padre e perciò degno di essere chiamato Dio.

[15] Per spiegare questa unione tra il Figlio e il Padre (formanti un solo Dio pur rimanendo distinti) con alcuni esempi biblici, diciamo che è come quella tra l’uomo e la donna sposati secondo che è scritto: “..e saranno una stessa carne” (Gen. 2:24) ed anche: “non son più due, ma una sola carne” (Matt. 19:6). E’ chiaro che marito e moglie rimangono due persone distinte, ma davanti a Dio diventano una sola carne. Anche quando la Scrittura dice che “chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui” (1 Cor. 6:17) parla di un unione che non esclude però la separazione e la diversità di coloro di cui parla, infatti essa non ha inteso dire che l’uomo che si unisce a Cristo diventa lo Spirito di Dio o si fonde con Esso o diventa Cristo e perciò Dio perché in questo caso Essa avrebbe divinizzato l’uomo. L’uomo continua ad essere uomo, e il suo spirito continua a rimanere distinto dallo Spirito di Dio infatti Paolo ai Romani dice che “lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Rom. 8:16). Quindi, sì unione tra l’uomo e la donna, sì unione tra il credente e il Signore; ma un unione nella diversità.

[16] Essi dicono: ‘…dopo essere stato da Dio creato come il suo Figlio primogenito, Iddio lo impiegò come suo Collaboratore nella creazione di tutto il rimanente dell’universo’ (Sia Dio riconosciuto verace, pag. 35).

[17] Una simile affermazione fa nascere la domanda: Perché Dio avrebbe dovuto nascondere il corpo di Gesù preservandolo dalla decomposizione? Rutherford suppose per esempio che Dio lo avrebbe potuto preservare da qualche parte per poi esibirlo alla gente durante il millennio!!! Ma allora noi diciamo: Perché invece Dio non lo lasciava nel sepolcro il suo corpo se voleva dimostrare alla gente che Gesù aveva rinunciato al suo corpo. Non sarebbe stato più logico?!!

[18] Se si confrontano queste parole di Gesù con quest’altre scritte in Matteo: “Perciò, ecco, io vi mando de’ profeti e de’ savî e degli scribi…” (Matt. 23:34) si può capire che la sapienza di Dio è Gesù Cristo.


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