CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LA GRANDE TRIBOLAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2013 18:20
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 511
Età: 45
Sesso: Maschile
25/03/2013 18:18
 
Quota

el versetto 35 Gesù, per un momento, guarda avanti nel tempo. Egli paragona la fine

dell'attuale ordinamento con l'eternità della Sua Parola. Il discorso si volge dal tipo (la caduta di

Gerusalemme) all'anti tipo: il giorno del giudizio.

I giudizi di Dio seguono sempre un modello perché rivelano verità eterne. Tutti i giudizi

effettuati durante il tempo della civiltà sulla terra mostrano i princìpi che convergeranno al

giudizio finale. Ecco perché molti degli stessi simboli usati si applicano ai vari giudizi nel tempo

che Dio ha eseguito sui Suoi nemici, sia coloro che si erano opposti al Suo popolo, che su coloro

che, all'interno del Suo popolo, si erano opposti a Lui.

Nella lezione che Egli impartisce sul Monte degli Ulivi, Egli porta assieme i due grandi giudizi

che erano rimasti: il giudizio su Israele come realtà nazionale, che sarebbe avvenuto nello spazio

di 40 anni, ed il giudizio finale dell'umanità, che dovrâ venire migliaia di anni più tardi. Nel 70 d.

C. il Figlio dell'uomo sarebbe venuto per giudicare e la gloria di Israele si sarebbe oscurata, il

suo orgoglio abbattuto. Il suo Tempio era stato inteso come testimonianza della presenza e del

patto di Dio. Israele, però, lo aveva profanato nell'incredulità e nella disubbidienza. Ecco così

che Israele viene sostituito da un culto più vasto e spirituale in Cristo. I suoi simboli e sacrifici

rappresentavano la venuta del Messia. Quando, però, il Messia giunge, il suo proposito è

compiuto. La presenza di Dio si sarebbe manifestata nel popolo della Sua chiesa.

Un giorno, allo stesso modo, tutta la gloria del mondo sarà oscurata ed il suo orgoglio sarà

sradicato. I cieli e la terra, sin dalla creazione, sono stati i testimoni della presenza e del patto di

Dio. Nella Legge Iddio chiamava cieli e terra come testimoni del Suo patto con Abraamo e Mosè.

L'uomo, però, profana la creazione di Dio e perverte la Sua verità. vi sarà, così, un giudizio finale

dove Dio porrà fine ai cieli e alla terra fisici come noi li conosciamo. Saranno riformat in una più

grande presenza spirituale di Dio, qualcosa che si pone ben oltre alla nostra immaginazione, da

questa parte della gloria. Lo scopo dell'universo fisico nella sua forma attuale sarà adempiuto.

Avrà dichiarato l'opera di Dio e preparato il popolo di Dio a passare l'eternità con Lui.

La configurazione fisica dell'ordinamento presente sarà siperata quando verrà l'ordine

trascendente. Come Pietro descrive in 2 Pietro 3:10: "Il giorno del Signore verrà come un ladro:

in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le

opere che sono in essa saranno bruciate".

La fase conclusiva della fine di questo mondo, però, non è il tema principale di Matteo 24.

Concentrarci su di esso fa sì che noi manchiamo di intendere la lezione principale del versetto

34. Il suo tema è questo: L'intero ordinamento di questo mondo non è che temporaneo, la Parola

di Dio è per sempre. Se la Sua Parola sopravviverà alla presente forma dell'ordinamento della

realtà, essa certamente deve rimanere importante per i Suoi apostoli e per la Sua chiesa. La

certezza del giudizio che verrà non annulla i doveri che attualmente abbiamo verso Dio. La

temporaneità non può essere una scusa per ignorare l'eternità.

Sebbene essi sarebbero stati testimoni, nel corso della loro vita, della cadura di Israele, sebbene

essi avrebbero visto il Tempo fatto tacere per sempre, il sacerdozio levitico ritirato per sempre,

e la sua stessa vita millenaria conclusa, eppure ciò che in tutto questo è rappresentato perdura.

La Parola di Dio per loro non cesserà con questo giudizio nel tempo. Di fatto, sarà compito

stesso di questi apostoli guidare la chiesa nella nuova era e chiarire come gli eterni principi di

La grande tribolazione, p. 28 di 31

dio funzionino nell'epoca in cui la forma esteriore del Tempio sarebbe divenuta il Tempio

spirituale dell'anima del credente.

La venuta del Figlio dell'uomo va oltre la possibilità d'essere predetta

Matteo 24:36: "Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo,

neppure il Figlio, ma il Padre solo".

Forse che Gesù ha cambiato qui completamente il suo tema quando parla, al versetto 35, della

fine dei tempi? Oppure Egli semplicemente la menziona per illustrare come la Sua Parola duri

per sempre, per poi ritornare ai Suoi avvertimenti sul prossimo giudizio di Israele nei versetto

36 e seguenti? Dato che ciò che segue non sono che principi generali che si applicano sempre a

coloro che sono in vita quando un giorno si abbatterà il giudizio finale, poco importa.

