CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA GRANDE TRIBOLAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2013 18:20
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25/03/2013 17:50
 
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Tempi di persecuzione

Il contesto continua nei versetti seguenti:

(9) Allora vi abbandoneranno all'oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le

genti a motivo del mio nome.

(10) Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda.

(11) Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti.

(12) Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà.

(13) Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

(14) E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa

testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.

Non dovremmo essere spaventati dalle speculazioni che si odono sul prossimo giudizio di Dio

semplicemente guardando a cose che sono una costante della vita umana sulla terra. Cose che

sono sempre esistite non possono servire come indicatori che la "tabella di marcia" di Dio sta

giungendo al termine. Fra le cose che ci dovremmo aspettare che continuino sono la

persecuzione dei credenti a motivo della loro fede nella promesse rivelate e nei princìpi di Dio.

Persecuzioni, omicidi, tradimenti ed odio sono sempre state la sorte del popolo di Dio sulla

terra. Sin dall'omicidio di Abele per mano di Caino, l'odio e la gelosia di coloro che non

confidano in Dio, è sempre risultata in violenza ed in persecuzione. lo si vede ripetutamente nei

racconti dell'Antico Testamento ed era molto comune negli anni che avrebbero condotto il

nostro Signore a rivolgersi in questo modo ai suoi discepoli sul Monte degli Ulivi, come riportato

da Matteo 24.

Durante la vita di Gesù sulla terra leggiamo dell'uccisione di Giovanni Battista da parte del Re

Erode, dei complotti dei leader israeliti per arrestare ed uccidere Gesù, cosa che l'aveva piagato

per tutto il Suo ministero e, infine, l'atto finale di violenza susseguente al suo arresto e falso

giudizio, la Sua crocifissione.

Il libro degli Atti conferma che le persecuzioni continuavano contro la prima chiesa al tempo

degli apostoli dopo la morte di Gesù. Quasi subito i responsabili della chiesa sono arrestati,

minacciati ed arrestati di nuovo. Stefano viene lapidato a morte. Saulo di Tarso dava la caccia ai

cristiani e li faceva gettare in prigione. Erode avrebbe fatto decapitare lo stesso Giacomo. Paolo

è linciato, lapidato e lasciato per terra credendolo morto. Egli viene arrestato su ovviamente

La grande tribolazione, p. 6 di 31

false accuse in Gerusalemme, sopravvive a complotti contro la sua vita, due volte viene inviato

prigioniero a Roma e si ritiene sia stato messo a morte per la sua fede al tempo di Nerone. Altri

apostoli e credenti sono torturati e muoiono di morte violenta nello stesso periodo-

Vi sono stati pure molti falsi profeti. In 1 Re 22:6 vediamo come il Re Achab mantenga alla corte

ben 400 profeti che gli dicevano solo quel che gli faceva comodo di sentire. Per ogni profeta

autentico di Dio vediamo sorgere molti altri che cercano di trascinare il popolo di Dio in una

direzione diversa e ribelle.

Vi erano molti falsi profeti pure al tempo degli Apostoli. Nelle epistole del Nuovo Testamento vi

sono molti ammonimenti contro i Giudaizzanti che cercavano di pregiudicare il valore

dell'opera compiuta da Cristo. Paolo ammonisce i responsabili della comunità di Efeso in Atti

20:29,30 chiamandoli "lupi selvaggi", gente che fra di loro insegnava cose perverse cercando di

attirare dietro a sé molti discepoli- L'Apostolo pure ammonisce Timoteo in questi termini: "Ma

gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo

ingannati" (2 Ti. 3:13).

In 2 Pietro 2:1 Pietro ammonisce: "Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci

saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e,

rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata" (2

Pi.2:1).

1 Giovanni 4:1 dice: "Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se

sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo".

Gesù ammoniva i Suoi discepoli a non lasciarsi scoraggiare da questi persecutori e falsi profeti.

Nemici di questo tipo ce ne sono sempre stati. Questo non è il segno della fine.

Iniquità

La società umana era stata creata per vivere all'interno dei limiti stabiliti dalla legge di Dio.

Quando il male cresce, esso infrange questi limiti e li travalica. Alcuni periodi della storia sono

stati più iniqui di altri. Al tempo del Nuovo Testamento l'iniquità era diventata un problema

serio. Prostituzione, omosessualità ed infanticidio erano protetti dalla legge romana, come pure

lo erano altre trasgressioni contro l'ordinamento morale rivelato da Dio.

