SEGNI DEI TEMPI
Gesù inizia questa sezione con un avvertimento:
(4) Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca.
(5) Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno
molti.
(6) Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti
bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine.
(7) Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e
terremoti in vari luoghi;
(8) ma tutto questo non sarà che principio di dolori.
Vi erano evidentemente dei seduttori che cercavano di dare alle loro domande delle false
risposte, inganni finalizzati a confonderli ed a spaventarli. Gesù considera la presenza di falsi
Messia, di guerre e di rumori di guerre. Queste cose, però, non devono essere intese come segni
della fine. Sono cose che devono succedere perché purtroppo questo è il normale corso degli
eventi in questo mondo decaduto. Non è nulla di nuovo. Queste cose caratterizzano l'età in cui
viviamo. Erano, sono e saranno "la normalità" dalla Caduta nell'Eden fino alla fine del mondo
come noi lo conosciamo.
Falsi messia
Ci sono sempre stati falsi profeti che affermano di essere stati unti ed inviati da Dio. L'Unto per
eccellenza, il Salvatore promesso, sarebbe stato anche impersonano da diversi seduttori.
L'apostolo Paolo aveva studiato sotto la docenza del grande rabbino Gamaliele. Questi parla di
un uomo chiamato Teuda che era stato ucciso dopo aver raccolto attorno a sé più di 400 seguaci
che lo proclamano il Promesso mandato da Dio. Egli menziona pure Giuda di Galilea che sorge al
tempo del censimento romano per attirare gente a sé (At. 5:34-49). Simone, il mago dalla
Samaria diceva di essere il Grande (At. 8:9,10). I primi scrittori cristiani si riferiscono a lui come
Simon Mago, il quale pretendeva di essere il divino Figlio di Dio ed il Creatore. Origene, antico
scrittore cristiano, racconta di un uomo di nome Dositeo che affermava essere il Messia. Allo
stesso modo, lo scrittore giudeo Giuseppe Flavio racconta che al tempo degli apostoli Felice
arrestava ogni giorno ogni sorta di impostori. Di questi uomini si diceva avere ingannato
moltitudini di persone. E' chiaro, così, come negli anni immediatamente seguenti queste parole
di Gesù, erano venuti molti che affermavano falsamente di essere il Cristo e che erano stati in
grado di attirare dietro a sé molti seguaci.
Guerre e rumori di guerre
La guerra è stata una caratteristica dell'esistenza umana e di ogni cuore malvagio tutt'attraverso
la storia. Anche durante il tempo degli apostoli vi erano continue guerre ed insurrezioni
tutt'attraverso l'impero romano. L'idea che la "Pax romana" fosse davvero un tempo di pace è
del tutto ingannevole. Potevano stare in pace coloro che apertamente si ponevano dalla parte
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dell'imperatore, ma neanche poi tanto, perché vi sarebbero pure stati imperatori concorrenti.
Conflitti ai confini dell'impero erano all'ordine del giorno. Le cospirazioni attraverso il suo
territorio producevano violenza e bagni di sangue: questo è ben documentato negli annali della
storia. In un periodo di 18 mesi, Roma avrebbe avuto ben quattro imperatori differenti: Nerone,
Galba, Oto, e Vitellio, ciascuno dei quali muore di morte violenta. Un'insurrezione ad Alessandria
d'Egitto era finita con il massacro di 50.000 ebrei. Nella città di Damasco erano stati pure uccisi
10.000 ebrei. Altri 50.000 erano stati passati per le armi in Selucia. Nella battaglia di Cesarea fra
Siriani e Giudei muoiono 20.000 ebrei e molti villaggi vengono divisi. L'imperatore Caligola
aveva ordinato che una statua che lo rappresentasse fosse innalzata nel tempio di Gerusalemme.
Sebbene i Giudei non l'avessero permesso, essi temevano che Roma potesse reagire con forza ed
imporlo con il sangue.
Gesù mette in guardia i Suoi discepoli che vi sarebbero state guerre e rumori di guerre. Una
nazione sarebbe sorta contro un'altra e regno contro regno. Il punto che a Gesù preme
sottolineare è che tali cose non spaventino i Suoi seguaci perché erano tipiche del tempo. Questo
non significa che stia per giungere la fine (Matteo 24:6).
Carestie e terremoti
I disastri naturali certamente non sono limitati al futuro. Vi sono state nella storia molte
carestie, diverse delle quali citate dall'Antico Testamento. Una delle più conosciute è quella
avvenuta al tempo di Isacco e Giuseppe, dove l'intera famiglia di Giacobbe emigra in Egitto per
trovare di che nutrirsi. E' là che Giuseppe provvidenzialmente viene elevato ad un posto d'onore
presso il Faraone.
Sono state molte le famiglie, le città e le nazioni che hanno sofferto e soffrono la carestia. La
storia moderna ci mostra come la fame sia ancora una realtà in diverse parti del mondo. Vi è
stata una grande carestia nella Cina nord occidentale negli anni 1928-29 dove sono morte ben
tre milioni di persone. Nell'Unione Sovietica, dal 1932 al 1934 più di 5 milioni di persone sono
morte per fame. Ancora una volta la Cina ha sofferto la fame dal 1932 al 1934, e vi sono morte
più di 8 milioni di persone. Una grande carestia nella Nigeria, che è durata dal 1962 al 1967
uccide 3 milioni di persone. Dire che una grande carestia sarebbe unica nel suo genere e segni la
fine del mondo, significa sia ignorare la storia che dimenticarsi che Gesù dice come fatti di
questo genere non vogliono indicare per sé che il tempo della fine sia venuto (Mt. 24:6,8).
Vi sono coloro che ignorano queste parole di Gesù quando vedono terremoti e dicono che siano
un segno della fine del mondo. Alcuni persino affermano che, contrariamente ai fatti, che il
numero e la gravità dei terremoti sia oggi molto più grande che un tempo. Essi, però, sono parte
della storia geologica di questo mondo.
Ecco una lista di terremoti ben attestati che sono avvenuti al tempo di Gesù e degli apostoli.
Grandi terremoti avvennero nel 365 AD (che livellano i faro di Alessandria), 476 (che distrugge
Roma), 526 (250.000 persone muoiono in Antiochia), 1556 (in Cina, dove muoiono 830.000
persone), 1692 (viene distrutta Port Royal in Giamaica), 1783 (181 villaggi distrutti in Italia
dove muoiono 30.000 persone).
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La lista potrebbe continuare a lungo. Una qualsiasi ricerca sui terremoti mostra come pure essi
sono un segno dei tempi in cui viviamo, dalla creazione al presente. Nella generazione degli
apostoli, prima del 70 AD, grandi terremoti avvengono in Creta, Smirne, Mileto, Chio, Samo,
Laodicea, Ierapoli, Colosse, Campania, Giudea, come pure uno particolarmente disastroso a
Pompei, nel 63 AD. Sì, questi sono segni dei tempi, non della fine dei tempi. Sono segni dei tempi
in cui viviamo sulla terra. Gesù ammonisce
come essi non ci debbano spaventare tanto da
indurci a credere che siamo alla fine dei tempi. Si tratta di tragedie prevedibili che hanno
piagato la storia umana e che continueranno cosî finché la terra non ci sarà più