CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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LA GRANDE TRIBOLAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2013 18:20
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25/03/2013 18:11
 
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Era corsa voce che fra i romani che alcuni fuggitivi avessero, per

La grande tribolazione, p. 14 di 31

salvarlo, inghiottito dell'oro. In una notte, così più di 2000 fuggitivi ebrei vengono squartati.

Sono molti i particolari orrendi del trattamento che ricevono allora quei giudei, ma li

risparmieremo. Le cifre che Giuseppe fornisce alla fine della guerra sono le seguenti: "Il numero

complessivo dei prigionieri catturati nel corso dell'intera guerra è di novantasettemila, quello

dei morti dal principio alla fine dell'assedio è di un milione e centomila". Giuseppe racconta

anche che, mentre festeggiava il compleanno di suo fratello a Cesarea, Vespasiano dà spettacoli

in cui vengono impiegati i prigionieri giudei: "furono più di duemila e cinquecento quelli che

caddero nel combattimento contro le fiere o duellando gli uni contro gli altri o perirono tra le

fiamme".

La città di Gerusalemme viene letteralmente rasa al suolo, "arata", come si esprimono le

cronache. Non viene lasciata pietra su pietra. E' difficile immaginarci una tribolazione peggiore

di questa, né prima né dopo, nei secoli successivi. Se Gesù avesse voluto predire l'ultima grande

tribolazione (quella riservata alla lontana fine dei tempi), non avrebbe usato l'espressione: "né

mai più vi sarà" perché essa implica l'esistenza di tempi successivi.

Questo era il contesto della domanda posta a Gesù sul monte degli Olivi dai Suoi discepoli in

Matteo 24: sarebbe stato il giudizio definitivo di Dio su una religione corrotta. Da allora, il

popolo di Dio sarebbe stato identificato non più in un Israele storico, ma nella chiesa cristiana.

Quella era il termine definitivo di un'epoca. I sacrifici del tempio, distrutto questo, sarebbero

cessati per sempre.

La venuta del Figlio dell'uomo

Nei versetti da 23 a 26 troviamo l'annuncio di falsi cristi e falsi profeti che inganneranno molti,

impostori che proclameranno di essere il Messia. Matteo 24:23-26 spiega:

(23) Allora, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Messia è qui!", oppure: "È là", voi non fidatevi.

(24) Perché verranno falsi profeti e falsi messia, i quali faranno segni miracolosi per

cercare di ingannare, se fosse possibile, anche quelli che Dio si è scelto.

(25) Io vi ho avvisato».

(26) «Perciò, se vi diranno: "Il Messia è nel deserto", voi non andateci. Se vi diranno: "Il

Messia è nascosto qui", voi non fidatevi.

Ogni qual volta Dio agisce, Satana è pronto ad offrire contraffazioni. E' facile far si che la gente

vada dietro a qualcosa di falso, quando essa apertamente respinge ciò che è vero. Non

sorprende come gli attacchi di Satana alla fede cristiana non siano finalizzati a distruggerla ma a

contraffarla. Falsi cristi e falsi maestri sono stati sempre fra noi. Molti fra loro dichiarano di

amare la Bibbia e di esserne esperti! Dobbiamo stare in guardia. Non tutti coloro che affermano

di essere da Dio lo sono veramente. Gli apostoli dovevano stare particolarmente in guardia. Il

loro compito era quello di guidare la nuova chiesa ad essere indipendente dal Giudaismo. Il

processo era iniziato a Pentecoste ed aveva continuato a maturare fintanto che, dopo la

distruzione finale del Tempio, la chiesa doveva camminare con le proprie gambe,

La grande tribolazione, p. 15 di 31

Durante quel periodo erano sorti diversi falsi Messia e falsi profeti. Nella sua prima epistola,

l'apostolo Giovanni scrive: "molti falsi profeti sono sorti nel mondo" (4:1); "Ogni spirito che non

riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che

deve venire; e ora è già nel mondo" (4:3). I discepoli di Gesù erano stati preavvertiti. Vi

sarebbero stati in giro falsi Messia e falsi profeti e molti li avrebbero seguiti. Avrebbero persino

fatto o affermato di fare grandi segni e prodigi, ma non sono quelli che affermano di essere. Per

riconoscere i falsi Messia è necessario conoscere quello vero. In

Giovanni 10 Gesù avverte contro i falsi pastori del gregge di Dio. Nel primo versetto di quel

capitolo, questi seduttori si presentano al gregge in modo molto pericoloso. Il loro messaggio e

stile di vita dovrebbe identificarli come menzogneri. Sono "voce di stranieri" se messa a

confronto con i profeti delle Scritture.