Gesù dice in Giovanni 14:21: "Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama". Per

manifestare il nostro amore per Dio dobbiamo osservare la Sua santa legge. Quando ubbidiamo

alla Sua legge nel modo in cui trattiamo gli altri, noi verso di loro esprimiamo amore, quello

prescritto dalla Bibbia. Quando infrangiamo la Sua legge nel modo in cui trattiamo gli altri, noi

manchiamo d'amore.

Quando una società si compiace di infrangere la legge di Dio (il significato biblico di iniquità),

diventa una società priva d'amore, caratterizzata dall'egocentrismo, dal disprezzo per la vita, dal

furto, dalle congiure, dall'avidità, dall'immoralità e dalla religione contraffatta di comodo.

Quando in una società muore l'amore, diventa fredda come un cadavere. L'espressione: l'amore

dei più si raffredderà equivale a "perdere l'anima", perdere la vita. La causa della perdita

dell'amore è identificata qui nell'iniquità prevalente.

La grande tribolazione, p. 7 di 31

Al tempo di Gesù e degli apostoli certo non era carente di iniquità. Gran parte del Nuovo

Testamento è stato scritto per aiutare i cristiani a vincere la tentazione all'immoralità. Paolo

svergogna la comunità cristiana di Corinto proprio perché tollerava nel suo mezzo peccati

grossolani. I leader israeliti sostituivano il comandamento di Dio all'amore ed alla misericordia

con una stretta aderenza a regole che permettevano abili scappatoie dalla legge morale della

Bibbia.

L'iniquità aumenta nel mondo d'oggi come ha fatto in altri periodi della storia. Questo, quindi,

non dovrebbe scoraggiarci e non è in sé il segno che il mondo sta per terminare. Si tratta dei

segni del tempo dell'uomo sulla terra. Il ciclo del peccato si rinnova di tempo in tempo. Queste

cose dovrebbero stimolarci a un rinnovato sforzo per promuovere l'evangelizzazione e per

influenzare la società, in ogni modo che sappiamo, verso la riconciliazione con Dio.

Chi avrà perseverato... sarà salvato

La salvezza implica dei pericoli dai quali dobbiamo essere liberati. In alcuni casi è l'eterno

pericolo al quale incorrono le nostre anime e dal quale l'Evangelo di Gesù Cristo ci salva. In altri

luoghi, però, il contesto ci mostra che si intende pure un pericolo più temporale. In questo

contesto, il pericolo non è eterno, ma ci proviene dagli attacchi che sferrano contro di noi coloro

che non si sottomettono alle vie di Dio.

Chi può essere salvato da queste cose? Coloro che perseverano sino alla fine. Un cuore redento è

quel cuore in cui Dio ha innestato una vera fede salvifica. Questa fiducia in Dio rafforza la

persona tanto che essa non cede alle tentazioni ed alle paure che questi pericoli possono

istigare.

Qui vediamo un cambiamento nel flusso del ragionamento. Se prima non era stata considerata la

fine, ecco che essa viene introdotta a questo punto. Vi sarà una fine, il tempo in cui avverrà la

liberazione. Quando soffrono esteriormente, egli è la loro forza ed il loro conforto. Questo

principio si applica certamente pure alla fine del

mondo. Esso però si applica pure alle

preoccupazioni più immediate della chiesa al tempo degli apostoli, quella alla quale Gesù stava

parlando sul Monte degli Olivi.

La triste sorte che Gesù aveva preannunciato per gli Israeliti apostati ed il loro tempio, è il

contesto immediato di queste osservazioni. Senza portare altre idee nelle parole di Gesù,

possiamo comprendere questo molto naturalmente, cioè che la preoccupazione degli apostoli

dovrebbe essere congiunta a questa promessa e certezza.

Sebbene Dio permetta la distruzione del Tempio, tanto che non rimanga neanche una pietra

sull'altra, quelli che perseverano saranno salvati da questa calamità.

E' interessante notare che sebbene più di un milione di Giudei ribelli saranno brutalmente

massacrati durante l'attacco a Gerusalemme nel 70 d. C., come pure la distruzione del Tempio,

non c'è evidenza alcuna che i cristiani siano stati sterminati in questo conflitto.

Coloro che sarebbero rimasti fedeli a Cristo prestando ascolto ai Suoi ammonimenti, sarebbero

stati risparmiati quando sarebbero venute tutte queste cose.


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