Pure Isaia 60 parla della "gloria del Signore" nei termini di una luce brillante e del sole che
sorge. Il linguaggio usato nei versetti 19,20 lo si comprende bene se lo si inquadra nel tipico
linguaggio profetico: "Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t'illuminerà
con il suo chiarore;ma il SIGNORE sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà la tua gloria. Il tuo sole
non tramonterà più, la tua luna non si oscurerà più; poiché il SIGNORE sarà la tua luce perenne, i
giorni del tuo lutto saranno finiti".
La grande tribolazione, p. 20 di 31
Sarebbe incoerente con il contesto storico di questo capitolo di Isaia limitarlo al riferimento ad
un giudizio finale lontano migliaia di anni. Il tema qui non è quello delle mutazioni fisiche che
avranno luogo quando alla fine Cristo tornerà per stabilire il Suo regno celeste. Il tema è quello
del giudizio di Dio che cade nel tempo su coloro che violano il suo patto ed attaccano la nazione
consacrata a Dio. Questo principio generale si applica a molti dei giudizi particolari di Dio e
certamente si applica al Suo giudizio finale. La gloria delle nazioni sarà oscurata e sarà come se
la luce nel mondo sia da Dio stesso portata via.
Ezechiele 32 avverte al riguardo del giudizio di Dio che sta per abbattersi sull'Egitto e sul suo
Faraone: "Quando ti estinguerò, velerò i cieli e ne oscurerò le stelle; coprirò il sole di nuvole, la
luna non darà la sua luce. A causa di te, oscurerò tutti gli astri che splendono in cielo e stenderò
le tenebre sul tuo paese, dice DIO, il Signore". Qui ancora non si tratta di cataclismi cosmici, ma
del fatto che Dio oscurerà la gloria dell'Egitto.
Amos 8 presenta il simbolo del "canestro di frutti estivi". Per la ribelle Israele la fine verrà come
è venuta per le altre nazioni. Il tempo verrà quando il Signore non li risparmierà più. Parlando
della prossima cattività delle tribù del nord ad opera dell'Assiria, Amos 8:9 dice: "Quel giorno»,
dice il Signore, DIO, «io farò tramontare il sole a mezzogiorno e farò oscurare la terra in pieno
giorno".
Sono molti i testi biblici che si avvalgono di questa terminologia per indicare giudizi temporali,
ad esempio Salmo 72, Sofonia 1:15; Amos 5:20; Michea 3:6 ed Abbacuc 3:11.
Da questi esempi è possibile vedere come la gloria delle nazioni sia rappresentata, nel
linguaggio del patto, come la luce del sole, della luna e delle stelle. E' pure chiaro che quando Dio
toglie ad una nazione qui sulla terra la sua gloria con dei giudizi temporali, la parola ispirata
parla dell'oscuramento, per quella nazione, del sole, della luna e delle stelle. Molto tempo fa Dio
giudicò Babilonia, l'Egitto ed Edom.
Il sole, la luna e le stelle, però, continuano ad occupare nello spazio il loro posto. Se questo tipo
di linguaggio simbolico era usato per questi giudizi, esso è altrettanto appropriato per
descrivere la fine della gloria di Israele in un tempo in cui la sua corruzione aveva fatto sì che
per ben due volte il Signore la liberasse dai cambiavalute, quando Israele respinge il Messia di
Dio e lo condanna a morte. Dio, così, volta le spalle ad Israele ed incorpora i Gentili nel popolo
del patto attraverso l'opera degli Apostoli. Al tempo del libro degli Atti, la gloria di Israele come
nazione stava già appassendo e si estingue del tutto nell'anno 70 d. C. quando le truppe romame
distruggono Gerusalemme, il Tempio, ed eliminano la sua potenza terrena nell'Impero.
Chiaramente, per Israele, il sole, la luna e le stelle, che rappresentano la sua gloria, sono spente
dal giudizio di Dio.