Nei versetti 2-4 di Giovanni 10, il Buon Pastore passa attraverso la porta, una via ben conosciuta

dalle pecore. Gesù, infatti, giunge esattamente nel modo che la Scrittura aveva detto. Il popolo lo

dovrebbe riconoscere dai Suoi insegnamenti e dalla Sua vita. Le pecore hanno fiducia di Lui e Lo

seguono, ne riconoscono la voce. Ciò che Egli dice si accorda con la Parola di Dio. I membri della

famiglia entrano dall'ingresso principale dotati della chiave giusta. Entrando, spesso

annunciano: "Sono arrivato" e quelli in casa ne riconoscono la voce anche se non si presentano

con il loro nome.

Troviamo, poi, nei versetti 27 e 28 la vera e la falsa vanuta del Figlio dell'uomo. Sebbene vi

saranno degli ingannatori, il vero Figlio dell'uomo sta per giungere. Verrà come Giudice

dell'Israele corrotto.

(24:27) ...infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la

venuta del Figlio dell'uomo.

(24:28) Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile.

La Scrittura riporta come molte volte Dio giunge come giudice delle nazioni corrotte. Viene a

giudicare la malvagità dell'Egitto, di Babilonia e di Edom. I profeti annunciano come Egli verrà a

giudicare pure Israele. Il tempo dei loro privilegi sta per cessare. Al loro posto Dio sta per

stabilire una chiesa che includerà pure gente proveniente da altre nazioni. Gesù viene come

Messia a Betlemme per iniziare la Sua opera terrena. Viene pure per causare la distruzione

finale del tempio e il giudizio su Israele. Verrà pure un'ultima volta alla fine dei tempi per

giudicare il male definitivamente.

Quando il Messia giunge, Egli ha sempre uno scopo. Le Sue venute sempre rivelano la verità e fa

avanzare i Suoi piani. Egli porta con Sè sia benedizioni per il Suo popolo, sia giudizio sui Suoi

nemici. La venuta di cui parla Matteo 24 è per giudicare il cadavere della nazione di Israele. Un

tempo essa rappresentava il Regno di Dio sulla terra. Nella sua ribellione spirituale, però, essa

non onorava più i suoi doveri. Stava oscurando la verità e facendo andare molti su strade

sbagliate. Era spiritualmente morta.

Il Figlio dell'uomo verrà come il sole (la luce) che brilla dall'alba al tramonto. La parola che qui

viene usata per "luce" (astrapae) è talvolta usata per indicare il fulmine. La maggior parte delle

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volte si riferisce ad un raggio di luce come quello che proviene dal sole. Il contesto di Matteo 24

indica come, più che come "lampo" si debba tradurre come "raggio di luce". Non è da intenersi

come l'improvviso, violento fulmine che si scarica sulla terra. Questo raggio di luce brilla

dall'Oriente finché raggiunge l'Occidente (letteralmente "il luogo del tramonto"). Una

comprensione esatta delle immagini presenti in queste parole ci aiutano a comprendere lo

scopo profetico di questa frase. Non parla del carattere improvviso e breve del Figlio dell'uomo

come quello di un fulmine. Il punto qui, in coerenza con quanto segue, è il carattere pervasivo

della Sua venuta. Come la luce del giorno che sorge ad Oriente, i raggi del sole brillano sul

mondo intero fino all'Occidente. Essi scacciano le tenebre e portano alla terra la luce del giorno.

Questa è la presenza permeante del Figlio dell'uomo quando giunge per giudicare. La luce,

infatti, è spesso usata in connessione ai giudizi di Dio. Proprio come la luce scaccia le tenebre ed

illumina le cose tanto che le possiamo vedere, così pure il giudizio di Dio permea ogni luogo e

rivela il male nascosto. Per esempio, considerate Giovanni 3:19,20: "Il giudizio è questo: la luce è

venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano

malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue

opere non siano scoperte". Quando giunge il Figlio dell'uomo per giudicare, il Suo scrutinio

raggiunge ogni luogo come la luce del sole raggiunge ogni terra dall'alba al tramonto.