Qui non vi sono cose specifiche in rapporto o al giudizio imminente del 70 d. C. o al distante

giudizio finale al termine dell'era dell'Evangelo. I dettagli sono illustrazioni di come noi

dovremmo vivere, cioè come persone consapevoli che un giudizio deve venire, ma che non

sanno esattamente quando. Ogni giudizio verrà alla stessa maniera. Verrà inaspettato. Quando

studiamo l'espressione "la venuta del Figlio dell'uomo", noi vediamo come essa sia sempre

applicata ad una varietà di giudizi, non solo all'ultimo che deve ancora venire. L'intera sezione è

simile alle lezioni precedenti che Gesù impartisce in Luca 12:35-53 e altre. Qui Egli riassume la

questione. Il punto centrale che Egli vuole comunicare è molto chiari. non bisogna nemmeno

tentare di capire quando questo giudizio si abbatterà. Il nostro dovere non è quello di predire

quando, ma di essere sempre pronti e continuare a servirlo fedelmente fino a quel giorno.

Confronto con il giudizio dei tempi di Noè

Matteo 24:37-39: "Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. Infatti,

come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a

marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il

diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo".

Gesù qui non descrive azioni malvagie. Mangiare, bere, sposarsi ecc. fanno parte del normale

flusso della vita come Dio l'ha stabilito. La vita va avanti. Non c'è qui allarme alcuno che si mette

in funzione e che segnali come la fine sia vicina. Il mondo si culla nella solita apatia e

compiacenza. Anche nella disubbidienza e nel rifiuto di Dio, esso crede di potere andare avanti

nella sua solita routine per sempre. Si immerge nei suoi affari e semplicemente ignora gli

avvertimenti profetici di Dio.

Così pure era al tempo di Noè. Potremmo aggiungere: così era come al tempo di Sodoma e

Gomorra, al tempo della caduta dell'Egitto, in quello della caduta di Babilonia e in quello della

folle sicumera di Israele e di Giuda prima dell'esilio. Proprio come la vita continuava tranquilla

prima dei passati giudizi, le cose andranno avanti così fintanto che sul mondo si abbatterà il

giudizio finale.

Non saprete quando arriverà quel momento. Le cose sembreranno la solita quotidianità. Coloro

che indicano dei cambiamenti nel mondo come segni della fine, mancano del tutto di cogliere

questo punto. Quando dei predicatori confusi parlano dei segni in Matteo 34:4-12 come se

La grande tribolazione, p. 29 di 31

fossero segni della fine, essi mancano completamente di cogliere gli ammonimenti di natura più

spirituale che dovrebbero farci stare sull'attenti. Noi dobbiamo evitare questo tipo di

distorsione della Parola di Dio. La Scrittura ci dâ tutti gli avvertimenti di cui abbiamo bisogno.

Questo è un semplice fatto che accade sempre. Non dobbiamo aspettarci un avvertimento

speciale chwe ci dica quando cadrâ su di noi il giudizio. Il giudizio verrà come un ladro nella

notte.

Gesù illustra come il giudizio sarà selettivo

Matteo 24:40-42: "Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne

macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in

quale giorno il vostro Signore verrà". I lavoratori nei campi era una vista familiare a qul tempo.

Macinare al mulino era un'attività comune delle donne. Questo riferimento ci aiuta ad

apprezzare come si svolgeva la vita a quel tempo.

Il giudizio non avverrà con degli "effetti speciali". Non dice nulla di sparizioni improvvise, di

rapimenti istantanei con l'altro che si chiede che mai sia successo. Questa immagine è pura

fantasia e non si basa su nulla che la Bibbia contenga. Quando Gesù verrà per la Sua chiesa, non

rimarrâ nessuno a interrogarsi su questo "strano avvenimento". il giudizio verrà velocemente e

tutti saranno consapevoli della sua venuta.

Gesù qui semplicemente illustra come alcuni, nel giorno del giudizio, saranno pronti ed altri no.

In Luca 12 Gesù usa immagini un poco diverse per illustrare la stessa idea. Alcuni non avranno

la lampada accesa, pronti per il Suo arrivo. Nel regno di Dio vi sono due gruppi distinti: i figli di

Dio ed i figli di Satana.

Quando i peccatori saranno trasformati, per grazia, e resi famiglia di Dio, essi saranno in

contraddizione con quelli della famiglia del male, anche nell'ambito delle reazioni più strette.

Anche nella stessa famiglia genetica.

Luca 12:46: "iI padrone di quel servo verrà nel giorno che non se lo aspetta e nell'ora che

non sa, e lo punirà severamente, e gli assegnerà la sorte degli infedeli".

Luca 12:53: "Saranno divisi il padre contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre

contro la figlia, la figlia contro la madre; la suocera contro la nuora e la nuora contro la

suocera".

Queste divisioni saranno rivelate in quell'ultimo ed inaspettato giudizio. Allo stesso modo, due

lavoratori nei campi: uno sarà preso, l'altro lasciato al momento del giudizio di Dio. Coloro che

appartengono a Cristo saranno pronti, gli altri saranno respinti per sempre.

Gesù compara la Sua venuta con la sorpresa di un furto

Matteo 24:43,44: "Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il

ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate

pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo".

Come Gesù ha insegnato prima, l'elemento di sorpresa dovrebbe far sì che un padrone di casa

sia sempre pronto allorché giunga un ladro. Se sapesse a che ora arriva un ladro, quale giorno e

quale mese, potrebbe attendere e prepararsi solo in vista di quel momento. Dato però che non

sa quando verrà, deve essere sempre pronto.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com