Le Quattro Nobili Verità
Al momento del "Risveglio" Siddartha credette di riconoscere quattro verità fondamentali dell'esistenza:
1. la realtà dell'esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell'invarianza delle sue condizioni: nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama; 2. l'origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto; 3. questa sete generatrice delle rinascite va estinta nel Nirvana (il desiderio va eliminato); 4. la via che conduce all'arresto del dolore è il Dharma (cioè l'Ottuplice Sentiero).
Insomma, Siddartha ad un certo punto s'era reso conto che l'ascetismo estremo non faceva che respingere a livelli più profondi di coscienza, rafforzandoli, gli impulsi e gli istinti ch'egli presumeva di sradicare.
La retta via -disse Buddha- sta nel mezzo (Via Mediana). Il segreto della felicità sta nell'accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione. Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande. Rinunciare ai desideri significa rinunciare a una inutile sofferenza. La condizione suprema della felicità è quella del Nirvana, in cui l'uomo è felice pur non desiderandolo, è felice perché ha vinto l'Illusione cosmica (maya).