Il cadavere del versetto 28 rappresenta la nazione morta di Israele. Nel capitolo 23 Gesù

denuncia i leader religiosi del tempio nella loro morte spirituale. Qui Egli mostra la nazione

come un corpo morto che attrae i predatori, gli avvoltoi, Gesù usa le immagini di Geremia

7:33,34: "I cadaveri di questo popolo serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della

terra; e non ci sarà nessuno che li scacci. Farò cessare nelle città di Giuda e per le strade di

Gerusalemme il grido di gioia e il grido di esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa,

perché il paese sarà una desolazione". Se il cadavere è il corpo spiritualmente morto della

corrotta nazione di Israele, allora chi sono queste aquile o avvoltoi che si raccolgono per

mangiarne la carne? Sono le nazioni che Dio usa come strumento dei Suoi giudizi. L'arco di Tito

a Roma era stato scolpito con le immagini dei romani che portano il tavolo d'oro, il candelabro a

sette braccia, le cortine dei tabernacoli ed il libro della legge. E' stato innalzato per

commemorare la conquista di Gerusalemme da parte dei romani nel 70 d. C. e simbolo

dell'esercito romano erano proprio le aquile. Le aquile di Roma avevano letteralmente mangiato

le carni del cadavere di Gerusalemme portando via con sé i simboli dell'antico sistema

sacrificale che ora era superato dall'opera compiuta di Gesù Cristo.

I segni della Sua venuta

Nei versetti 29 e 30 troviamo i "segni nel cielo" e il Figlio dell'uomo. La gloria di Israele sarà

estinta.

Matteo 24:29: "Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non

darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno

scrollate".

Questo brano spesso confonde coloro che non hanno familiarità con il linguaggio biblico.

Guardano il cielo e notano il fatto che il sole, la luna e le stelle sono ancora là che brillano come

sempre. Così, come potrebbe questo testo riferirsi alla distruzione di Gerusalemme? Dato che

La grande tribolazione, p. 17 di 31

esso dice che questi avvenimenti seguiranno immediatamente "la grande tribolazione", forse

che Gesù ha fatto, nella Sua profezia, un balzo avanti nel lontano futuro? No, c'è una risposta più

biblica.

Questi avvenimenti seguono immediatamente la distruzione di Gerusalemme e del Tempio

nell'anno 70 d. C. Se prendiamo questi termini del versetto 20 come simboli biblici ben noti, essi

cominceranno ad avere senso e a nostra soddisfazione. Gesù sta citando l'Antico Testamento. Ci

aspetteremmo che Egli usi termini coerenti con gli scritti sacri, termini con i quali i Suoi

discepoli già avevano familiarità.

Questo linguaggio trova il suo fondamento nelle ammonizioni del patto fatto con Mosè in

Deuteronomo 28. Se Israele volterà le spalle all'ubbidienza del patto di grazia, su di esso

cadranno le maledizioni di Yahweh. Sebbene uno studio dettagliato potrebbe mostrare meglio il

contesto di queste parole usate da Gesù, un breve sommario potrebbe già illustrare uno stretto

parallelo ed il fondamento stesso sul perché Gesù usa questa terminologia in Matteo 24,

Sommario di Deuteronomio 28 su quelli che in Israele infrangeranno il patto che Dio ha stabilito

con quella nazione:

(25) Il SIGNORE ti farà sconfiggere dai tuoi nemici; uscirai contro di loro per una via e per sette

vie fuggirai davanti a loro e sarete ripugnanti per tutti i regni della terra.

(26) I tuoi cadaveri saranno pasto di tutti gli uccelli del cielo (Mt. 24:28) e delle bestie della

terra, che nessuno scaccerà.

(29) ...e andrai brancolando in pieno giorno [non letteralmente: la luce della sua gloria e

sicurezza scomparirà], come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai

continuamente oppresso e spogliato e nessuno ti soccorrerà.

(37) ...e diventerai oggetto di stupore, di sarcasmo e di ironia per tutti i popoli fra i quali il

SIGNORE ti avrà condotto.

(49) servirai i tuoi nemici che il SIGNORE manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla

nudità e alla mancanza di ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti

abbiano distrutto.

(52) ...ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle

quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le città, in tutto il paese che il

SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato.

(53-57) ...E durante l'assedio e nell'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto

del tuo seno [vedi più sopra il commento a 24:21,22], le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il

SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato.

(29:25-29) Questo accadrà perché Israele ha abbandonato il suo patto con Dio.

Durante il tempo della vita di Gesù sulla terra, Israele aveva apertamente sfidato il patto con il

Signore, giungendo persino a perseguitare e promuovere la morte del Messia. E' così che il

Signore avrebbe portato distruzione sulla terra.


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