Il significato simbolico del patto si adatta perfettamente al contesto ed alle intenzioni delle
parole di nostro Signore in Matteo 24:29. tutti coloro che Lo ascoltavano conoscevano bene la
valenza delle Sue parole che facevano eco a quelle degli antichi profeti. Il giudizio dell'anno 70 d.
C. sarebbe caduto sull'Israele apostata in quella stessa generazione (Mt. 24:34) e molti di coloro
che avevano ascoltato quelle parole sarebbero ancora stati in vita.
La grande tribolazione, p. 21 di 31
Egli verrà sulle nuvole
Matteo 24:30: "Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della
terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran
potenza e gloria".
Quando verrà il giudizio su Gerusalemme, questo segno sarà veduto da tutti. Esso rappresenta la
sovrana potenza e gloria maestosa del Signore apertamente visibile nel cielo. La Sua venuta sarà
un segnale di allarme per tutti coloro che l'avevano offeso. Tutte le tribù della terra faranno
cordoglio. Colui che essi avevano odiato e crocifisso viene nella Sua gloria a giudicare. Nessuno
potrà sfuggire al giudizio.
Per comprendere i termini usati dal Signore nella Sua risposta ai discepoli sul Monte degli Ulivi,
dobbiamo ritornare alla Bibbia, non ricorrere alla nostra immaginazione od esperienza. In che
modo l'espressione "venire sulle nuvole del cielo" è ben stabilita nella Parola di Dio ispirata? Le
nostre concordanze bibliche ci saranno, a questo riguardo, più utili delle nostre conoscenze di
meteorologia.
Salmo 104:3: "Egli costruisce le sue alte stanze sulle acque; fa delle nuvole il suo carro, avanza
sulle ali del vento". In che modo la potenza di Dio è rappresentata nelle parole dei Salmi? Egli fa
delle nuvole il Suo carro. Le nuvole appaiono all'osservatore sulla terra come masse trasportate
da forze invisibili. E' così che il controllo di Dio sille cose è rappresentato come qualcuno che
doma queste nuvole apparentemente indipendenti e le rende degli strumenti per realizzare la
Sua missione.
Isaia 19:1: "Oracolo sull'Egitto. Ecco, il SIGNORE cavalca una nuvola leggera ed entra in Egitto;
gli idoli d'Egitto tremano davanti a lui
e all'Egitto si scioglie il cuore nel petto". Quando Dio venne a giudicare l'Egitto, in che modo
viene simbolizzata la Sua potenza? Egli giunge "cavalcando una nuvola leggera" e veloce.
Il Signore non è fisicamente un invasore. Egli non ha bisogno che una nuvola fisica lo trasporti.
Egli viene come il Dio delle vendette. Le nuvole rappresentano la Sua presenta, controllo
potente e gloria, proprio come avveniva nel Tabernacolo nel deserto. Il testo in Matteo 24
interpreta sé stesso. Egli viene: "con gran potenza e gloria".
Cristo è venuto in gloria e giudizio e verrà ancora nel giudizio finale in tutta la sua gloria.
Conoscetelo abbastanza bene da non essere ingannati da coloro che indicano qui e là e dicono:
"Eccolo!". Essi indicano o falsi Messia o sono essi stessi falsi profeti,
Che la Sua luce rivelatrice brilli sulla tua vita. Siate pronti a confessare umilmente i vostri
peccati ed a ravvedervi quando Egli getterà il suo raggio di luce su di voi per rivelarle la vostra
negligenza e le vostre trasgressioni. Non fuggite per impedire alla luce di rivelare i vostri
peccati. Non potrete farlo. Vi rivelerete solo quel che siete: cadaveri spirituali che sono solo cibo
per gli avvoltoi.
Quando l'orgogliosa gloria dei potenti si estinguerà del tutto, siater fra coloro che acclamano il
Messia. Non siate fra coloro che fanno cordoglio per aver perduto la loro propria gloria.